La
Bonifica Renana sta prestando la massima collaborazione per il
contenimento dell’emergenza alluvionale provocata dallo sfondamento
dell’argine maestro del Reno, a Boschetto di Castelmaggiore (Bologna),
fermo restando che gestione e manutenzione di fiumi e torrenti (cioè dei
corsi d’acqua naturali come Reno, Samoggia, Savena, Quaderna ecc),
compete alla Regione,
La massa d’acqua
riversatasi dalla falla arginale nella pianura nord di Bologna ha
allagato circa 2.750 ettari di superficie (comuni di Castelmaggiore,
Argelato, Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio di Piano e San
Pietro in Casale) mettendo a dura prova il reticolo di scolo artificiale
gestito dalla Renana.
Attraverso i
canali di bonifica Venenta, Canaletta di Casadio, Riolo, Fossa Quadra,
Fossa Storta e Gramigna Superiore e loro affluenti, le acque fuoriuscite
dal Reno sono state in parte immesse dentro il Canale Emiliano
Romagnolo ed in parte convogliate verso casse di espansione ed impianti
idrovori della Renana. Ciò ha evitato conseguenze alluvionali ancora più
pesanti per i comuni di Pieve di Cento, Castello d’Argile, San Giorgio
di Piano e San Pietro in Casale.
“In tutta la fase di emergenza - evidenzia il direttore generale Paolo Pini,
- 55 tra tecnici ed operatori del Consorzio sono stati impegnati nel
far defluire l’inondazione. Attività possibile anche grazie a 2 pompe
idrovore mobili, fornite dalla Renana, che hanno consentito di aspirare e
immettere nel reticolo artificiale di scolo circa 900 metri cubi
d’acqua all’ora. Inoltre, tre squadre consortili, dotate di escavatore,
sono intervenute nei punti critici dell’area alluvionata.”
Unità
operative della Renana sono già attive sul territorio per definire i
primi interventi urgenti per il rispristino della completa funzionalità
della rete scolante di pianura.
Secondo il dottor Pini: “Ci
vorranno 2 o 3 giorni, se non piove ancora, per far defluire
complessivamente le acque della piena del Reno e dell’emergenza
alluvionale che sono state convogliate nel reticolo consortile: nel fine
settimana avremo i dati complessivi sulle ore di funzionamento degli
impianti idrovori e sui volumi d’acqua scolati dalla Renana”.
Il
Consorzio, svolge la propria attività gestendo un reticolo artificiale
composto da oltre 2.000 chilometri di canali di scolo, 26 impianti
idrovori di sollevamento e 26 casse di espansione che sono oggetto di
manutenzione annuale. Sfalcio, espurgo e ripresa delle frane arginali
dei canali sono gli strumenti adottati costantemente dalla Renana per la
prevenzione del rischio alluvionale in un’area fragile come la pianura
bolognese.
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