Co.Mo.Do.( Confederazione per la
Mobilità Dolce) promuove un mese intero dedicato alla mobilità
dolce su sedimi dismessi e al lancio del turismo storico-ferroviario:
da domenica 6 marzo al 6 di aprile vari gli appuntamenti e i tour che
potranno dare ancora più forza e risalto alla missione di Co.Mo.Do.
Quest'anno la Giornata delle
ferrovie non dimenticate si è aperta domenica 6 marzo con un viaggio
in treno sulla tratta Sulmona-Carpinone, organizzato dalla Fondazione
FS e Ass. Le Rotaie Molise, poi continua in una serie di iniziative
articolate durante l'intero mese di marzo, tra le quali il nuovo
appuntamento con gli Stati Generali del Turismo MIBACT presso il
Museo Ferroviario di Pietrarsa (NA) per i giorni 7/8/9 aprile.
La
rete dei borghi europei del gusto partecipa alle iniziative
proponendo il progetto ' I borghi del gusto lungo le ferrovie non
dimenticate' : storie e percorsi di oltre trenta comunità locali, di
5 regioni italiane e 5 paesi europei. Venerdì 11 marzo i
giornalisti e i comunicatori della trasmissione multimediale L'Italia
del Gusto realizzano
uno stage di informazione a Chions (Pn) sulle tracce della ferrovia
San Vito- Motta di Livenza.
La stazione di Chions-Azzano Decimo era una fermata ferroviaria, in
passato stazione, posta sulla linea San Vito-Motta di Livenza al
servizio dei comuni friulani di Chions e Azzano Decimo.La stazione
venne inaugurata il 30 giugno 1913 con gli altri impianti presenti
sulla tratta in concomitanza con l'apertura al servizio della
linea.Nel 1959 tutti gli impianti sulla linea vennero trasformati in
fermate (ad eccezione di Pravisdomini che lo era già).
Venne chiusa al traffico passeggeri il 1º agosto 1967 con la
chiusura al traffico di tutta la linea, mentre quello merci
sopravvisse fino al 1978. L'impianto venne definitivamente soppresso
il 15 aprile 1987 con la soppressione della tratta.La stazione si
trovava nelle vicinanze di un passaggio a livello ed era composta da
un fabbricato viaggiatori e di un edificio per i servizi igienici.
Era dotata di un piazzale di 2 binari e di uno scalo merci. Questo
possedeva un piano caricatore, un magazzino, una bilancia a ponte da
30 tonnellate, poi asportata, e di un tronchino di accesso. Al 2010
erano ancora riconoscibili i binari e le banchine mentre lo scalo era
invaso dalla vegetazione.
La storia
La
zona, dai terreni fertili e ricca di acque, doveva essere abitata già
al tempo dei Celti e forse anche prima, tuttavia le prime
testimonianze certe risalgono all'epoca romana. In questo periodo
l'attuale Chions venne inquadrata nell'agro di Concordia e il
territorio fu centuriato. La sistemazione agraria del periodo
sussiste ancora nelle odierne campagne.
Chions e le sue frazioni si formarono successivamente alle invasioni
barbariche probabilmente sui resti di insediamenti più antichi, ma
l'abitato di Villa Caum è attestato solo dal 1072. In questo periodo
vi sorgeva una centa (un piccolo fortilizio a carattere rurale), di
cui resta ancora traccia in una zona di terreno rialzato e nel
campanile della parrocchiale, ricavato forse da una torre. Tra il Tre
e il Quattrocento fu feudo dei Panigai (mentre Villotta e Torrate
erano degli Sbrojavacca).
Passata poi alla Serenissima come tutto il Friuli, Chions visse per
secoli un periodo di tranquillità. Solo tra il 1575 e il 1585 il
feudo di Tajedo fu al centro di una disputa che oppose le famiglie
Altan e Savorgnan, in cui intervennero anche il doge e il patriarca
di Aquileia, oltre che il granduca di Toscana, duca di Ferrara, il
duca di Savoia, l'arciduca d'Austria e persino i re di Spagna e
Francia.
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