Il Consorzio Club del Buttafuoco Storico festeggia il suo ventitreesimo compleanno.
Dalle 10.30: Conferenza stampa e dibattito
Dalle 15.00 alle 17.00: Banco d’assaggio aperto al pubblico
30 gennaio 2019 - I
14 produttori del Consorzio del Buttafuoco Storico approdano a Milano
per festeggiare il loro ventitreesimo compleanno. Il Buttafuoco Storico è
un vino prestigioso, portatore di cultura, ideale ambasciatore dei
valori originali dell’Oltrepò Pavese. Morbido, potente e strutturato,
caratterizzato da un’eleganza e da una personalità indimenticabili. La
sua produzione è volontariamente ristretta, di alta qualità, a filiera
chiusa e controllata.
Il Giorno del Buttafuoco Storico a Milano – Una conferenza stampa-dibattito e un banco d’assaggio aperto al pubblico
Due momenti per una giornata da non mancare: dalle 10.30 un dibattito moderato da Gene Gnocchi, con la partecipazione dei alcuni dei personaggi più influenti del mondo vitivinicolo
Gian Marco Centinaio, Ministro delle Politiche Agricole Alimentari, Forestali e del Turismo
Fabio Rolfi, Assessore Agricoltura Regione Lombardia
Fiorenzo Detti, Relatore e docente A.I.S.,
Vito Intini, Presidente O.N.A.V.
Marco Gatti e Paolo Massobrio, Giornalisti
Marco Maggi, Presidente Club del Buttafuoco Storico
Interverranno anche:
Marco Barbieri, Segretario Generale Confcommercio di Milano, Lodi e Monza Brianza
Franco Bosi, Presidente Camera di Commercio di Pavia
Luigi Gatti, Presidente Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese
Fabiano Giorgi, Presidente Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese
Federico Gordini, Presidente Milano Wine Week
Francesca Panizzari, Sindaco di Canneto Pavese
Alessandro Fede Pellone, Presidente ERSAF
Nel pomeriggio dalle 15 alle 17 un banco d’assaggio aperto al pubblico,
alla presenza dei produttori, pronti a raccontare a wine lovers e
appassionati la loro realtà vincente, fiore all’occhiello dell’Oltrepò
Pavese. Saranno disponibili in assaggio tutti i vini nati dalle vigne di
Buttafuoco Storico: Bricco in Versira, Cà Cagnoni, Canne, Casa Barnaba,
Casa del Corno, Costera, Catelotta, Frach, Garlenzo, Montarzolo,
Pitturina, Pregana e Sacca del Prete.
Le parole di Marco Maggi, il Presidente del Club del Buttafuoco Storico: “Venerdì
8 febbraio portiamo le nostre vigne, la vera storia del nostro
territorio a Milano per incontrare il pubblico milanese, la stampa e
gli amanti dell’Oltrepò Pavese. Siamo particolarmente felici di questa
giornata che si svolgerà a Palazzo Bovara, una delle più belle location
storiche del centro di Milano grazie al sostegno di Confcommercio,
Regione Lombardia, Ersaf e Mipaaft, partner istituzionali diventati
amici veri, vicini al nostro territorio e compagni di viaggio. Siamo
pronti a una città come Milano, diventata uno dei poli economici,
enogastronomici e culturali più importanti d’Europa. Siamo piccoli ma
produciamo alta qualità, curiamo la nostra vigna e la nostra filiera: in
questi ultimi mesi le nostre aziende hanno ricevuto moltissimi premi e
riconoscimenti da Guide nazionali e internazionali, ulteriori garanzie
di qualità e del nostro impegno”.
La dichiarazione del Presidente di ERSAF Lombardia Alessandro Fede Pellone: “Come
Ersaf di Regione Lombardia non possiamo che esprimere grande
soddisfazione per questa celebrazione dei 23 anni del vino Buttafuoco
Storico, che noi come Ersaf, insieme al Club del Buttafuoco Storico,
stiamo organizzando a Milano a Palazzo Bovara, il prossimo 8 febbraio.
