Inaugurazione sabato 2 e domenica 3 marzo con un programma di talk, performance e laboratori L’accesso è gratuito e libero fino a esaurimento posti Workshop performativo con Marla Francis su prenotazione al seguente link
Dal 2 al 24 marzo 2024
Fondazione Elpis via Lamarmora 26, Milano |
In-ruins 2023, Traslochi Emotivi, Deposta. Parco Archeologico di Sibari. Photo courtesy In-ruins e Akshay Mahajan |
Dal 2 al 24 marzo 2024 Fondazione Elpis presenta il progetto espositivo 39° Nord 16°3’ Est , un racconto che, a partire dalle coordinate geografiche della Calabria, si snoda attraverso due mostre: Simposio , mostra collettiva degli esiti della residenza artistica In-ruins svoltasi nel 2023 presso il Parco Archeologico di Sibari e il Museo Nazionale Archeologico di Amendolara, con le opere di Arie Amaya-Akkermans, Simon DeReyer Bellouard, Cañadas & Murua, Beatrice Celli, Akshay Mahajan, Matilde Sambo e Traslochi Emotivi e la mostra personale ‘Nziembru, che presenta una serie di opere inedite dell’artista Fabrizio Bellomo.
Il progetto sarà inaugurato sabato 2 e domenica 3 marzo con un programma di talk, performance e laboratori volti a introdurre e approfondire i contenuti dell’esposizione partendo dai lavori e dalle testimonianze degli artisti partecipanti. L’accesso è libero fino a esaurimento posti.
Inoltre, in occasione di Museo City, domenica 3 marzo alle ore 15:00 è prevista una visita guidata delle due mostre, gratuita e aperta a tutti (prenotazione consigliata su www.museocity.it/ a partire dal 20/02) |
Fabrizio Bellomo, 'Nziembru, 2024 |
Le mostre Simposio nasce come restituzione e approfondimento della quarta edizione della residenza artistica In-ruins, la prima in collaborazione con Fondazione Elpis, svoltasi nel settembre 2023 presso il Parco Archeologico di Sibari e il Museo Nazionale Archeologico di Amendolara, in dialogo con le comunità locali. In mostra le opere dei residenti Arie Amaya-Akkermans, Simon DeReyer Bellouard, Cañadas & Murua, Beatrice Celli, Akshay Mahajan, Matilde Sambo e Traslochi Emotivi riconfigurate dagli stessi artisti, a dimostrazione che il processo creativo iniziato in Calabria è rimasto attivo e ispiratore anche dopo la residenza.
Tra sculture, installazioni, fotografie e performance, le opere che Simposio porta a Milano sono: Collana per Gigantesse di Beatrice Celli , una serie di reperti archeologici immaginari che diventano tracce di anatomie perturbanti e mondi femminili possibili, integrata da un set di anelli realizzati per l’occasione della mostra; un estratto della serie di collage fotografici di Simon DeReyer Bellouard, raffiguranti chimere contemporanee, situate tra realtà e finzione; L’archivio dell’Invisibile di Akshay Mahajan , che esplora i depositi del Museo Nazionale Archeologico di Amendolara e racconta il lavoro silenzioso di archivisti, tipografi, fotografi e tecnici. L’esposizione prosegue con Irabis di Matilde Sambo, dove sculture in argilla di ispirazione architettonica, si ergono e disperdono tra erosivi specchi d’acqua evocanti destini intimi, planetari e geologici; Sedimentazione del Paesaggio del duo Cañadas&Murua , che raccoglie e condensa indizi sulla mutevolezza e dinamicità del paesaggio ad opera del tempo e dell’intervento umano; un nuovo capitolo della performance Deposta di Traslochi Emotivi, che si fa deriva e dimora di una terra, quella della Calabria, che non ha ricostruzione se non a ritroso, nella memoria di custodi e guardiani di un Sud disabitato e fantasmatico dove è però tuttora possibile agire. Infine, la lecture-performance Go Straight to the Right, Having Kept Watch on All Things Very Well di Arie Amaya Akkermans che, confluendo in un video, si fa metafora della domanda fondamentale che attraversa l’intero discorso proposto da Simposio: cos’è, in ultimo, un fatto archeologico? |
In-ruins 2023, Beatrice Celli, Collana per Gigantesse. Amendolara. Photo courtesy In-ruins e l'artista |
Al piano interrato, ‘Nziembru, mostra personale dell’artista Fabrizio Bellomo (Bari, 1982), presenta invece una serie di opere inedite: una video installazione a due canali e tre arazzi realizzati a mano nella Sila calabrese. Bellomo, che nel 2022 ha partecipato alla terza edizione di Una Boccata d’Arte realizzando una serie di interventi insieme ai ceramisti campani, in questo nuovo progetto lavora sul mondo della tessitura calabrese, confermando così un suo interesse per l’artigianato.
