martedì 17 novembre 2020

LA VIA DI SAN MARTINO PASSA ANCHE DALL’AZIENDA KOMJANC

 



Nella tradizione rurale l'11 Novembre rappresenta il termine dell'annata agraria, l'inizio del tempo di riposo della terra, tempo di consuntivi , tempo di ringraziamenti e quindi di convivialità.


In origine la festa si riallacciava al Samain celtico, per i celti infatti l'anno iniziava il 1 Novembre ed i festeggiamenti per il capodanno duravano circa dieci giorni, fino a s. Martino appunto.


Su s. Martino si raccontano molte leggende, comunque è certo che sia nato in Pannonia nel 316, figlio di un ufficiale dell'esercito dell'impero Romano. Il suo nome deriva proprio da Marte. Gli attributi del Santo sono il mantello, risalente alla leggenda secondo cui Martino a cavallo incontra un povero seminudo alle porte di Amiens ed egli, impietositosi, taglia a metà il suo mantello con la spada e lo dona al mendicante. Fa freddo, pioggia e vento ma a poco a poco il tempo migliora e diventa quasi tiepido. Poi Martino sogna che il povero mendicante era Gesù il quale diceva agli angeli "Martino, non ancora battezzato, mi ha vestito". Il periodo di tepore che si verifica puntualmente intorno all'11 novembre viene definito estate di s. Martino. Un altro attributo del santo è l'oca; si ricorda che quando Martino venne nominato vescovo, non volendo accettare l'incarico per umiltà, si nascose in una stalla in cui c'erano anche le oche, le quali iniziarono a starnazzare così forte, rivelando il nascondiglio.


S. Martino è ancora oggi un'occasione di festa nell'Europa Centrale. Noi ci consideriamo Mitteleuropei, teniamo in considerazione le nostre radici , le nostre lingue e la nostra cultura. Nei territori, che fino a cento anni fa appartenevano all'impero Austro-ungarico, la festa di S. Martino è ancora molto sentita, soprattutto nelle aziende vitivinicole. Infatti S. Martino è patrono dei viticoltori oltre che dei viaggiatori, degli osti, dei vendemmiatori. Il proverbio "A San Martino ogni mosto diventa vino" diventa così occasione di festa. Sia nella vicina Slovenia sia in certe regioni vinicole dell'Austria, come il Burgenland, si benedice il vino nuovo o addirittura si celebra "il battesimo" del vino con tanto di padrino (siamo andati alla ricerca e abbiamo trovato un benedizioniere in lingua slovena che contiene questo rituale).


La nostra azienda, Alessio Komjanc e figli, situata a S. Floriano del Collio (Gorizia) sul confine più orientale d'Italia, una decina di anni fa ha ripreso con entusiasmo la festa di S. Martino, conferendole negli ultimi anni una declinazione culturale. Di anno in anno è diventata quindi occasione per raccontare gli aneddoti su s. Martino, occasione di presentazione dei vini aziendali, occasione per ringraziare Chi ci dona la possibilità di lavorare e di raccogliere i frutti in una terra tanto vocata come il Collio ed occasione di approfondimento delle tematiche più svariate ma che abbiano un denominatore comune con il nostro territorio. L'edizione 2019 di S. Martino ha ospitato la conferenza su "Il vino e la Bibbia" a cura di Luciano Larivera. Invece il programma dell’appuntamento 2020 non lo sveliamo perchè, a causa delle restrizioni Covid, è stato soltanto posticipato alla primavera 2021 quando il clima mite ci consentirà lo svolgimento all'aperto e al quale Vi invitiamo e Vi aspettiamo!


Raffaella Nardini Komjanc







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