domenica 16 dicembre 2018

UN TAVOLO OLTREPÒ PER IL VINO




Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese volta pagina. Parte un progetto avviato ufficialmente dal ministro Gianmarco Centinaio che premia la qualità. In Regione, oggi, venerdì 14 dicembre 2018, il lancio di un Tavolo Oltrepò voluto da Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi con il coordinamento tecnico di Ersaf. Sei gruppi di lavoro corrispondono ai tavoli di Denominazione per valorizzare Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG, Pinot Nero e Riserva Rossa, Riesling, Bonarda, Sangue di Giuda e Buttafuoco.

Milano, 14 dicembre 2018 - L’Oltrepò Pavese del vino lancia il progetto di rinnovamento e di valorizzazione di un patrimonio vitivinicolo che vanta numeri impressionanti e necessita di ritrovare qualità, tipicità e valore commerciale.
Oggi, a Palazzo Lombardia, sede della giunta regionale, si è dato l’avvio al progetto “Un Tavolo Oltrepò per il vino” che la Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi Verdi Fabio Rolfi ha istituito, con il coordinamento tecnico dell’Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e Forestale.
Sono stati ufficialmente costituiti i seguenti sei tavoli di Denominazione: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e Riserva Rossa dell’Oltrepò Pavese; Oltrepò Pavese Riesling; Bonarda dell’Oltrepò Pavese; Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco.
Il progetto per questa importante realtà produttiva della Lombardia è stato sostenuto dal Ministro delle Politiche Agricole Alimentari Forestali e del Turismo, Sen. Gian Marco Centinaio che al termine dell’incontro ha dichiarato:
“L’Italia, a livello mondiale, è il più importante produttore di vino. Questo percorso, iniziato oggi, implica una maggiore collaborazione e coesione progettuale tra tutti i soggetti coinvolti finalizzata non solo alla valorizzazione dei nostri vini ma dell’intero territorio, sotto il profilo turistico ed economico. Il mio obiettivo è dare una mano al mio territorio, mettendo a disposizione la struttura del Ministero delle Politiche agricole, alimentari forestali e del Turismo e il Comitato Vini che abbiamo nominato. L’importante è che ci siano dei progetti importanti e vincenti da condividere. In quest’ottica sarà fondamentale continuare a fare squadra perché il potenziale dell’Oltrepò deve essere sviluppato nel migliore dei modi, e pronto per le nuove sfide che dovrà cogliere come l’OCM Vino, per permettere alle aziende di fare business e lavorare nel migliore dei modi. Dobbiamo, in ultimo, puntare sulla qualità di quello che produciamo, anziché solo sulla quantità, perché porterà ad un livello di reddittività maggiore. Da parte mia c’è la massima collaborazione. Occorre fare squadra e iniziare a essere orgogliosi del nostro territorio.”

Sul tema è intervenuto anche Fabio Rolfi, assessore all’Agricoltura, Alimentazione e Sistemi verdi della Regione Lombardia: “Oggi abbiamo raggiunto un primo decisivo risultato che conferma la validità del percorso intrapreso, con l’obiettivo di puntare sulla qualità dei prodotti. C’è grande soddisfazione perché l’Oltrepò ha un’occasione importante, ma da questo momento nessuno ha più scuse. La presenza del ministro Centinaio suggella una collaborazione tra Governo italiano, Regione Lombardia e Consorzio che funziona e per la quale voglio ringraziare tutti. Già da oggi a questo tavolo promuoviamo un equo bilanciamento della catena decisionale del Consorzio attraverso l’attivazione dei tavoli di disciplinare; l’approvazione e l’adozione entro tre mesi di un codice etico per tutta la filiera vitivinicola dell’Oltrepò; l’adozione del documento per il rilancio della filiera e del territorio per attivare azioni positive già dal 2019 e l’attivazione di un progetto specifico Regione/unioncamere – Camera di Pavia che mobilita risorse pari a 600.000 mila euro in tre anni per la promozione del territorio dell’Oltrepò”.