Al centro della ricerca dell’artista ci sono gli edifici non finiti che puntellano il paesaggio calabrese, presenti come segni di una promessa di progresso mai rispettata verso questi territori. Si tratta di un’indagine che parte dall’esperienza personale dell’artista stesso, che racconta: «La mia famiglia possiede ancora in Calabria uno di questi palazzi non finiti, voluto fortemente da mio nonno. L’edificio – come molti altri sul territorio – presenta un primo piano finito e i piani superiori mai terminati e in stato di totale decadenza, poiché nessuno dei figli ha mai completato quello che sarebbe dovuto divenire il proprio piano dello stabile».
Delle stilizzazioni di questi palazzi vengono ora intessute come decorazioni nella trama di alcuni arazzi, tipici della tradizione tessile calabrese, solitamente raffiguranti scene di vita rurale. La mostra prende il titolo dagli ‘nziembri, specifici modelli che contengono il disegno o il motivo attraverso cui si realizzano le decorazioni sugli arazzi intessuti al telaio: delle vere e proprie matrici del mondo manuale della tessitura. Bellomo ‘ricuce’ insieme queste due sfaccettature dello stesso territorio, attivando così un processo in cui gli attori sociali coinvolti diventano essi stessi narratori – allo stesso tempo teneri e sarcastici – di queste vicende umane. |
Fabrizio Bellomo, 'Nziembru, 2024 |
Il programma del weekend inaugurale L’accesso è libero fino a esaurimento posti. Workshop performativo con Marla Francis su prenotazione al seguente link
Sabato 2 marzo
10:00 – 12:00 Emotional Dance - Workshop performativo con Marla Francis Artista performativa, pedagoga e fondatrice della compagnia “I figli di Marla”, Marla Francis propone il laboratorio “Emotional Dance”, che guarda al corpo come un sistema complesso di ricordi e memorie che costituiscono un archivio di un essere, quello umano, sempre in divenire. Max 10 partecipanti.
12:00-19.00 Apertura della mostra Simposio, a cura di In-ruins Con opere di Arie Amaya-Akkermans, Simon DeReyer Bellouard, Cañadas & Murua, Beatrice Celli, Akshay Mahajan, Matilde Sambo e Traslochi Emotivi
12:00-19:00 Apertura della mostra ‘Nziembru Personale di Fabrizio Bellomo
16:00 – 17:30 Talk – In-ruins Presentazione del progetto con i curatori, gli artisti residenti 2023 e Gianmarco Porru (artista e residente 2022).
18:00 – 19:00 Deposta – performance di Traslochi Emotivi Con ricordi di Giulia Currá, Danila Gambettola, Beatrice Celli e Thomas Valerio.
19:00 – 21:00 Live set con Pasquale Lomolino e Fabio Orsi Produttore discografico e direttore dell’etichetta indipendente Backwards, Pasquale Lomolino ha pubblicato e curato oltre 150 pubblicazioni con alcuni fra i più rinomati artisti internazionali in ambito "avant-garde", utilizzando i più disparati supporti e curando numerosi festival, rassegne e concerti; Fabio Orsi è un compositore, fotografo e musicista con competenze e esperienze nell’ambito della ricerca sperimentale, con focus sulla propagazione ambientale del suono. Lavorando in tandem, il duo presenterà composizioni originali tratte da field recordings realizzati ad hoc presso il Parco Archeologico di Sibari e ispirate all’idea di un’ “archeologia del Mediterraneo”.
Domenica 3 marzo
11:30 – 13:00 Conversazione con gli artisti Fabrizio Bellomo e Armando Perna e con lo scrittore Gioacchino Criaco, a partire dai contenuti della mostra ‘Nziembru di Bellomo e dalla recente pubblicazione di Perna Presente Infinito (ambedue progetti dedicati al territorio calabrese).
15:00 Visita guidata delle due mostre in occasione di Museo City Fino a esaurimento posti (prenotazione consigliata su www.museocity.it/ a partire dal 20/02). |
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