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L'annata 2023 flagellata dalla peronospora ha inciso nella viticoltura marchigiana e nelle scelte aziendali: c’è chi si è limitato a vinificare quel poco che aveva, chi si è rivolto al mercato delle uve, i più colpiti hanno rinunciato a produrre e si son rassegnati a saltare l’annata, avendo già in casa la buona quantità prodotta nel 2022 e confidando nella vendemmia 2024 che, a fine agosto, si prevede proficua nonostante un’estate siccitosa, arrivata con le riserve idriche al minimo dopo un inverno e una primavera avare di neve e piogge.
Ai timori per il rallentamento del mercato mondiale si è poi aggiunta l’implosione di Terre Cortesi Moncaro. La più grande cooperativa marchigiana, attiva sui principali quadranti produttivi regionali, all’inizio del 2024 è entrata in una spirale di crisi economica e dirigenziale dagli esiti imprevedibili e che di certo avrà effetti negativi per tutto il comparto. Uno scenario talmente preoccupante da far muovere le istituzioni al più alto livello. La speranza è quella di una rapida soluzione che possa dare respiro a centinaia di soci e risollevare il destino di migliaia di ettari di vigneti specializzati.
La trama di aziende che compongono la tela marchigiana sembra reggere: le dimensioni spesso contenute, il forte impegno familiare e la naturale propensione della cultura campagnola locale nell'evitare sprechi ed eccessi danno forza e affidabilità. Tutto ciò si riflette in una qualità crescente, seppur a piccoli passi. Va in questa direzione il massimo riconoscimento a un Bianchello del Metauro, storica Doc che copre tanti vigneti in provincia di Pesaro.
Salutiamo il debutto nel club dei Tre Bicchieri per le aziende Edoardo Dottori e Cimarelli su Jesi e de La Valle del Sole e Quinto “Quntì” Alfonsi nel Piceno. A questi si aggiunge il ritorno a livelli stratosferici di due vini: il Verdicchio Origini Riserva di Fattoria Nannì e il Kurni di Oasi degli Angeli.
1° OTTOBRE – 31 DICEMBRE 2024
Officina della Scultura invita alla scoperta, valorizzazione e tutela degli atelier della scultura del Novecento sul territorio lombardo, un patrimonio materiale e immateriale tuttora inedito e poco conosciuto.
Un percorso di conoscenza dell'arte plastica con visite dedicate e laboratori personalizzati tra gli studi di Gabriella Benedini, Umberto Carrara, Piero Cattaneo, Paolo Gallerani, Gianni Grimaldi, Giancarlo Sangregorio, e un’inedita deviazione a Venezia con il coinvolgimento dell’atelier di Fabrizio Plessi. Partecipano alla manifestazione il Parco di Taino, Rossini Art Site e il Parco di sculture di Ca’ del Bosco con aperture straordinarie dei loro percorsi tra arte e natura.
Bergamo, Brescia, Milano, Monza-Brianza e Sesto Calende |
Bergamo, 30 settembre 2024. Con l’apertura al pubblico di sei studi d’artista, la scoperta di un intervento nello spazio pubblico e il coinvolgimento di due collezioni d'arte diffuse nella natura, visite guidate e laboratori per adulti, ragazzi, bambini e pubblici fragili, torna dal 1° ottobre al 31 dicembre 2024 la settima edizione di Officina della Scultura, la manifestazione promossa da Fondazione Piero Cattaneo di Bergamo che dal 2018 opera per la scoperta, valorizzazione e tutela degli atelier della scultura del Novecento sul territorio lombardo.
Officina della Scultura rende accessibili gli spazi del fare plastico, divulga i linguaggi e l'indagine concettuale della scultura, approfondisce le tecniche, ma anche la poetica degli artisti coinvolti: un patrimonio materiale e immateriale spesso inedito e talvolta sottovalutato, che viene restituito alla collettività per renderla più consapevole. Obiettivo principale della manifestazione è far conoscere il mondo della scultura del XX secolo, portando il pubblico, con visite e laboratori didattici, negli studi-laboratori di alcuni dei protagonisti dell’arte plastica italiana del Novecento.
Nelle sedi di Bergamo, Brescia, Milano, Monza-Brianza e Sesto Calende (Varese), con una deviazione straordinaria a Venezia e il coinvolgimento dell’atelier del Maestro Fabrizio Plessi alla Giudecca – sono gli studi di Piero Cattaneo, Gianni Grimaldi e per la prima volta la casa-archivio di Umberto Carrara (Bergamo 1925 – 2008) a Bergamo, gli studi di Gabriella Benedini (Cremona 1932) e Paolo Gallerani (Cento 1943) a Milano e, grazie alla nuova collaborazione con Fondazione Sangregorio, la casa-studio dello scultore Giancarlo Sangregorio (Milano 1925 – Sesto Calende 2013) a Sesto Calende (Varese).
La VII edizione di Officina della Scultura mette in relazione luoghi, persone e paesaggi considerati spazi-simbolo di identità culturali: una connessione da valorizzare per dare nuovo impulso al tessuto sociale in cui ogni realtà si è sviluppata.
Proseguono questo autunno anche le aperture straordinarie di parchi d’arte ambientale che coinvolgono il Parco di Taino (Varese) – che ospita Luogo dei quattro punti cardinali (1991) dello scultore Giò Pomodoro (1930-2002) cui recentemente si è aggiunta Ruota di mola di Giancarlo Sangregorio – la raccolta en plein air Rossini Art Site a Briosco (Monza e Brianza) e il Parco di sculture di Ca’ del Bosco a Erbusco (Brescia) che già aveva preso parte all’edizione dello scorso anno. |
Il Consorzio di Tutela Vini del Trentino parteciperà con il suo direttore Graziano Molon in veste di relatore all’incontro "Partecipazione e condivisione: cresce l’approccio collaborativo", in programma il 10 ottobre 2024 alle ore 15:30 presso il Salone della CSR (Corporate Social Responsibility) e dell’Innovazione Sociale di Milano.
