Un
anno di svolta per il catering del Gruppo HQ Food & Beverage nato
dall’intuizione di Mauro Benincasa, che punta a diventare aggregatore di altre
partner per realizzare progetti etici e sostenibili.
Ottobre 2024. È l’anima green di HQ Food &
Beverage, quella che punta non solo al gusto, ma anche alla sostenibilità.
Un marchio scelto per eventi aziendali e privati, che utilizza prodotti
biologici e da filiera sostenibile.
Un catering che ha fatto una scelta di campo,
cambiando pelle e trasformandosi in un laboratorio
integrato di co-ricerca e realizzazione del Food Design Sostenibile,
assieme ad altri importanti partner. Un vero laboratorio sperimentale, dove la sostenibilità
è legata e interconnessa alle fasi del ciclo di lavorazione alimentare,
come impegno etico e produttivo nei confronti dell’ambiente e del futuro del
pianeta.
Comitato Tecnico
Scientifico
Il Comitato Tecnico Scientifico (CTS) è l’organo super
partes di BioQitchen, il catering “oltre il biologico e i luoghi comuni”
nato dall’intuizione di Mauro Benincasa, Ceo del Gruppo HQ Food &
Beverage,
è stato recentemente costituito con l’alto compito di analizzare il proprio ciclo
produttivo aziendale per renderlo ancora più virtuoso, innovarne costantemente
i processi e rendere più efficienti gli impatti della produzione, oltre che diffonderne
le metodiche ai partner. “Dopo un lunghissimo lavoro di ricerca dei migliori
professionisti disponibili, - commenta Mauro Benincasa Ceo di HQ Food
and beverage – siamo finalmente giunti alla presentazione del CTS, che diventerà
uno strumento stabile e dinamico inserito all’interno di BioQitchen in grado di
supportarne le attività”.
Il CTS è
formato da Marco Pietrosante, che ne detiene la presidenza, che si
occupa di Design Thinking e Innovazione presso l’ISIA di Roma, Karolin
Larsson, consulente di innovazione, prodotto e utilizzo nuovi materiali e
Raffaele Lupoli, Direttore del giornale Economia Circolare.
Tra i primi passi del CTS c’è quello di “Individuare le
problematiche che riguardano il settore imprenditoriale di BioQitchen, sia di carattere economico, sociale che culturale, leggendole in
chiave contemporanea. – spiega il Presidente Marco Pietrosante – Dopodiché
andremo a individuare studiosi e scienziati che possano dare un ulteriore
contributo alla riflessione, per definire un “memorandum” condiviso. Dopo
questa analisi il CTS avrà la funzione di individuare delle tematiche di
indirizzo teorico-pratico, che possano anche essere replicabili anche per altre
aziende”.
Un lavoro che, tra le altre cose, poggerà sul pilastro
dell’innovazione della cucina contemporanea, che secondo Pietrosante “sta
sempre nell’individuazione delle risposte più corrette, date il momento
storico, dai valori e dalle sue emergenze. Credo che, come per altri ambiti, si
debba leggere la Cucina Green come una filiera complessa, con le sue
articolazioni ed i dettagli che la caratterizzano, in modo da poter individuare
quelle azioni in grado di rispondere in modo corretto alle domande.
La scelta del cibo implica una tale variante di valori come quelli storici, culturali, religiosi e personali, che occorre individuare una strada con tante arterie che possano cristallizzare le diverse situazioni intorno all’orientamento individuato”.
Il team del CTS è fatto da professionisti e studiosi
impegnati da sempre nei settori della qualità e sostenibilità, sia nel proprio
lavoro quotidiano che nelle attività collaterali di formazione, elaborazione
teorica, analisi politico-economica, progettuale.
Tra
gli obiettivi più nobili del CTS c’è anche quello di lavorare tenendo della sostenibilità,
parola spesso usata e abusata. A tal riguardo Karolin Larsson, specializzata
nella progettazione di food
packaging e nello sviluppo di prodotti e servizi per il
settore Horeca, ha le idee chiare: “Nella sostenibilità bisogna creare
valore per l’essere umano, senza rischiare la qualità della vita delle future
generazioni. Occorre quindi avere un atteggiamento olistico che non escluda
nulla, ma che al contrario consideri ogni parte della catena alimentare: dai
cicli di coltivazione, alla scelta delle fonti di energia, ai trasporti e alle
lavorazioni, fino al benessere dei lavoratori, alla produttività, al valore
economico e a quello ambientale”.
Per
lavorare concretamente alla sostenibilità nel settore alimentare,
prosegue Larsson “un passo fondamentale sarà la collaborazione tra accademia
e industria, tra piccoli e grandi imprenditori. Aggiungendo il coraggio di fare
i primi passi per cambiare gli attuali sistemi in favore all'economia
circolare, e fare i cambiamenti insieme ai partner, usando collaborazioni fuori
dalla sfera custodita”.
In ultima
battuta anche Raffaele Lupoli, Direttore di Economia Circolare,
chiarisce come il lavoro che dovrà essere svolto da BioQitchen per diventare,
negli anni, un punto di riferimento nel settore debba passare da buone
pratiche, che dovranno essere “misurabili e in grado di coinvolgere e
"contaminare" gli stakeholder, soprattutto quando le scelte compiute
comportino dei cambiamenti di condotta molto netti. Penso alla riutilizzabilità
degli imballaggi, all’abbandono dell’usa e getta, alla riduzione del consumo di
carne e in generale dei cibi che debbono viaggiare troppo per arrivare sulle
nostre tavole”.
Sforzi che necessitano
di un’attenzione su più livelli secondo Lupoli: “Bisogna analizzare e spesso
riprogettare processi e prodotti in ottica di design sostenibile, nel senso più
pieno e ampio dell’aggettivo; si devono costruire filiere e forniture
alternative, il più possibile corte e meno impattanti; è necessario coinvolgere
in questi processi personale, clienti e fornitori. Per farlo efficacemente serve
una profonda conoscenza non solo del settore ma anche del quadro normativo e
degli scenari che si aprono in relazione alla necessità di rispondere alla
crisi climatica e ambientale”.
Una sfida non da
poco per BioQitchen, che anno dopo anno, col CTS, dovrà raggiungere e
raccontare questi obiettivi, dando un contributo importante anche al futuro
del settore Horeca, sempre più impegnato nella sfida necessaria quanto
complessa di ridurre gli impatti e gli sprechi e contribuire a rigenerare le
risorse naturali e la biodiversità, da cui dipende l’esistenza della nostra
specie.
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