lunedì 31 marzo 2025

ENOTURISMO: DEBUTTA VINITALY TOURISM CON 64 CANTINE ITALIANE E 16 TOP BUYER SPECIALIZZATI DA USA, GERMANIA, SPAGNA E ITALIA.

 



REBUGHINI (DG VERONAFIERE): NUOVA LEVA FIERISTICA PER SVILUPPO ENOTURISMO.

ROBERTA GARIBALDI: ENOTRANSIZIONE, DA “DRINKING WINE” A “LIVING WINE”. IN AUMENTO LA DOMANDA DI ESPERIENZE DA VIVERE TRA CANTINE E TERRITORI
 
Verona, 31 marzo 2025. L’enoturismo entra nel raggio di azione del 57° Salone internazionale del vino e dei distillati con il numero zero di Vinitaly Tourism, il nuovo progetto di Veronafiere per la promozione delle experience nelle cantine del Belpaese. In programma mercoledì 9 aprile, Vinitaly Tourism debutta con 64 cantine, 16 buyer tra tour operator, agenzie di viaggio, online travel agency selezionati da Veronafiere provenienti da Stati UnitiGermaniaSpagna e Italia e 174 matching b2b in formato speed date già calendarizzati (2° piano Palaexpo, Business Center, Ingresso A1), conferenze ed una nuova ricerca redatta da Roberta Garibaldi, presidente di Associazione italiana Turismo Enogastronomico, frutto di una serie di indagini svolte su un campione rappresentativo di 1.500 turisti italiani.

«La crescita dell’enoturismo registrata negli ultimi anni in Italia ci restituisce la fotografia di un patrimonio ancora inespresso nelle sue complessive potenzialità – spiega il direttore generale di Veronafiere, Adolfo Rebughini –.  Vinitaly Tourism intende essere la leva fieristica per lo sviluppo del turismo dei territori del vino e, quindi, delle aziende del nostro Paese. Vinitaly è da sempre il baricentro delle tendenze. L’inserimento di questa nuova area nel palinsesto della manifestazione accelera un piano di programma che, nei prossimi anni, potrà approdare anche nei nostri eventi internazionali».

Secondo il Report sull’Enoturismo realizzato da Roberta Garibaldi, la transizione in atto è evidente: dal semplice “drinking wine”, il consumatore si sta orientando sempre più verso il “living wine” ovvero il vino non come prodotto di consumo quotidiano, bensì come esperienza da degustare a 360 gradi all’interno di un programma enoturistico che vede la cantina come esperienza più memorabile del viaggio e il prodotto-vino come icona dell’enogastronomia italiana.  I risultati indicano che l’attenzione verso la visita alle cantine ed ai territori di produzione continua a crescere. In particolare, il numero di turisti italiani che ha visitato i luoghi del vino è passato dal 60% del 2021 al 77% del 2025. E le cantine si confermano negli anni come le “mete” preferite tra i luoghi di produzione: il 40% dei turisti italiani dichiara di aver visitato almeno una cantina nel corso dei viaggi più recenti, contro il 32% del 2024 e il 29% del 2021. Inoltre, tra le icone enogastronomiche italiane, il vino primeggia con il 38,1% delle preferenze davanti all’olio extra vergine di oliva (24%), alla pizza (22%), alla pasta (15%) e ai formaggi (11%). E la visita alle cantine con degustazione vini è considerata dai viaggiatori italiani come l’esperienza enogastronomica più memorabile vissuta nel corso dei propri viaggi (26% delle preferenze).

Il potenziale del turismo enogastronomico è alto, ma il business rischia di essere penalizzato per la presenza di alcune criticità, evidenziate nel Report. Gli intervistati sottolineano la mancanza di informazioni chiare sull’esperienza (es. orari, costi, contenuti), che è stata rimarcata dal 58% dei visitatori italiani, e dalle limitazioni di orario e di giornate della visita (54%), principalmente dovuta al fatto che molte cantine restano chiuse nei giorni festivi, che sono quelli in cui il pubblico dei winelover avrebbe più tempo disponibile da impiegare nella fruizione delle esperienze. Il testo fattore critico è particolarmente attuale ed è legato al timore dei controlli stradali dopo l’esperienza di visita e degustazione, con il rischio di una sospensione della patente. A indicarlo è più della metà degli intervistati (53%), anche alla luce delle recenti normative più restrittive. Interessante il punto sul prezzo atteso. Il 63% dei turisti italiani dichiara che il prezzo ha limitato la decisione di visitare un’azienda di produzione (fra cui le cantine), e se il 31% è disposto a impegnare una somma compresa tra i 21 e 40 euro per visita, c’è un 36% che non intende pagare oltre i 20 euro. Ma anche un terzo disposto che si dichiara disponibile ad un esborso superiore. Per Roberta Garibaldi“I dati evidenziano chiaramente l’importanza di strutturare azioni di sistema mirate per valorizzare il turismo enogastronomico e le aree rurali, riconoscendo nelle aziende agricole il fulcro strategico per lo sviluppo sostenibile dei territori. Occorre affrontare con determinazione il nodo dei trasporti, investire nella formazione e incentivare le risorse umane, affinché gli operatori possano migliorare la propria offerta e attrarre flussi turistici durante tutto l’anno”.

