Se Umberto Eco in piena
Tangentopoli definì gli anni Ottanta come il 'decennio degli effetti
speciali', REALITY '80 si potrebbe immaginare come il caleidoscopio
visivo dell'epoca. Analogamente al fantasmagorico strumento ottico, la
mostra - che inaugura il 19 dicembre alla Galleria Gruppo Credito
Valtellinese per la cura di Leo Guerra e Cristina Quadrio Curzio con la
consulenza scientifica di Valentino Catricalà e Mario Piazza - si
propone come l'avvicendamento in libera sovrapposizione cronologica e
tematica di cultura, società, spettacolo, arti, design e grafica della
'Milano da bere'.
Il tipo di narrazione del progetto espositivo è
quello di un intreccio continuo di storie e figure riferibili al
decennio 1980-1990 all'interno di una ripartizione tematica e
allestitiva costruita per frammenti monumentali e reperti tratti da
eventi salienti - come l’attentato a Papa Wojtyla del 1981 e il
congresso del PSI all’Ansaldo dell’89, seguito alla caduta del Muro di
Berlino – affiancati da oggetti ‘cult’ quali il circuito dinamico del
Pac-Man nel formato Arcade tower da sala giochi e la parata eteroclita
di sorprese, gadget, ‘Regalissimi’, inclusi nelle merendine della
generazione dei Paninari. Il tutto allineato lungo un asse temporale
compreso fra il celeberrimo manifesto dell'amaro Ramazzotti (il pulsante
start nella memoria collettiva: "Questa Milano da vivere, da amare, da
godere. ... Questa Milano da bere”) proveniente da uno scatto di Mario
De Biasi del 1986 - esposto in mostra in vintage print – e il re-make
scenico-segnico di Keith Haring per il Muro di Berlino del 1986 – a
rievocazione delle fasi preparatorie del celebre murale, oggi perduto,
riproposto in scala ambientale su teloni da camion -.
All'interno di
questa ricostruzione per frammenti lo spettatore spazia fra la piramide
di Filippo Panseca, affiancata dalle Sculture Biodegradabili del
decennio precedente che ne hanno preparato il terreno concettuale,
procedendo attraverso una selezione di opere provenienti da quella
fucina artistica che fu la Brown Boveri di Milano (con lavori di Stefano
Arienti, Corrado Levi, Claudio Déstito, Pierluigi Pusole, e quelli di
Cosimo Barna, Francesco Garbelli, Milo Sacchi tra i promotori di
quell’iniziativa),e dalla speculare esperienza romana dell'ex Pastificio
Cerere accostati dai dipinti in grande formato di Nathalie Du Pasquier,
Salvo, Tino Stefanoni, sino a perdersi nel dedalo delle mappe segniche
di Alessandro Mendini e Massimo Giacon, come nei soggetti pittorici
sovrappopolati di Marco Cingolani. In contrapposizione a questa sezione
si trova allineata in lunga parete l'imponente teoria di manifesti
politici tratti dal progetto di identità visiva curato da Ettore Vitale
per il Partito Socialista – primo caso di immagine coordinata elaborata
per un partito politico in Italia - e da Giuliano Vittori per l’Estate
Romana durante l’amministrazione di Giulio Carlo Argan e Renato
Nicolini.
La doppia sequenza è affiancata da una galassia di oggetti iconici del design Milan made
dalla quale spiccano: le cover di Stefano Tamburini, quelle di Giacomo
(Mojetta) Spazio per ‘Stampa Alternativa’, le parodie disneyane di
Massimo Mattioli con i poster di Sergio Calatroni per il ciclo ‘Afro
City’, fino alle ambientazioni di Mario Convertino per ‘Mister Fantasy’ e
‘Frigidaire’. Un rilievo particolare assumono in questo contesto i
nuovi pattern pervasivi degli anni ’80, dominati dall’estetica del
punto, della retta, del triangolo, del piccolo segmento ripetuto, delle
‘formine vuote’ disseminate random ai margini di quasi tutti i manufatti
grafici dell’epoca: dalle copertine di ‘Domus’ (diretta da Alessandro
Mendini nei primissimi anni ’80) – sostenute dalle immagini new-dada
elaborate da Occhiomagico – agli impaginati di Ettore Sottsass; le cover
degli LP e le musicassette – poi ampiamente imitate con l’uniposca
nelle compilation piratate su mixtape - disegnate da Mario Convertino; i
comics magazine ‘Frigidaire’ e ‘Alter Alter’, ‘Lira
di Dio’, ‘Satyricon’, ‘Tango’, ‘Zut’ e ‘Cuore’ nelle varianti
successive ‘Fegato’, ‘Milza’, ‘Mamma’; le scorribande proto-punk nelle
grafiche musicali di Giacomo Spazio e Massimo Giacon. Alfabeti visivi,
Re-design, Design Banale, Cosmesi, Robot Sentimentale sono poi i titoli
che introducono alla esuberante e vastissima produzione del progetto
multidisciplinare del gruppo Alchimia verso un design neo-moderno. Nel
manifesto teorico del gruppo, si legge: “Per noi vale l’ipotesi che
debbano convivere metodi di ideazione e di produzione confusi, dove
possano mescolarsi artigianato, industria, informatica, tecniche e
materiali attuali e inattuali.” In mostra trova così cittadinanza la
parata eclettica di esperimenti realizzati con materiali artigianali, di
recupero, di massa, improbabili, provocatori, kitsch, spesso
abbandonati allo stadio di prototipo quali: la ‘Pensione ideale’ (Franco
Raggi), l’’Abito Sonoro’ con la performance ‘Persone Dipinte’ (Anna
Gili), lo ‘Stilismo della moda’ (Cinzia Ruggeri) e soprattutto, ‘Il
Mobile Infinito’ che nel 1981 annulla per eccesso sia le tipologie che
la firma degli stessi progettisti, entrando con i Magazzini Criminali
nella sperimentazione teatrale. Le attività emozionali, psichiche e
antropologiche si espandono così nel Refettorio delle Stelline
dall’arredo al libro alla didattica, sino alla video arte e al suono.
Volti, pose, tic, inflessioni comportamentali occhieggiano infine in una
galleria di 50 scatti di Maria Mulas a documentare i party scintillanti
degli anni del dopo-terrorismo, che anticipano la messe di documenti,
memorabilia, reperti video, giornali, libri, vignette satiriche,
cataloghi d'arte e display commerciali a completamento
dell'allestimento, in un crescendo cromatico bubble-gum che culmina con
le divise da 'sfitinzia' e 'gallodidio' dei Paninari.
La mostra è
accompagnata da un catalogo-album (22x30 cm, 164 pp., 220 ill.) edito
dalla Fondazione Creval, che sarà presentato al pubblico in finissage,
con testi dei curatori e saggi di Mario Piazza e Valentino Catricalà,
arricchito da un'antologia di interviste ai protagonisti del decennio.
Coordinate mostra
Titolo REALITY ‘80
Il “decennio degli effetti speciali”
Sede Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Corso Magenta n. 59 – Milano
Durata 20 dicembre 2018 – 23 febbraio 2019
Vernice per la stampa mercoledì 19 dicembre h. 12
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Inaugurazione mercoledì 19 dicembre h. 18.30
Galleria Gruppo Credito Valtellinese
Orari e ingressi Galleria Gruppo Credito Valtellinese
da martedì a venerdì 14.00 –19.00
sabato 9.00 – 12.00
apertura straordinaria sabato 23 febbraio 10.00 – 19.00
chiuso domenica e lunedì; 25 e 26 dicembre, 1 gennaio
INGRESSO LIBERO
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