giovedì 10 marzo 2016

Venerdì 11 marzo : Mese della Mobilità Dolce – Chions, Borgo del Gusto



Co.Mo.Do.( Confederazione per la Mobilità Dolce) promuove un mese intero dedicato alla mobilità dolce su sedimi dismessi e al lancio del turismo storico-ferroviario: da domenica 6 marzo al 6 di aprile vari gli appuntamenti e i tour che potranno dare ancora più forza e risalto alla missione di Co.Mo.Do.
Quest'anno la Giornata delle ferrovie non dimenticate si è aperta domenica 6 marzo con un viaggio in treno sulla tratta Sulmona-Carpinone, organizzato dalla Fondazione FS e Ass. Le Rotaie Molise, poi continua in una serie di iniziative articolate durante l'intero mese di marzo, tra le quali il nuovo appuntamento con gli Stati Generali del Turismo MIBACT presso il Museo Ferroviario di Pietrarsa (NA) per i giorni 7/8/9 aprile.
La rete dei borghi europei del gusto partecipa alle iniziative proponendo il progetto ' I borghi del gusto lungo le ferrovie non dimenticate' : storie e percorsi di oltre trenta comunità locali, di 5 regioni italiane e 5 paesi europei. Venerdì 11 marzo i giornalisti e i comunicatori della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto realizzano uno stage di informazione a Chions (Pn) sulle tracce della ferrovia San Vito- Motta di Livenza.
La stazione di Chions-Azzano Decimo era una fermata ferroviaria, in passato stazione, posta sulla linea San Vito-Motta di Livenza al servizio dei comuni friulani di Chions e Azzano Decimo.La stazione venne inaugurata il 30 giugno 1913 con gli altri impianti presenti sulla tratta in concomitanza con l'apertura al servizio della linea.Nel 1959 tutti gli impianti sulla linea vennero trasformati in fermate (ad eccezione di Pravisdomini che lo era già).
Venne chiusa al traffico passeggeri il 1º agosto 1967 con la chiusura al traffico di tutta la linea, mentre quello merci sopravvisse fino al 1978. L'impianto venne definitivamente soppresso il 15 aprile 1987 con la soppressione della tratta.La stazione si trovava nelle vicinanze di un passaggio a livello ed era composta da un fabbricato viaggiatori e di un edificio per i servizi igienici. Era dotata di un piazzale di 2 binari e di uno scalo merci. Questo possedeva un piano caricatore, un magazzino, una bilancia a ponte da 30 tonnellate, poi asportata, e di un tronchino di accesso. Al 2010 erano ancora riconoscibili i binari e le banchine mentre lo scalo era invaso dalla vegetazione.

La storia
La zona, dai terreni fertili e ricca di acque, doveva essere abitata già al tempo dei Celti e forse anche prima, tuttavia le prime testimonianze certe risalgono all'epoca romana. In questo periodo l'attuale Chions venne inquadrata nell'agro di Concordia e il territorio fu centuriato. La sistemazione agraria del periodo sussiste ancora nelle odierne campagne.
Chions e le sue frazioni si formarono successivamente alle invasioni barbariche probabilmente sui resti di insediamenti più antichi, ma l'abitato di Villa Caum è attestato solo dal 1072. In questo periodo vi sorgeva una centa (un piccolo fortilizio a carattere rurale), di cui resta ancora traccia in una zona di terreno rialzato e nel campanile della parrocchiale, ricavato forse da una torre. Tra il Tre e il Quattrocento fu feudo dei Panigai (mentre Villotta e Torrate erano degli Sbrojavacca).
Passata poi alla Serenissima come tutto il Friuli, Chions visse per secoli un periodo di tranquillità. Solo tra il 1575 e il 1585 il feudo di Tajedo fu al centro di una disputa che oppose le famiglie Altan e Savorgnan, in cui intervennero anche il doge e il patriarca di Aquileia, oltre che il granduca di Toscana, duca di Ferrara, il duca di Savoia, l'arciduca d'Austria e persino i re di Spagna e Francia.

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