Per quanto riguarda le mete del vino più apprezzate dai winelover italiani e internazionali, secondo l’analisi delle tracce digitali condotta in collaborazione con Data Appeal, Langhe/BaroloChianti e Montalcino hanno ottenuto il più alto gradimento. Invece, tra le destinazioni turistiche più desiderate e caratterizzate dalla presenza di produzioni vitivinicole, emerge che i turisti italiani vorrebbero visitare le Cinque Terre (20,1% di preferenze) ed il Salento (19,9%), i tedeschi sono più orientati verso il Chianti (38%) e il territorio di Montepulciano (27%), gli inglesi verso l’Etna (33%) e il Chianti (30%) così come gli americani che però sono più orientati verso il Chianti (41%) e a seguire l’Etna (32%).

Vinitaly tourism ospiterà un calendario di appuntamenti tematici sul futuro dell’enoturismo, tra sfide e opportunità, organizzato con il coordinamento scientifico di Roberta Garibaldi e il supporto tecnico di Winedering. Ad aprire i lavori del convegno di approfondimento sarà “L’enoturismo non è (solo) una degustazione: come costruire un business vero” a cura di Winedering (dalle 10.10 alle 11.40). A seguire i focus coordinati da Roberta Garibaldi: "Enoturismo in Italia: dati, trend e opportunità” (11.40-12.10), “Strategie sinergiche per la valorizzazione delle denominazioni e del territorio” (12.10-12.50), “Innovazione e sostenibilità nell’hospitality vinicola: il ruolo chiave dell’hospitality manager” (12.50-13.25). Mentre il Movimento turismo del vino, con la presidente Violante Gardini Cinelli Colombini, chiude le sessioni di Vinitaly Tourism puntando i riflettori su “Turismo del vino: differenze regionali, nuove sfide e opportunità” (13.35-14.10).

Credits Foto Ennevi


Oltre le mura Progetto finanziato dall’Unione europea NextGenerationEU Ministero della Cultura – intervento TOCC0000989

 www.monasterosanmichele.it

 

Il chiostro interno del Monastero di San Michele, in via Lanzone 53 a Milano

 

 

Milano, 31 marzo 2025Oltre le mura è un progetto della Fondazione Orsoline di San Carlo ETS che ha l’obiettivo di rendere fruibile, tramite un portale dedicato, il patrimonio storico e artistico custodito nel Monastero di San Michele in via Lanzone 53 a Milano, diversamente non accessibile al pubblico.

Frutto di questo progetto è il sito web www.monasterosanmichele.it, reso possibile grazie a un finanziamento europeo PNRR – Supporto ai settori culturali e creativi per l’innovazione e la transizione digitale – e alla misura ministeriale per favorire l’innovazione e la digitalizzazione – intervento TOCC Transizione digitale Organismi Culturali e Creativi.

I materiali rappresentati nel sito web sono stati digitalizzati con l’obiettivo di creare un archivio permanente, e con l’occasione sono stati oggetto di studio e approfondimento da parte studiosi di Storia dell’arte che hanno firmato le singole schede. Ciò che emerge, al di là delle specificità artistiche, è il tessuto culturale omogeneo che ha originato le opere, il Monastero appunto, e l’eco della grande Storia che si svolgeva intorno, nelle vicine Santa Maria delle Grazie e Sant’Ambrogio o nell’Arcivescovado milanese.

 

Oltre le mura è un progetto di museo diffuso, un vettore di conoscenza di luoghi e oggetti poco noti, una possibilità, per visitatori del territorio e distanti, di appropriarsi di beni culturali altrimenti non visibili.

Un museo ha, fra gli altri, l’obiettivo di creare relazioni e di sviluppare progettualità.

Il museo diffuso della Fondazione Orsoline di San Carlo ETS vuole raccontare una storia poco conosciuta e in questo modo entrare in contatto con un distretto culturale evoluto, dove la stratificazione dei secoli si accompagna all’esperienza della contemporaneità.

 

La storia del convento inizia nel 1372, quando le monache Umiliate di Santa Claretta della Ceresola acquistano alcune case vicino alla chiesa di San Michele al Dosso per costruirvi un monastero.

