domenica 6 marzo 2016

7 marzo : Mese della Mobilità Dolce– Pravisdomini : borgo del gusto



Co.Mo.Do.( Confederazione per la Mobilità Dolce) promuove un mese intero dedicato alla mobilità dolce su sedimi dismessi e al lancio del turismo storico-ferroviario: da domenica 6 marzo al 6 di aprile vari gli appuntamenti e i tour che potranno dare ancora più forza e risalto alla missione di Co.Mo.Do.
Quest'anno la Giornata delle ferrovie non dimenticate si è aperta domenica 6 marzo con un viaggio in treno sulla tratta Sulmona-Carpinone, organizzato dalla Fondazione FS e Ass. Le Rotaie Molise, poi continua in una serie di iniziative articolate durante l'intero mese di marzo, tra le quali un importante convegno a tema nella Capitale, previsto per il 10 marzo, nonché il nuovo appuntamento con gli Stati Generali del Turismo MIBACT presso il Museo Ferroviario di Pietrarsa (NA) per i giorni 7/8/9 aprile.
La rete dei borghi europei del gusto partecipa alle iniziative proponendo il progetto ' I borghi del gusto lungo le ferrovie non dimenticate' : storie e percorsi di oltre trenta comunità locali, di 5 regioni italiane e 5 paesi europei.
Lunedì 7 marzo i giornalisti e i comunicatori della trasmissione multimediale L'Italia del Gusto
realizzano uno stage a Pravisdomini (Pn), lungo la ferrovia San Vito- Motta di Livenza.
Al 2010, la linea risulta ancora armata, sebbene sia oggetto di valutazioni per la sua riqualificazione come pista ciclabile. Una tratta ricadente nel territorio del comune di Annone Veneto è già stata trasformata in pista ciclabile nel 2007.

La storia
I primi insediamenti nel territorio di Pravisdomini risalgono al neolitico (II millennio a.C.) e a in questo periodo vanno collocate le selci lavorate individuate presso le rive del Sile a Panigai. Si aggiungono poi dei frammenti di ceramica dell'età del bronzo.
Le testimonianze della successiva epoca romana dimostrano come il territorio, parte dell'agro di Concordia, fosse centuriato. Le prime notizie scritte su Pravisdomini compaiono dopo l'anno Mille, ma solo dal Trecento le informazioni si fanno più chiare: prima di allora, infatti, la sua storia fu strettamente legata a quella del feudo di Frattina, amministrato dalla famiglia omonima. La circoscrizione dipendeva dal vescovado di Concordia, a sua volta sottoposto al Patriarca di Aquileia. Con la conquista della Serenissima (1420), divenne feudo dei Michiel, mentre nel 1434 divenne parrocchia emancipandosi dalla pieve di Azzano.
Nel 1477 l'abitato fu devastato dalla celebre invasione dei Turchi che interessò tutto il Friuli.
Caduta Venezia, sotto il Regno d'Italia di Napoleone rappresentò un comune di terza classe incluso nel dipartimento del Tagliamento e nel cantone di San Vito. Passato al regno Lombardo-Veneto, divenne parte della provincia del Friuli.

Monumenti e luoghi d'interesse
Architetture religiose
Chiesa Parrocchiale di S. Antonio del quindicesimo secolo (al suo interno custodisce una pala di Pomponio Amalteo).
Oratorio della Madonna della Salute.
Chiesa Parrocchiale di S. Martino di Panigai.
Oratorio di S. Giuliana nella frazione di Panigai (l'interno dell'edificio è impreziosito da affreschi quattrocenteschi attributi a Pietro da San Vito o ad Andrea Bellunello).
Chiesetta di S. Nicolò (frazione di Frattina).

Architetture civili

Villa Morocutti e Villa Girardi.
Villa Ovio e Villa Panigai (frazione di Panigai).
Villa Frattina (frazione di Frattina).

Luoghi naturali

Palù di Barco.
Ex-fermata di Pravisdomini, ristrutturata e abitata da privati (M. Figus, 2010)


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