lunedì 4 novembre 2019

Pietro Corraini si racconta a “WunderKit” Martedì 5 novembre, dalle ore 20.00

Un incontro per scoprire quali sono gli oggetti che compongono il personale “kit di mirabilia”
di Pietro Corraini, tra smontaggi, esplosioni, rimontaggi, libri e comunicazione visiva

Ingresso libero con prenotazione obbligatoria scrivendo a
redazione@base.milano.it 

BASE Milano
Via Bergognone, 34
A BASE Milano si rinnova l'appuntamento con “WunderKit”, il programma di incontri pensato per mettere in dialogo le diverse comunità creative. Nel salottino vintage di casaBASE - l’ostello di design / residenza d’artista al primo piano di BASE – due martedì al mese all’ora dell’aperitivo, alcuni dei principali professionisti e talenti emergenti delle industrie culturali e creative mostrano al pubblico il proprio personale kit di meraviglie. Si hanno a disposizione cinque oggetti ad alto tasso simbolico per raccontare una particolare tematica, il loro settore professionale, le loro fonti di ispirazione e i loro strumenti di lavoro.

Come preview dell'edizione 2019 di The Art Chapter - milano art book fair - che avrà luogo, sempre negli spazi dell' Ex Ansaldo, dal 15 al 17 novembre - martedì 5 novembre, dalle ore 20.00 alle ore 21.30, BASE dedica un incontro del format "WunderKit" alla grafica e all’editoria d’arte, e l'appuntamento è con il kit - tra smontaggi, esplosioni, rimontaggi, libri e comunicazione visiva - di Pietro Corraini.
Oltre a collaborare con artisti e aziende per creare contenuti e forme originali, Corraini insegna e impara comunicazione visiva alla Libera Università di Bolzano, cercando di stimolare nuove generazioni di designer ad essere sempre più irresponsabili e dissacranti.

Wunderkit, l'innovativo format presentato il 9 maggio all'Istituto Italiano di Cultura di Londra, rientra nelle numerose iniziative promosse da BASE e dedicate all’innovazione culturale e alla cross-disciplinarietà con lo scopo di alimentare le menti e sollecitare le idee in un processo di formazione continua, in linea con la sua vocazione di “Learning Machine”.

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