giovedì 28 febbraio 2019

LA FONDAZIONE ADOLFO PINI PARTECIPA A MUSEOCITY 2019 CON “IL GIARDINO DI STORIE MILANESI”



Fondazione Adolfo Pini
Corso Garibaldi, 2 – Milano

Visite guidate alla collezione a ingresso gratuito
Venerdì 1ºmarzo dalle 11.00 alle 16.00
Sabato 2 marzo apertura straordinaria dalle 11.00 alle 16.00
Il Giardino di Storie Milanesi’ è il progetto speciale, a cura di Rosanna Pavoni, con cui la Fondazione Adolfo Pini rinnova ancora una volta la propria partecipazione a Museocity, in programma dall’1 al 3 marzo 2019. Un omaggio al tema della natura e al suo rapporto con l’uomo, un grande giardino che si allarga nella città, delimitato da un confine immaginario che unisce i 16 luoghi in cui hanno sede le case museo, gli atelier di artisti e gli studi di designer e architetti parte di Storie Milanesi (www.storiemilanesi.org), La Fondazione Adolfo Pini organizza per l’occasione una serie di visite guidate alla collezione in programma venerdì 1 marzo e durante l’apertura straordinaria di sabato 2 marzo dalle ore 11.00 alle 16.00 (si consiglia di verificare i giorni e gli orari di apertura sul sito di ogni luogo che partecipa all’iniziativa).

In occasione di Museocity i personaggi di Storie Milanesi sono stati idealmente invitati a scegliere un fiore o una pianta che possa rappresentarli. Margherite, fucsie, rose, papaveri, peonie, girasoli, e altre piante, fioriscono in questo giardino immaginario, disegnato per l’occasione da Julia Binfield che crea un nuovo fil rouge fra i luoghi e i volti del progetto della Fondazione Adolfo Pini. Prende vita così una Milano fiorita in cui fiori e piante sono intimamente legati ai personaggi e alle loro case, collezioni, atelier.

"Nel Giardino di Storie Milanesi i fiori sono reinterpretati con la creatività e la cultura degli artisti e dei designer, raccolti con la passione dei collezionisti, conosciuti e amati con animo da botanico. Percorrendo questo giardino si attraversa una Milano inedita, si incontrano lampade, poltrone, sculture, dipinti, oreficerie, porcellane, conoscenze: ciò che lega questi patrimoni è l'omaggio ai fiori e alla natura. Una spiga di grano per Manzoni, una betulla per Magistretti, una peonia per Bongiovanni Radice, e così via a comporre un bouquet raro e prezioso” afferma Rosanna Pavoni.

Durante il primo weekend di marzo il pubblico dei visitatori potrà quindi recarsi nei sedici luoghi che fanno parte del circuito alla scoperta del fiore o della pianta simbolo di ogni protagonista di Storie Milanesi. Ad ogni tappa ci saranno ad aspettarlo, le cartoline disegnate da Julia Binfield, ciascuna con un diverso elemento della natura.

Sedici fiori per altrettanti luoghi: la peonia per la Fondazione Adolfo Pini, fiore raffigurato su due porcellane appartenenti alla collezione d'arte di Renzo Bongiovanni Radice; il geranio per Villa Necchi Campiglio, perchè presente nel dipinto ‘Burano dalla finestra del mio studio’ realizzato nel 1923 da Pio Semeghini ed esposto nella sala d'ingresso della Villa; la rosellina selvatica, scelta dal Museo Poldi Pezzoli visto che è raffigurata sul mantello della Madonna col Bambino dipinta da Giovanni Antonio Boltraffio e acquistata da Giangiacomo Poldi Pezzoli dalla collezione dei duchi Litta; e così via, con fiori legati non solo a oggetti presenti nelle varie collezioni, ma anche riconducibili alla vita privata dei protagonisti di Storie Milanesi. Ad esempio, per lo Spazio Tadini, il papavero, simbolo dell’amore dell’artista per la moglie Antonia.
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Storie Milanesi
Un progetto della Fondazione Adolfo Pini curato da Rosanna Pavoni, con la collaborazione del Comune di Milano e il contributo di Fondazione Cariplo, che attraverso la piattaforma digitale storiemilanesi.org, consultabile e fruibile con diverse chiavi di lettura e filtri tematici in italiano e in inglese, mette a circuito 16 case museo, atelier d’artista, studi di architetti e designer. Uno strumento virtuale che, nella realtà, accompagna il viaggiatore in un percorso urbano inedito per guardare alla città, ai suoi quartieri, ai suoi luoghi più simbolici con lo sguardo sensibile di quei cittadini che hanno lasciato un patrimonio di cultura, di saperi, di bellezza. Illustri collezionisti, artisti, architetti designer e scrittori che, attraverso i propri luoghi dell’abitare domestico e professionale, trovano voce nei racconti scritti da Gianni Biondillo, scegliendo Milano come io narrante in un appassionante viaggio che rende il progetto ancora più unico. Ciascun personaggio è legato agli altri per vissuto, storia, inclinazioni personali o presenza sul territorio milanese. Attraverso di loro, sulla piattaforma digitale sono delineabili percorsi virtuali e reali che accompagnano il lettore da una soglia all’altra nei diversi quartieri di Milano dove hanno abitato e/o lavorato. Partner del progetto sono infatti, oltre a Fondazione Adolfo Pini, Associazione ‘Per Mario Negri-Per la Scultura’, Casa del Manzoni, Centro Artistico Alik Cavaliere, FAI – Fondo Ambiente Italiano Villa Necchi Campiglio, Fondazione Achille Castiglioni, Casa Museo Boschi Di Stefano, Fondazione Franco Albini, Fondazione Corrente - Studio Treccani, Fondazione Studio Museo Vico Magistretti, Museo Bagatti Valsecchi, Museo Poldi Pezzoli, Spazio Tadini, Studio Museo Francesco Messina, l’Associazione Amici di Lalla Romano e l’Archivio Vincenzo Agnetti.

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