Questo anniversario sarà un momento di riflessione importante per
sviluppare il tema del territorio dell’Oltrepo’ pavese – ha spiegato Fede Pellone -
che deve essere valorizzato e non solamente con le eccellenze
enogastronomiche, ma anche con tutte le bellezze che esistono sul
territorio. Sarà un importante ruolo quello che svilupperà Ersaf per
sviluppare, non solo gli aspetti agronomici, ma anche gli aspetti
ricettivi che devono essere ampliati, ma soprattutto promossi”, ha
concluso il presidente.
Il Club del Buttafuoco
I vitigni del Buttafuoco Storico sono forti, possenti e intrisi di storia quanto il vino che si produce. Oggi
il Club conta 14 viticoltori: giovani produttori e aziende storiche
dell’Oltrepò Pavese, animati da uno spirito di unione e di rivalsa. Nato
nel 1996, il Club del Buttafuoco Storico è una libera associazione per
tutelare il prodotto, vino vincente il cui prestigio è riconosciuto
dalla provincia di Pavia all’estero.
Non
è incoscienza, né superbia ma consapevolezza di avere tra le mani una
grande possibilità: i vignaioli del Club del Buttafuoco Storico vogliono
trasformare un vino della tradizione in un prodotto nuovo. Un
territorio e dei vitigni capaci di competere con i grandi italiani, un
gruppo di vignaioli mossi dalla caparbietà, dallo spirito di unione e
rivalsa, dalla voglia di riportare in auge il nome e la storia del
Buttafuoco Storico. Nel 1996 erano in 11 a voler dare una scossa a
questa realtà: oggi
le 14 aziende conducono insieme un attento lavoro di ricerca, dalle
caratteristiche storiche alle vigne più vocate, fanno gioco di squadra
nella produzione controllata e certificata, e sono attivi con una
moderna e sviluppata comunicazione e promozione del vino prodotto, dando
vita ogni anno a 70.000 bottiglie.
Un marchio unico, rappresentato dal Veliero del Buttafuoco
Un
simbolo unico e non replicabile, intriso nel vetro per distinguerne
originalità e autenticità. E’ il marchio del Veliero, un disegno
elegante che si trova solo nelle bottiglie del Buttafuoco storico e che
permette di riconoscerle.
Il
Veliero è anche il logo del Club, contenuto in un ovale - botte tipica
dell’Oltrepò Pavese, e sostenuto dalla scritta Buttafuoco. Da qui si
dipartono due nastri rossi che rappresentano il Versa e lo Scuropasso, i
due torrenti tra cui tradizionalmente si produce il Buttafuoco Storico:
la primissima fascia collinare dell’Oltrepò Pavese denominata “Sperone
di Stradella“. Una posizione geografica che obbligava i condottieri, i
pellegrini ed i mercanti ad attraversarla e che nella storia ha permesso
al territorio di diventare grande sbocco commerciale del vino qui
prodotto e anche di arricchirsi di nuove conoscenze sul settore. Fra
storia e leggenda Peter Schenk narra che nel 1859 una compagnia di
marinai Austriaci impegnata a traghettare le truppe sul fiume Po, invece
di andare in battaglia in terraferma si ferma a fare strage di botti e
bottiglie di un vino locale chiamato Buttafuoco. Lo scrittore lega
questa storia ad un fatto però realmente accaduto: la marina
Austrungarica dopo alcuni anni varò una nave chiamandola “Buttafuoco“.
E’ da questo racconto che il Club del Buttafuoco Storico decide di
adottare il veliero come loro simbolo: una grande nave dalle vele
infuocate.
36 mesi dalla vendemmia, niente di meno
Dalle
vigne alle botti di legno: l’affinamento minimo dura 12 mesi, per poi
passarne altri 6 in bottiglia. Le bottiglie del Buttafuoco Storico non
entrano in commercio prima di 36 mesi dopo la vendemmia. Ed è un vino di
grande struttura, capace di invecchiare per molto tempo, donando sempre
più intensità e note nuove.
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