Dal 1483 al 1491 le monache ampliano il monastero, in seguito alla cessione di spazi promossa dal duca Galeazzo Maria Sforza. Nel 1492, mentre Bramante lavora nella canonica di Sant’Ambrogio, nel convento vengono costruiti il chiostro e parte del giardino. Quando nel 1498 a Sant’Ambrogio arrivano i padri cistercensi, anche le monache di San Michele si convertono alla stessa regola.

Nel 1566 il Cardinale Borromeo chiama un primo gruppo di Orsoline a Milano e dà ordine di ampliare il monastero e la chiesa di San Michele per accogliere suore residenti in monasteri femminili ora chiusi.

Nel 1784 vengono soppressi chiesa e convento di San Michele e il complesso si trasforma in Casa Regia; ancora in età napoleonica continuano le confische delle corporazioni religiose e nel 1810 il monastero di San Michele sul Dosso viene incamerato.

È a questo punto che si inserisce la storia delle Orsoline: dal 1824 alcune monache francescane, guidate da Madre Maria Maddalena Barioli, aprono una scuola per ragazze in una casa vicino alla Basilica di Sant’Ambrogio, nell’attuale via Lanzone; grazie a Carlo Gaetano di Gaisruck, arcivescovo di Milano, nel 1837 iniziano le trattative per spostare la scuola nell’ex monastero di San Michele e tramite l’imperatore Ferdinando I, tra il 1841 e il 1843, il monastero diventa sede delle Orsoline, da quel momento e su indicazione dell’ arcivescovo Gaisruck, Orsoline di San Carlo, secondo la regola di quest’ultimo.

 

Oltre alle tante immagini del monastero, della chiesa di San Michele al Dosso e del chiostro, il sito illustra nove beni artistici, diversi per importanza, manifattura e datazione, ma tutti testimonianza della storia e delle vicende del luogo che li ospitano.

 

Nel dettaglio:

1. Vergine delle rocce (detta del Borghetto), proveniente dall’antica raccolta della famiglia Belgiojoso, attribuita da Carlo Pedretti a Francesco Melzi o, comunque, ad allievo leonardesco, probabilmente realizzata sotto l’occhio vigile del maestro come copia fedele dell’originale conservato al Louvre;

2. Madonna del Petrarca, un gruppo scultoreo in pietra d’Istria, databile al 1320 ca., attribuito alla Bottega del Maestro della Loggia degli Osii, dal titolo Madonna in trono con il Bambino, poi convertito nell’attuale per la presenza, fra queste mura, del poeta nel suo soggiorno milanese;

3. Vergine col Bambino: sulla parete destra della chiesa di San Michele è presente un affresco strappato e trasportato su tela, la cui sinopia è ancora visibile sopra l’altare. Opera di Bottega di pittori lombardi, e databile fra il 1483 e il 1498;

4. Sinopia: primo strato preparatorio dell’affresco strappato, raffigura l’Offerta della chiesa di San Michele al Dosso alla Vergine ed è datato fra il 1483 e il 1498;

5. Coro ligneo, realizzato nel XVI secolo nella chiesa di San Michele al Dosso con una configurazione in parte diversa dall’attuale, occupa tre pareti dell’aula, coperto dalle volte unghiate, a loro volta sorrette da eleganti peducci, e impreziosito all’intorno da altre testimonianze d’arte. Si presenta come una successione di stalli in noce, dove a pannelli decorati corrispondono seggi in egual numero. Si mostrano in tutto 37 quadri dipinti;

6. San Carlo in adorazione del Crocifisso, riconducibile al XIX secolo;

7. Immacolata Concezione, riproposizione ottocentesca di un’iconografia, amata e trattata dal pittore Pietro Antonio Magatti in molte versioni.

8. La benedizione dei fanciulli o Sinite Parvelus, di Luigi Trecourt, (d'après Giuseppe, Diotti), Milano 1827-1833;

9. Medaglie dello scultore Ettore Calvelli. In Sala Medaglie, ex refettorio del Convento, sono esposte 206 medaglie bronzee tonde, di diverse dimensioni e quattro targhe rettangolari, realizzate in fusione a cera persa con soggetti religiosi, realizzate fra il 1955 e il 1975.

UN VIAGGIO LUNGO QUARANTA ANNI

 


In occasione di Vinitaly 2025 il via alle celebrazioni per i 40 anni del Consorzio di Tutela Vini Asolo Montello

In occasione di Vinitaly 2025, il Consorzio di Tutela Vini Asolo Montello celebra un traguardo importante: i suoi primi 40 anni di attività. Un anniversario che rappresenta non solo un bilancio, ma anche un omaggio a una storia fatta di passione, dedizione e continua evoluzione. Questo percorso, lungo quattro decenni, è il frutto di impegno costante e di una visione condivisa da tutti i produttori che operano nei territori di Asolo e del Montello, un luogo dove la cultura del vino è radicata e ha saputo evolversi nel tempo.

