In linea con il tema
del congresso, la più antica casa produttrice di Aceto Balsamico di Modena al
mondo ha presentato una selezione di piatti realizzati dagli chef Vladimiro
Poma (Milano), Paolo Gori (Firenze) e Francesca Ciucci (Roma). Per il prossimo mese,
tutti i piatti saranno disponibili nei menu dei rispettivi ristoranti
Modena, 12 marzo 2024
- “Non esiste innovazione senza
disobbedienza: la rivoluzione oggi”. Acetaia Giusti - l’azienda che dal
1605 porta l’eccellenza degli Aceti Balsamici di Modena in giro per il mondo -
ha fatto proprio il tema della diciannovesima edizione di Identità Milano e, in
occasione del congresso tenutosi da sabato 9 a lunedì 11 marzo all’Allianz MiCo
di Milano, ha presentato una selezione di ricette della tradizione gastronomica
milanese, fiorentina e romana, reinterpretate utilizzando l’Aceto Balsamico di
Modena. A firmare i piatti sono stati gli chef Vladimiro Poma (Silvano: Vini e
Cibi al Banco - Milano), Paolo Gori (Trattoria da Burde - Firenze) e Francesca
Ciucci (La Ciambella-Bar à Vin con Cucina - Roma). Tutti i piatti saranno
disponibili per il prossimo mese all’interno dei menu dei rispettivi
ristoranti.
Prosegue
così il percorso di innovazione della più antica casa produttrice di Aceto
Balsamico di Modena al mondo, impegnata sempre più nel proporre collaborazioni
con esperti del settore enogastronomico, capaci di utilizzare i Balsamici e le
batterie di botti che li hanno contenuti per stupire con abbinamenti e prodotti
inaspettati.
“Siamo orgogliosi di aver presentato a
Identità Milano la collaborazione con tre importanti chef che, come noi,
portano avanti un sapere secolare, raccontando la memoria storica delle ricette
che hanno contribuito a fondare il patrimonio culturale e gastronomico del
nostro Paese, senza però rinunciare a un elemento di evoluzione”, afferma
Claudio Stefani, CEO di Acetaia Giusti. “Con
loro abbiamo voluto proporre la reinterpretazione di piatti iconici della
tradizione nostrana, contaminando le ricette con il nostro Balsamico, al fine
di valorizzare la versatilità di questo prodotto, in grado di esaltare i piatti
delle diverse cucine regionali, trasformandoli in qualcosa di nuovo e
inaspettato”.
Sabato
9 marzo è stata presenta l’“Insalata di
riso, lingua e salsa verde” proposta da Vladimiro Poma. Cresciuto tra
Imperia e Milano, lo chef si avvicina al mondo dell’enogastronomia sin da
giovane, grazie all’attività di famiglia. Da anni “compagno di viaggio” di
Cesare Battisti, da Silvano propone una cucina genuina e sincera, contaminata
da influenze della cultura del Perù - dove ha vissuto per diverso tempo - e
capace di far sentire gli ospiti come a casa. In occasione di Identità Milano,
Poma ha presentato un’insalata di riso con patate e carote, maionese di brodo
di lingua, lingua bollita, cipolla sotto aceto e salsa verde. Alla ricetta ha
conferito un twist esclusivo il Condimento agrodolce Bianco Giusti, realizzato
con mosto d’uva crudo - unito ad aceto di vino bianco e invecchiato in botti di
rovere francese e frassino.
Il
giorno seguente, domenica 10 marzo, è stato poi il turno del “Panino al lampredotto e cavolo nero” e
della “Zuppa inglese” firmate dallo
chef fiorentino Paolo Gori, che da Burde porta avanti con successo l’attività
di famiglia, rappresentando la quarta generazione insieme al fratello Andrea.
Il cuoco propone una cucina popolare, che preserva i sapori tipici della
tradizione, cercando di modificare il meno possibile gli ingredienti e i metodi
di cottura. Le due ricette presentate durante il Congresso reinterpretano due piatti
iconici della tradizione culinaria locale, che per l’occasione sono stati
“contaminati” con uno degli ingredienti fondamentali del patrimonio
gastronomico modenese. A completare il “Panino
al lampredotto e cavolo nero” è infatti il 2 Medaglie d’Oro Giusti, un
Balsamico versatile che, con un ottimo equilibrio agrodolce, conferisce al
piatto sentori di frutta matura, liquirizia e pepe nero. All’interno della “Zuppa Inglese”, l’Alchermes previsto in
origine è stato invece sostituito dal Vermouth Giusti, lentamente raffinato
all’interno di antiche botti parte del patrimonio della famiglia. Il dolce è
infine concluso con l’aggiunta del Balsamico 5 Medaglie d’Oro Giusti, che dona
al piatto un sapore ricco, con note di prugne, ciliegie nere e una particolare speziatura.
A
chiudere il programma, lunedì 11 marzo, è stata invece la chef Francesca
Ciucci, che ha presentato il suo celebre “Lesso
alla Picchiapò”, un piatto della tradizione romana presente nel menu de La
Ciambella sin dalla sua apertura. Con le esperienze maturate nelle cucine dei
principali quartieri della capitale, la cuoca propone ricette tradizionali, con
l’aggiunta di nuovi sapori, forme e profumi, derivanti dall’unione degli
ingredienti tipici del Lazio con altre materie prime da elaborare con delicata
sensibilità. Il piatto proposto in collaborazione con Acetaia Giusti nasce
originariamente come ricetta di recupero: la carne utilizzata per realizzare il
brodo - ormai esausta dalla cottura - veniva fatta “rinascere” preparando il
cosiddetto Picchiapò. Nella versione della chef Ciucci il pomodoro diventa una
crema vellutata alla base e la carne viene brasata con il 2 Medaglie d’Oro
Giusti.
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