“Abbiamo avviato questi laboratori per avere un concreto e sereno confronto di idee attraverso chi fa il vino in Oltrepò, i veri esperti del territorio, che il Consorzio ha messo a lavorare insieme per concretizzare un’idea e una strategia concreta sull’input dell’assessorato all’agricoltura regionale” spiega Luigi Gatti, presidente del Consorzio. “Sono tavoli di denominazione che puntano alla qualità e alla valorizzazione del mondo del vino in Oltrepò per promuovere il territorio attraverso prodotti più nobili anche dal punto di vista commerciale attivando ragionamenti e aggiornamenti dei disciplinari secondo tecniche produttive di vinificazione all’avanguardia e attente, promuovendo campagne di comunicazione ben ragionate. Una grande soddisfazione iniziare il 2019 con un programma serio e molto concreto”.

INFORMAZIONI SUL CONSORZIO E SUL PROGETTO
Il Consorzio Tutela Vini dell’Oltrepò Pavese - Il consorzio si è ufficialmente costituito, a seguito delle disposizioni legislative in materia, nella primavera del 1977. Tra i soci fondatori c’è la Cantina di Santa Maria della Versa, quella di Broni, Retorbido, Montescano, Montù Beccaria, San Damiano al Colle e Stradella, di Torrazza Coste e Codevilla, di Canneto Pavese e altri 33 produttori  alcuni dei quali capostipiti di aziende ancora oggi saldamente presenti sul mercato. Fra i signori del vino di questo territorio è bene citare Antonio Denari, Italo Compagnoni, Arcangelo Testori, Francesco Quaquarini, Carlo Boatti, Tullio Bellani, Antonio Giorgi, Franco Vercesi, Enzo Padroggi e Pietro Agnes: tutti protagonisti di un Rinascimento del vino in questa importante area vitivinicola italiana.
Il Consorzio del 1977 non era altro che l’evoluzione del Consorzio Vini Tipici e Pregiati Oltrepò Pavese, che in precedenza radunava già - dal 1961 - parecchie aziende produttrici di vino e alcune delle Cantine Sociali presenti sul territorio oltrepadano.  In questa fase di cambiamento c’è anche un brand che cambia: si passa dal logo che rappresentava la botte di legno in fase di svinatura con la vinaccia appena tolta dal boccaporto (1961), all’immagine del 1977 raffigurante un jolly portafortuna vestito di rosso, con la coda terminante a foglia di vite, immagine che subirà un leggero restyling nel 2011.  In mezzo, 1994, viene adottata l’immagine del Signore del Brio.  
LA DENOMINAZIONE OLTREPÒ - Il territorio su cui insiste la Denominazione Oltrepò è la parte collinare dell’omonima zona situata a sud del grande fiume, il Po (tanto decantato da Gianni Brera), che attraversa la provincia di Pavia da Ovest a Est. L’Oltrepò è la composizione di quattro principali vallate orientate all’incirca secondo la direttrice Sud – Nord che collegano il clima mediterraneo marino della Liguria a quello più continentale della Pianura Padana. Iniziando da Ovest troviamo la Valle Staffora, la Valle Coppa, la Valle Scuropasso, e la Valle Versa. La cospicua superficie incontra terreni dal calcareo al misto, all’argilloso e microclimi diversi tra di loro attribuendo, di conseguenza, diversità di vocazioni produttive viticole. 
Zone più vocate a vitigni di bacca rossa, si alternano a quelle più idonee alle produzioni di uve bianche. Entrando nello specifico, il Pinot Nero trova la sua più frequente collazione e rispondenza qualitativa nella centrale Valle Scuropasso; la Croatina è ben rappresentata ed organoletticamente espressa al centro e nell’ estremità Est; il Barbera alternato al Croatina è più presente nelle due vallate occidentali; il Riesling più vocato nei terreni calcarei, è più coltivato nella centrale Valle Coppa.
UN TERRITORIO VARIO E TIPICO - L’eterogeneità orografica, geografica e microclimatica apportano così un variegato paniere di tipologie di vini all’unica grande denominazione Oltrepò Pavese, terza per estensione nel lo scacchiere delle Denominazioni italiane.
