martedì 22 ottobre 2024

BioQitchen, il catering green oltre il bio e i luoghi comuni

 




Un anno di svolta per il catering del Gruppo HQ Food & Beverage nato dall’intuizione di Mauro Benincasa, che punta a diventare aggregatore di altre partner per realizzare progetti etici e sostenibili.

 

Ottobre 2024. È l’anima green di HQ Food & Beverage, quella che punta non solo al gusto, ma anche alla sostenibilità. Un marchio scelto per eventi aziendali e privati, che utilizza prodotti biologici e da filiera sostenibile.  

Un catering che ha fatto una scelta di campo, cambiando pelle e trasformandosi in un laboratorio integrato di co-ricerca e realizzazione del Food Design Sostenibile, assieme ad altri importanti partner. Un vero laboratorio sperimentale, dove la sostenibilità è legata e interconnessa alle fasi del ciclo di lavorazione alimentare, come impegno etico e produttivo nei confronti dell’ambiente e del futuro del pianeta.

Comitato Tecnico Scientifico

Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) è l’organo super partes di BioQitchen, il catering “oltre il biologico e i luoghi comuni” nato dall’intuizione di Mauro Benincasa, Ceo del Gruppo HQ Food & Beverage, è stato recentemente costituito con l’alto compito di analizzare il proprio ciclo produttivo aziendale per renderlo ancora più virtuoso, innovarne costantemente i processi e rendere più efficienti gli impatti della produzione, oltre che diffonderne le metodiche ai partner. “Dopo un lunghissimo lavoro di ricerca dei migliori professionisti disponibili, - commenta Mauro Benincasa Ceo di HQ Food and beverage – siamo finalmente giunti alla presentazione del CTS, che diventerà uno strumento stabile e dinamico inserito all’interno di BioQitchen in grado di supportarne le attività”.

Il CTS è formato da Marco Pietrosante, che ne detiene la presidenza, che si occupa di Design Thinking e Innovazione presso l’ISIA di Roma, Karolin Larsson, consulente di innovazione, prodotto e utilizzo nuovi materiali e Raffaele Lupoli, Direttore del giornale Economia Circolare.

Tra i primi passi del CTS c’è quello di “Individuare le problematiche che riguardano il settore imprenditoriale di BioQitchen, sia di carattere economico, sociale che culturale, leggendole in chiave contemporanea. – spiega il Presidente Marco Pietrosante – Dopodiché andremo a individuare studiosi e scienziati che possano dare un ulteriore contributo alla riflessione, per definire un “memorandum” condiviso. Dopo questa analisi il CTS avrà la funzione di individuare delle tematiche di indirizzo teorico-pratico, che possano anche essere replicabili anche per altre aziende”. 

 

Un lavoro che, tra le altre cose, poggerà sul pilastro dell’innovazione della cucina contemporanea, che secondo Pietrosante “sta sempre nell’individuazione delle risposte più corrette, date il momento storico, dai valori e dalle sue emergenze. Credo che, come per altri ambiti, si debba leggere la Cucina Green come una filiera complessa, con le sue articolazioni ed i dettagli che la caratterizzano, in modo da poter individuare quelle azioni in grado di rispondere in modo corretto alle domande. 

La scelta del cibo implica una tale variante di valori come quelli storici, culturali, religiosi e personali, che occorre individuare una strada con tante arterie che possano cristallizzare le diverse situazioni intorno all’orientamento individuato”.

 

Il team del CTS è fatto da professionisti e studiosi impegnati da sempre nei settori della qualità e sostenibilità, sia nel proprio lavoro quotidiano che nelle attività collaterali di formazione, elaborazione teorica, analisi politico-economica, progettuale.

 

Tra gli obiettivi più nobili del CTS c’è anche quello di lavorare tenendo della sostenibilità, parola spesso usata e abusata. A tal riguardo Karolin Larsson, specializzata nella progettazione di food packaging e nello sviluppo di prodotti e servizi per il settore Horeca, ha le idee chiare: “Nella sostenibilità bisogna creare valore per l’essere umano, senza rischiare la qualità della vita delle future generazioni. Occorre quindi avere un atteggiamento olistico che non escluda nulla, ma che al contrario consideri ogni parte della catena alimentare: dai cicli di coltivazione, alla scelta delle fonti di energia, ai trasporti e alle lavorazioni, fino al benessere dei lavoratori, alla produttività, al valore economico e a quello ambientale”.

 

Per lavorare concretamente alla sostenibilità nel settore alimentare, prosegue Larsson “un passo fondamentale sarà la collaborazione tra accademia e industria, tra piccoli e grandi imprenditori. Aggiungendo il coraggio di fare i primi passi per cambiare gli attuali sistemi in favore all'economia circolare, e fare i cambiamenti insieme ai partner, usando collaborazioni fuori dalla sfera custodita.

 

In ultima battuta anche Raffaele Lupoli, Direttore di Economia Circolare, chiarisce come il lavoro che dovrà essere svolto da BioQitchen per diventare, negli anni, un punto di riferimento nel settore debba passare da buone pratiche, che dovranno essere “misurabili e in grado di coinvolgere e "contaminare" gli stakeholder, soprattutto quando le scelte compiute comportino dei cambiamenti di condotta molto netti. Penso alla riutilizzabilità degli imballaggi, all’abbandono dell’usa e getta, alla riduzione del consumo di carne e in generale dei cibi che debbono viaggiare troppo per arrivare sulle nostre tavole”.

Sforzi che necessitano di un’attenzione su più livelli secondo Lupoli: “Bisogna analizzare e spesso riprogettare processi e prodotti in ottica di design sostenibile, nel senso più pieno e ampio dell’aggettivo; si devono costruire filiere e forniture alternative, il più possibile corte e meno impattanti; è necessario coinvolgere in questi processi personale, clienti e fornitori. Per farlo efficacemente serve una profonda conoscenza non solo del settore ma anche del quadro normativo e degli scenari che si aprono in relazione alla necessità di rispondere alla crisi climatica e ambientale”.

Una sfida non da poco per BioQitchen, che anno dopo anno, col CTS, dovrà raggiungere e raccontare questi obiettivi, dando un contributo importante anche al futuro del settore Horeca, sempre più impegnato nella sfida necessaria quanto complessa di ridurre gli impatti e gli sprechi e contribuire a rigenerare le risorse naturali e la biodiversità, da cui dipende l’esistenza della nostra specie.   

 


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