Novara – L’allarme che arriva dagli Stati
Uniti relativamente all’influenza aviaria, impone la diffusione di notizie
precise e puntuali sui cibi che possono contenere o essere prodotti con latte
crudo. In rete può capitare di imbattersi in elenchi di formaggi prodotti con
latte non sottoposto a trattamento termico che, a torto, includono anche il
Gorgonzola. Occorre, quindi, fare un po’ di chiarezza.
Come recita l’Articolo 1 del suo Disciplinare di Produzione,
il Gorgonzola Dop è un “formaggio
erborinato, a pasta cruda, prodotto esclusivamente con latte di vacca intero
pastorizzato” (https://gorgonzola.com/wp-content/uploads/2023/08/Disciplinare_Gorgonzola_22.9.2017.pdf).
Si
definiscono formaggi “a pasta cruda” quelli nei quali, durante la lavorazione,
la cagliata non subisce alcun riscaldamento oltre la temperatura di
coagulazione.
Nessun
allarme, dunque, in quanto la materia prima da cui nasce il formaggio
Gorgonzola Dop è quella del latte intero
che arriva ogni mattina nei caseifici dove avviene il processo di pastorizzazione del latte per la
produzione del formaggio Gorgonzola.
In
generale va anche aggiunto che oltre a seguire obbligatoriamente il
Disciplinare, il Gorgonzola, come tutti i prodotti a marchio “dop”, è
sottoposto quotidianamente a rigidi controlli superati i quali ogni forma porta
impresso il numero che indica il caseificio che l’ha prodotta e il marchio “CG”
del Consorzio di Tutela. Una filiera a
marchio “dop” che, per sua stessa natura, è controllata, tracciata e garantita
da oltre 50 anni.
Con una
produzione annua di quasi 5 milioni e 300mila forme, il Gorgonzola Dop vanta
milioni di estimatori in Italia e in oltre 90 Paesi del mondo.
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