Il Pinot Nero declinato nelle sue nobilissime bollicine da Metodo Classico DOCG e nei suoi grandi vini rossi, è coltivato su circa 3000 ettari attestandosi così vicinissimo alla posizione della Borgogna.   È su questi elementi che Il Consorzio, in sintonia con gli altri raggruppamenti di produttori, Distretto del Vino di Qualità dell’Oltrepò Pavese, il Club del Buttafuoco Storico e l’associazione di produttori del Buttafuoco, ha strutturato la propria strategia di rilancio di tutta la Denominazione, per  i prossimi anni. 
Le bollicine di qualità, bianche e rosè, Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG  e Oltrepò Cruasè,  stanno incontrando sempre più il gusto e il gradimento di un consumatore che sta sempre più cercando una bollicina nobile fatta di vari ingredienti: le caratteristiche pedoclimatiche dotate di buoni e tipici suoli oltre che di valide ventilazioni ed escursioni termiche;  il vitigno Pinot Nero;  la spumantizzazione in bottiglia utilizzando il metodo classico, la finezza del perlage attraverso la sapiente e prolungata permanenza sui lieviti e l’accattivante presentazione attraverso un packaging sempre più attrattivo e piacevole. Cruasè è un marchio consortile che abbina i significati di “cru” e rosè. E’ nato nel 2010, otto anni fa, dotandosi da subito di un regolamento d’uso del marchio collettivo.
Il Pinot Nero rosso attraverso i suoi più idonei cloni, si esprime in maniera molto esuberante e fine allo stesso tempo. I suoli misti con quote di argilla e di calcare, l’esposizione Sud - Sud Ovest che garantisce la completa e piena maturazione e l’accurata e delicata pigiatura seguita da macerazione e fermentazione alcolica controllata, oltre che dalla sapiente vinificazione, stanno dimostrando al consumatore che il Pinot Nero dell’Oltrepò Pavese compete e supera i Pinot Nero europei di blasonata fama. 
Il Consorzio di Tutela dei Vini dell’Oltrepò Pavese ha recentemente rinnovato i suoi principali organi di governo: consiglio di amministrazione, giunta e presidente.  C’è stato un primo ricambio degli amministratori che sono stati chiamati da subito a dare continuità a ciò che era già stato intrapreso ma non concluso dal precedente Consiglio di Amministrazione.
LA TENDENZA… QUALITATIVA - Il primo impegno è stato quello di dare corso all’iter di approvazione delle modifiche dei Disciplinari di Produzione che l’Assemblea consortile ha validato durante le ultime sedute della fine 2017 e dello scorso Febbraio 2018. L’impegno del precedente Consiglio di Amministrazione, era stato dedicato quasi unicamente alla ricerca di modifiche, che consentissero alla Denominazione Oltrepò Pavese, di invertire la tendenza “quantitativa” e di bassa immagine percepita dal consumatore e dalla ristorazione, verso quella “qualitativa” che per essere tale e credibile, deve partire da “regole produttive” severe, restrittive e richiedenti maggiore impegno professionale da parte di tutta la relativa filiera.
Si sono quindi aggiornate le indicazioni relative alla modalità di raccolta di alcune uve, si sono modificati alcuni parametri relativi alla resa in vino dell’uva, all’ abbassamento delle rese produttive in vigneto e si è rivista l’area di delimitazione della Denominazione, eliminando da essa alcuni comuni di pianura, poco vocati a produzioni di uve di qualità.
Altro ambito di modifica ha interessato la “semplificazione o razionalizzazione dell’offerta” per dare al mercato e al consumatore un’immagine più semplice e univoca da riconoscere dei vini dell’Oltrepò Pavese.  Si sono quindi individuate tipologie di vino che dovranno essere solo frizzanti o solo ferme a differenza di quanto avveniva e continuerà ad essere fino all’approvazione e alla conversione legislativa dei nuovi disciplinari. Inoltre si è ridotto il numero di referenze in quanto poco o per nulla utilizzate e di nessun interesse né di mercato né produttivo.