Il via alle celebrazioni verrà dato il 7 aprile 2025, alle ore 10:00 con un brindisi inaugurale aperto al pubblico presso lo stand istituzionale (Padiglione 8 - Stand F7) della fiera veronese. Questo momento simbolico rappresenterà il coronamento di un lungo cammino di crescita, di successi e di sfide vinte, e sarà l’occasione per guardare con orgoglio ai risultati ottenuti e con entusiasmo verso il futuro. Il 2025 si prospetta infatti ricco di novità e occasioni di incontro, grazie anche a sinergie in ambito culturale e artistico con attori del territorio che vedranno la luce nei prossimi mesi.

I vini Asolo e Montello, come l'Asolo Prosecco Superiore DOCG, il Montello DOCG e il Montello Asolo DOC, si distinguono per la loro eleganza e per il profondo legame con il territorio. I produttori di queste terre devono la propria identità a vitigni autoctoni come Glera, Perera, Recantina e Bianchetta, ma sono anche stati fra i primi in Italia a produrre rossi da taglio bordolese e ad introdurre la versione Extra Brut nel mondo del Prosecco, testimoniando la capacità del Consorzio di rinnovarsi pur non dimenticando le proprie radici. Durante la fiera, il Consorzio di Tutela Vini Asolo Montello offrirà una serie di masterclass (per prenotazioni: promozione@asolomontello.it) per approfondire la conoscenza delle sue denominazioni:

  • Domenica 06/04: Masterclass “Asolo Prosecco Superiore Docg – Elevate your Choice” a cura della sommelier Elisa De Polo (ore 11:00) e a cura del divulgatore e content creator Mattia Asperti (ore 14:30)
  • Domenica 06/04: Masterclass “Asolo Prosecco Superiore Docg – Elevate your Choice” introdotta da Alberto Bassi per il Consorzio Tutela Vini Asolo Montello (ore 16:00)
  • Lunedì 07/04: Masterclass “Asolo Prosecco Superiore Docg – Elevate your Choice” (ore 14:30) e “I Rossi del Montello – Un Mondo da Scoprire” (ore 16:00) a cura del giornalista Andrea Gori
  • Martedì 08/04: Masterclass “Asolo Prosecco Superiore Docg – Elevate your Choice” (ore 10:00) e “I Rossi del Montello – Un Mondo da Scoprire” (ore 15:00) a cura del giornalista Gianpaolo Giacobbo
  • Mercoledì 09/04: Masterclass “Asolo Prosecco Superiore Docg – Elevate your Choice” (ore 10:00) a cura del giornalista Gianpaolo Giacobbo

Da domenica a martedì, a partire dalle 12:00 fino alle ore 14:00 i vini del territorio saranno accompagnati dal formaggio Piave, grazie alla collaborazione con il Consorzio Tutela Formaggio Piave Dop, e da piatti tipici locali, preparati dagli chef del territorio, offrendo ai visitatori un’opportunità unica per assaporare i sapori autentici di queste terre. La proposta gastronomica sarà curata domenica 6 aprile da Ristorante 1922 di Ciano del Montello (Gnocco di patate del Montello e ortiche, ripieno morbido di formaggio Piave DOP Vecchio Lattebusche, spugnole ed erbette spontanee), lunedì 7 aprile da Ristorante Boomerang di Giavera del Montello (Baccalà alla Vicentina accompagnato da Piave DOP selezione “Oro”) e martedì 8 aprile da Ristorante Da Gerry di Monfumo (Risotto ai germogli misti di primavera mantecato all’olio extra vergine della Pedemontana e Piave Mezzano)

Vinitaly sarà l'occasione per scoprire anche la storia di queste terre: non solo Asolo e il suo centro storico ma anche Villa Barbaro a Maser, progettata da Andrea Palladio e il Museo Gypsoteca Antonio Canova a Possagno, che custodisce le opere del celebre scultore; il Montello con l’Abbazia di Sant’Eustachio, dove Monsignor Della Casa scrisse il celebre Galateo, e i Percorsi della Grande Guerra, che raccontano le vicende della Prima Guerra Mondiale.

 

 

 

DAL TERRITORIO VISSUTO AL TERRITORIO RACCONTATO: LIBRANDI PORTA A VINITALY LA VOCE DELLA CALABRIA CHE INNOVA E CUSTODISCE

 

domenica 30 marzo 2025

ISORROPIA HOMEGALLERY e GALLERIA FERRERO ARTE CONTEMPORANEA presentano presso LA CITTADELLA DEGLI ARCHIVI DI MILANO Via Gregorovius 15, Milano TEMPO ATTRATTO – TEMPERATURA EMOTIVA Mostra personale di Federico Ferrarini

 

Focus: VINI DEL FRIULI VENEZIA GIULIA