Milano si aggiudica il premio di città più vivibile secondo la classifica appena diffusa de Il Sole 24 Ore e NYX Hotel Milan inaugura un tour di “alternative art”: per far conoscere ai propri ospiti bellezze nascoste, “minori” o dimenticate.
L’hotel (parte del gruppo Leonardo Hotels), inaugurato lo scorso giugno 2017 e caratterizzato dalla galleria diffusa delle opere dei più importanti street artist italiani,
accompagna visitatori e curiosi a scoprire quindi luoghi segreti,
alcuni in centro, altri custoditi in periferia, caratterizzati tutti da
un “fattore wow”. Perdersi tra le vie meno trafficate e mettere il naso tra i cortili e negli androni di palazzi severi è una delle uniche bussole.
Cascina Pozzobonelli
Chicca
che pochi conoscono è la Cascina Pozzobonelli è un gioiello dai mattoni
a vista incastonato tra la fermata dei taxi e un locale notturno nei
pressi della Stazione Centrale. Costituita originariamente nel XV secolo
come una casa padronale, sorgeva in aperta campagna e la storia ne
attribuisce la paternità al Bramante. Della residenza si sono conservati
– causa demolizioni dovute a motivi viabilistici ad inizio XX secolo –
parte del porticato e la cappella a forma di edicola, in cui
sopravvivono alcuni affreschi della scuola di Donato Bramante.
Curiosità: nella ricostruzione del Castello Sforzesco di oggi l’architetto e storico Beltrami si basò su uno degli affreschi custoditi al suo interno. Nell’odierno Castello Sforzesco oggi c’è dunque un po’ della Cascina Pozzobonelli.
Via Andrea Doria 4
Casa Cicca
Al
105 di via Ascanio Sforza a Milano, sul Naviglio Pavese, c'è una casa
di ringhiera piena di piccoli appartamenti. Uno di questi, al piano
terra, è Casa Cicca, la base del collettivo Traslochi Emotivi. Nata il
12 dicembre 2012, la casa è diventata la residenza ufficiale per artisti
e viaggiatori in cerca di un appoggio, disposti a lasciare una traccia
del loro passaggio… sotto qualsiasi forma!. Già, perché in ogni angolo
della casacicca sono conservate testimonianze, regali, scambi d'artista
che Giulia Currà - ideatrice del progetto - ha avuto con Fornasetti,
Jenny Holzer, Pasquale Leccese, Marlene Dumas, Chinatown Soup, Andreas
Schulze e dozzine d'altri ancora.
Via Ascanio Sforza 105
Fornace Curti
Le
sue origini risalgono al XV secolo quando, al servizio degli Sforza,
produsse le formelle per la Certosa di Pavia e per l’ospedale Maggiore.
Nel corso dei secoli, dalle colonne di San Lorenzo, cambiando diverse
sedi, è arrivata all’indirizzo odierno, in via Tobagi ma è rimasta
l’unica fornace ancora attiva a Milano per la lavorazione dell’argilla. E
non solo. È anche un luogo calmo e tranquillo nel quale rifugiarsi per
godere di un momento di relax data la sua configurazione particolare che
la rende simile a un mini borgo dentro la città dove si intersecano
cortili e laboratori.
Via Walter Tobagi 8
La casa 770
Al
numero 35 di via Carlo Poerio, a Milano si trova un edificio anche
nominato come “l’olandese” per le linee architettoniche che richiamano
le abitazioni dei Paesi Bassi. La sua storia è curiosa: l’abitazione è
infatti una delle riproduzioni della “casa 770”: edificio dell’Eastern
Parkway di Brooklyn che fu la casa del rabbino Yoseph Yitzchok
Schneerson, giunto dall’Europa per sfuggire alle persecuzioni naziste.