I TAVOLI DI DENOMINAZIONE - Secondo tema di lavoro è stato la creazione dei Comitati di Gestione, detti anche Tavoli di Denominazione. Si tratta di un istituto previsto dallo Statuto del Consorzio all’Art. 21 ed è un valido strumento di lavoro che potrà discutere e deliberare su svariati aspetti riguardanti tutta la filiera produttiva di quel determinato vino.
Al tavolo siederanno alcuni rappresentanti delle aziende produttrici di quel particolare prodotto, essendone esperti, resisi disponibili e interessati. I tavoli sono composti da circa una quindicina di persone, hanno la particolarità di essere aperti anche alle aziende non iscritte al Consorzio, così da intercettare quante più idee e opinioni siano presenti nel territorio intero. Sarà sicuramente interessante riscontrare quali risoluzioni adotterà ciascun tavolo in relazione a eventuali ulteriori modifiche da apportare ai disciplinari di produzione in itinere, a strategie e tattiche di comunicazione, di presentazione e di promozione di quel prodotto.
IL VALORE ECONOMICO - Altro punto importantissimo dovrà essere dedicato al tema dei prezzi sia delle uve che dei vini in modo tale che dal tavolo possano uscire indicazioni di tendenze dei prezzi da perseguire nel breve termine e anche nel medio periodo. Ciò che i tavoli decideranno, sarà inserito nella generale strategia del Consorzio e gestito come tattica specifica di quella Denominazione.
I tavoli non avranno la fisionomia di “piccoli consorzi” e potranno essere aumentati o ridotti di numero a seconda degli interessi che emergessero dal territorio e dai tavoli stessi. 
Il Consorzio, incaricato della prima formazione dei tavoli, è stato a ciò incaricato dal Tavolo che la Regione Lombardia, per iniziativa dell’Assessorato all’Agricoltura e al suo Assessore Fabio Rolfi ha istituito, demandandone il coordinamento all’ERSAF (Ente Regionale di Sviluppo Agricolo e Forestale) e al suo direttore Massimo Ornaghi in particolare. Dalla metà di Dicembre 2018, saranno ufficialmente costituiti i seguenti sei tavoli di Denominazione: Oltrepò Pavese Metodo Classico DOCG; Pinot Nero e Riserva Rossa dell’Oltrepò Pavese;  Oltrepò Pavese Riesling;  Bonarda dell’Oltrepò Pavese;  Sangue di Giuda dell’Oltrepò Pavese e Buttafuoco.  A testimoniare l’importanza del momento sarà organizzata una riunione comune nella quale oltre all’Assessorato all’Agricoltura della Regione Lombardia, sarà presente il Ministro delle Politiche Agricole Forestali e Turismo, Sen. Gianmarco Centinaio.
GLI EVENTI - La programmazione degli eventi e i servizi resi agli associati, sono al centro delle attività del Consorzio che sta adottando metodi di lavoro e organizzazione interna più strutturata, efficiente e produttiva, molto focalizzata sulle priorità. Focus del 2019 sarà l’individuazione di un evento di grande rilevanza che sia appuntamento annuale e traino di comunicazione e marketing per tutto il territorio.

SCHEDA NUMERI
La superficie totale vitata in Oltrepò Pavese vanta 13.500 ettari e il suo 80% è rappresentato da Docg, Doc e Igt (10.700 ettari, fonte Consorzio Vini Oltrepò, dati 2017). Oltre i numeri, da mettere sul tavolo anzi sui tavoli, ci sono i principali vitigni che hanno nome e cognome nelle radici di questa terra e si chiamano: Pinot Nero 2.800 ettari; Croatina 3.500 ettari; Barbera 2.000 ettari; Riesling 1.400 ettari; Pinot Grigio 1.400 ettari; Moscato 1.000 ettari. A conti fatti, contiamo le bottiglie che sono attorno ai 50 milioni l'anno.


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