“The Ballad of Human Mutations unisce svariati medium contemporanei quali fotografia, scultura, video, scelti in quanto indicatori di espressione di un manifesto che pone il valore della fragilità, della diversità e della libertà di essere al centro della ricerca di Aliteia - afferma Alisia Viola, curatrice del progetto -. The Ballad of Human Mutations si trasforma e si lascia plasmare dai contesti espositivi che ospiteranno il progetto nel corso del 2024, avviando così un profondo dialogo tra il contenuto e il contenitore, tra le opere in mostra e il pubblico. Lo spazio diviene un giardino dove poter coltivare la propria unicità e coesistere all’interno dello stesso racconto. Aliteia è un’artista poliedrica che lavora su più livelli e più linguaggi, riuscendo a creare al contempo un’identità singolare e inconfondibile.”
L’esposizione vede infatti la contaminazione di svariate discipline che comunicano fra loro quali: performance, fotografia, videoarte e scultura. La rassegna indaga la bellezza, l’unicità e la forza di individui con corpi lontani dai modelli sia classici che contemporanei, mettendo a nudo le loro non-perfezioni, che sono maggiormente evidenti nelle deformità di mani e piedi, tipiche della Charcot-Marie-Tooth. Aliteia è riuscita nel suo intento primario di immortalare i turbamenti di tutte le persone coinvolte e fotografate nel corso del cerchio, pratica performativa dell’artista, la quale guida i presenti verso l’accettazione e il raggiungimento della massima espressione di sé stessi. Le opere diventano dunque la testimonianza di come ognuno possa avere il coraggio di superare la propria vergona e vivere per quello che davvero si è senza nascondersi. Allo stesso tempo, l’artista è riuscita a creare mediante la pratica performativa un clima straordinario dove sentirsi pienamente liberi, mostrando il proprio mondo interiore ed esteriore senza confini e senza paura del pregiudizio.
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