Nel 1951 la casa andò in eredità al genero, il rabbino Menachem Mendel
Schneerson e da lì si iniziò a considerarla un vero e proprio luogo
sacro e a riprodurla in tutto il mondo. Oggi
esistono esempi identici in Canada, Israele, Brasile, Argentina, Stati
Uniti e Australia, ma l’unica Casa 770 in Europa occidentale si trova
proprio a Milano. Via Carlo Poerio 35
Lo studio di Achille Castiglioni
Dopo
la morte di Achille Castiglioni nel 2002, un accordo tra gli eredi
Castiglioni e la Triennale, ha dato origine allo Studio Museo Achille
Castiglioni, che racchiude le stanze in cui, per decenni, sono nati e
hanno preso vita i suoi progetti, dove sono conservati i prototipi e i
modellini, i tecnigrafi e la collezione di “oggetti anonimi” che
Castiglioni ha raccolto durante la sua vita. Lo studio è aperto per
raccontare il lavoro, e soprattutto l’approccio unico, di Castiglioni al
mondo degli oggetti.
Piazza Castello 27
Chiesa di San Maurizio al Monastero e i suoi unicorni
Gli
unicorni esistono e a Milano c’è la prova! Nella chiesa di San Maurizio
al Monastero, in corso Magenta al 15 in un affresco che rappresenta
l’arca di Noè fra gli altri animali sono visibili una coppia di
unicorni. Spesso a San Maurizio ci si entra per sbaglio, non sapendo che
questa chiesa custodisce dei veri e propri tesori dell’arte. Definita
da molti “la Cappella Sistina di Milano”, San Maurizio al Monastero
ha pareti e soffitto un vero tripudio di dipinti e stucchi, opera
di Bernardino Luini.
Corso Magenta 15
Chiesa protettrice dei surfisti
Non
si trova in qualche località di mare ma nel cuore del quadrilatero
milanese, in via Montenapoleone. San Francesco di Paola - alla quale si
accede entrando da un passaggio segreto, nascosto da un anonimo portone
di legno al civico 22 – nasconde oltre l’ingresso un vero e proprio
tesoro. La chiesa, con una particolare pianta a contrabbasso, è un inno
allo stile Barocco e Rococò, piuttosto inusuale a Milano. A colpire, è
il ricco altare in pietre dure e lapislazzuli, opera di Giuseppe Buzzi, e
la pala raffigurante il santo, protettore della gente di mare e – si
dice – dei surfisti, visto che attraversò miracolosamente lo stretto di
Messina, stendendo il suo mantello sull’acqua.
Via Montenapoleone 22
La casa dimezzata
Un
angolo molto intimo, quasi impossibile da percorrere in auto, tra
viuzze conosciute dai milanesi e usate come scorciatoie per arrivare da
Cadorna a via Dante, è quello tra via Giulini e via Porlezza dove non
solo c’è la Chiesa più “corta” di Milano, ma anche un piccolo anfiteatro
e una casa dimezzata. Una vera e propria casa tagliata a metà in
orizzontale, nella parte più alta, l’ingresso principale, è visibile il
numero civico, il cancello è quello originale e dalle sbarre si può
osservare l’interno, oggi un parcheggio privato e poco curato.
Via Giulini/via Porlezza
La cripta della chiesa di San Fedele
Oggetto
di un recente restauro, la celebre cripta opera dell’architetto
Francesco Maria Richini riunisce opere antiche e contemporanee in cui il
dialogo tra morte e vita è portato all’esasperazione. Così si trova la
croce gemmata del XV secolo che dialoga con l’installazione
dell’Apocalisse di Jannis Kounellis (2012), in un continuo rimando tra
redenzione e rivelazione, attraverso il sacrificio di Cristo. Nella
cripta si trovano anche la Via Crucis e un fregio di Lucio Fontana
(1957); una statua marmorea di prelato giacente, dello scultore
lombardo Bambaia (prima metà del XVI secolo); due pannelli dell’artista
irlandese Sean Shanahan.
Piazza San Fedele
Autoricambi di via Pergola
Passeggiando
tra le caratteristiche vie di Isola, uno dei primi quartieri milanesi a
ospitare opere di street artist locali e internazionali, si possono
ammirare murales
e graffiti che, come oltreoceano, hanno conquistato il titolo di opere
d’arte infrangendo il grigiore della quotidianità e trasformando spazi
milanesi in musei a cielo aperto.
Tra
i più noti esempi della zona il negozio di autoricambi di via Pergola, i
cui muri ospitano dal 2006 interventi di noti steet artist come
Microbo, El Gato Chimney, Ryan Spring Dooley, Ozmo e Zibe.
Via Pergola
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