L’evento, che si svolgerà nell’ambito della 12° edizione del Salone, sarà un’importante occasione di confronto sul ruolo crescente delle imprese e delle istituzioni nella promozione di progetti che coinvolgono attivamente le comunità locali, migliorando la coesione sociale e contribuendo allo sviluppo territoriale. Il contributo di Molon sarà incentrato sul modello cooperativo trentino, basato sulla partecipazione e la condivisione di valori e pratiche, che ha permesso al Consorzio di rappresentare un’eccellenza nell’ambito della sostenibilità vitivinicola.
Durante l’incontro, Graziano Molon si confronterà con altre figure di rilievo del mondo imprenditoriale e della società civile, tra i temi discussi ci sarà la capacità delle imprese di sviluppare un rapporto costruttivo con le comunità e gli stakeholder per generare un impatto positivo sul territorio.
Il Salone della CSR e dell’Innovazione Sociale si conferma il punto di riferimento per il dibattito sulla responsabilità sociale d'impresa e sullo sviluppo sostenibile in Italia, con un ricco programma di oltre 100 eventi e la partecipazione di più di 260 organizzazioni. La presenza del Consorzio di Tutela Vini del Trentino all’interno di questo contesto di eccellenza sottolinea l’impegno del territorio trentino nel portare avanti progetti innovativi, sostenibili e orientati alla crescita condivisa.
Fabiola Ferrero vince la OPEN CALL 2024 CON
REINAS
Milano, 30 settembre 2024 – La giornalista e fotografa venezuelana Fabiola Ferrero (1991), con il progetto REINAS, è la vincitrice della sezione Open call del Photo Grant di Deloitte 2024, promosso da Deloitte Italia con il patrocinio di Fondazione Deloitte e in collaborazione con 24 ORE Cultura, la direzione artistica di Denis Curti e il team di BlackCamera.
Quest’anno sono arrivate 867 application alla Open call che hanno coinvolto circa 64 paesi, numeri che testimoniano come la fotografia sia un linguaggio sempre più universale.
“Ci ha molto colpito un dato: moltissime application, quasi 80, sono arrivate dall’Africa, e una concentrazione particolare dalla Nigeria”, dichiara Denis Curti, direttore artistico del Photo Grant di Deloitte. “Questa partecipazione così ampia ci racconta di un approccio nei confronti della fotografia che non è più legato esclusivamente al reportage o alla contemplazione del paesaggio, ma è l’esplosione del racconto più intimo. È una fotografia che racconta a volte del fotografo e a volte di quello che succede intorno al fotografo, senza avere la necessità che ci siano dei grandi eventi pronti per essere immortalati. Quindi una fotografia più intima e che invita lo spettatore a riflettere sulle grandi tematiche dei cambiamenti e delle “Possibilità” dei cambiamenti, tema del grant di quest’anno.”
Il lavoro presentato da Fabiola Ferrero si concentra su due aspetti identitari del Venezuela: la produzione del petrolio e la bellezza delle donne. Ancora oggi, il paese detiene la più grande riserva di petrolio provata al mondo e il maggior numero di titoli internazionali di bellezza.
Come ha osservato l’antropologa Marcia Ochoa: “la storia della bellezza in Venezuela è simile a quella del petrolio: per coincidenza geografica, entrambi si trovano nel territorio del paese, un dono naturale per il Venezuela”.
Negli anni '50, grazie agli stretti legami con gli Stati Uniti e l’Europa per investimenti esteri e immigrazione, il Venezuela entrò in un’epoca di grande progresso. Il concorso Miss Venezuela, introdotto nel 1952 dalla compagnia americana PanAm Airlines, faceva parte di questo periodo fiorente ed esprimeva gli ideali di progresso attraverso la figura femminile.
Cresciuta nella Caracas degli anni '90, le parole dell'inno di Miss Venezuela evocano ricordi vividi dell’infanzia di Fabiola Ferrero: “In una notte bella come questa, una di noi potrebbe vincere”. La bellezza era vista come una via per il successo, proprio come il petrolio apriva le porte al mondo.
“Negli ultimi sei anni – racconta Fabiola Ferrero a commento del suo progetto - mi sono concentrata sul declino del Venezuela, causato dal deterioramento della nostra industria petrolifera e dalla perdita degli ideali ad essa legati. Ora, mi sto addentrando in aspetti più profondi della nostra identità per esaminare, attraverso l'archetipo della reginetta di bellezza, cosa è rimasto del mito di crescita e modernità che ha caratterizzato il boom petrolifero della seconda metà del XX secolo.”
Focalizzandosi sulle donne che sono state Miss Venezuela e analizzando i concetti di bellezza strettamente legati all'ideale di modernità emerso con il boom petrolifero, il progetto Reinas pone al centro la prospettiva femminile nella storia e nell'identità del Venezuela.
Gli spazi del Mudec Photo presenteranno un’anteprima del progetto di Fabiola Ferrero all’interno della mostra fotografica conclusiva della 2^ Edizione di Deloitte Photo Grant - in programma dal 9 novembre al 15 dicembre 2024 – che quest’anno ospita i progetti fotografici Critical Minerals – Geography of Energy di Davide Monteleone, il fotografo italiano vincitore di questa edizione 2024, categoria “Segnalazioni”, e Dust from Home di Fernanda Liberti, la fotografa brasiliana vincitrice dell’edizione 2023, categoria “Open Call”.