Di cosa abbiamo bisogno per ricreare la magia festiva nelle nostre case? Un albero di Natale, il presepe, luci natalizie, una varietà di addobbi: questo è quasi un "arredo obbligatorio" per i giorni di festa dicembrina. Durante le feste ci facciamo prendere anche dalla nostalgia, soprattutto in questo 2020 così difficile e sicuramente diverso da tutti gli altri, in cui i ricordi dei profumi e delle risate dei giorni di festa, che venivano dalla cucina della nonna, ci lasciano una strana malinconia nel cuore.
Per colmare questi momenti vi raccontiamo oggi delle tradizioni di un Paese, la Slovenia, vicino al nostro, ricco di riti, di bellezza, di aromi e ricette natalizie che ci possono aiutare a riempire questi giorni, che a volte sembrano susseguirsi uguali uno all’altro. |
Idee saporite per attendere il Capodanno |
Durante l’Avvento in Slovenia si sforna un po’ di tutto: biscotti, pane e putizza, il più famoso dolce sloveno di pasta avvolta e farcita con vari ripieni. Alla Vigilia di Natale, alcuni rispettano ancora il “digiuno allegro” che una volta caratterizzava tutto il periodo dell’Avvento. Secondo la tradizione, sino a Natale, c’erano sul menù solo cibi sani: legumi, cereali e farinate, baccalà con polenta e zuppa di patate. Solo allo scoccare della mezzanotte arrivava a tavola la carne, il più delle volte un arrosto di maiale o di cappone farcito con vari ripieni o utilizzato per la preparazione di vari stufati. Una delle abitudini più antiche prevede la preparazione del “poprtnik” o “božični kruh”, un pane tradizionale che si sarebbe conservato fin dai tempi pagani, quando veniva celebrato l’arrivo della luce al solstizio d’inverno. Questo pane di latte, dolce e decorato, fatto di farina bianca, simboleggiava il desiderio di salute e prosperità per il nuovo anno. Una volta gli veniva attribuito anche un potere speciale per un buon raccolto, per questo alcuni pezzi del pane venivano dati anche al bestiame o interrati ai margini dei campi coltivati. Durante le feste il più delle volte sono presenti a tavola le patate brasate. Le patate lesse, fatte saltare nel grasso e nella cipolla, sono particolarmente gustose se preparate in una padella di ghisa che crea sul fondo una crosticina croccante che si scioglie in bocca. La ricetta scritta più antica per la preparazione delle patate brasate si trova nel libro “Slovenska kuharica” che è stato pubblicato a Ljubljana nel 1868. Per arricchire il gusto delle patate brasate gli sloveni amano aggiungere i ciccioli che si abbinano perfettamente anche ai crauti o alla rapa che sono deliziosi contorni per la cena delle feste. Si dice che i crauti e la rapa acida contribuiscano al benessere, ristabiliscano un rapporto corretto dei microorganismi nel corpo e stimolino la digestione. Eccellenti anche per rafforzare il sistema immunitario nei giorni più freddi delle feste!
Nonostante la tavola riccamente imbandita e i deliziosi piatti, dopo la cena delle feste si trova sempre un po’ di spazio per qualcosa di dolce. Uno dei piatti più riconoscibili in tutta la Slovenia sono gli struccoli, preparati con diversi tipi di pasta, con una vasta gamma di ripieni - noci, dragoncello, ricotta, mele, semi di papavero o prugne secche - che vengono avvolti in una tovaglia e cotti in acqua bollente. Gli amanti della frutta potranno godere del sapore del pane alla frutta.
È però la putizza (o potica) il dolce delle feste più tipico e conosciuto in tutte le 24 regioni gastronomiche della Slovenia, che secondo l’antica usanza locale attendeva in dispensa fino alla mezzanotte di Natale. Si prepara con un impasto lievitato, steso e arrotolato, che viene farcito con diversi ripieni. I più tipici sono quelli con le noci, le nocciole, le mandorle, al miele, con l’uva passa e con i semi di papavero.
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Volete preparare la putizza a casa vostra?
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Connessi con la natura anche nei giorni di festa |
La Slovenia è coperta da quasi il 60% delle foreste. La più vasta area boschiva si trova nella regione di Kočevje dove cresce anche la "Regina del Rog", l'abete più possente della Slovenia. Misura 55 metri di altezza e più di 500 cm di circonferenza. Anche se gli abeti naturali vengono sostituiti sempre più spesso da quelli artificiali, è ancora inestimabile il profumo naturale genuino portato dagli alberi veri. Se desideri che la tua casa sia decorata con un abete naturale, non è necessario strapparlo dalla foresta, poiché sono disponibili anche in vaso o si possono affittare per il periodo delle feste e poi riportarli al vivaio. Ecco un piccolo gesto per essere eco-sostenibili anche a Natale.
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Addobbi realizzati con materiali naturali |
Gli addobbi rendono l'albero ancora più magico. Gli sloveni hanno sempre vissuto a contatto con la natura, il che si è conservato nella tradizione degli addobbi. Gli antenati usavano mele, pere e noci come decorazione esprimendo così l’augurio di una buona annata. A loro piaceva decorare l’angolo della tradizione religiosa con ghirlande colorate, noci dorate e frutta secca. Sono particolarmente belli gli addobbi realizzati con i trucioli di legno o la paglia, come quelli in terracotta o le decorazioni realizzate con i merletti.
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Un abete sloveno al centro del Vaticano |
Lo sapevate che il Vaticano a dicembre ospiterà qualcosa di sloveno? Ogni anno un meraviglioso albero di Natale alto circa 25 metri decora la Santa Sede, solitamente allestito accanto al presepe. Quest’anno, il tanto amato simbolo delle feste che adornerà con orgoglio Piazza San Pietro sarà rappresentato da un possente abete sloveno, alto 30 metri, numero che vuole celebrare il 30° anniversario del plebiscito sull'indipendenza della Slovenia. Il Paese fornirà anche 36 piccoli abeti rossi ornamentali di dimensioni comprese tra 1,5 metri e sei metri che verranno collocati nei locali ufficiali della Santa Sede e in altri locali nell'area del Vaticano. L'albero di Natale, decorato con addobbi tradizionali fatti a mano e realizzati con materiali naturali come trucioli di legno e paglia, racconterà una storia unica sulla ricchezza verde e sulla ricca tradizione artigianale del cuore verde d’Europa e l’iniziativa, risultato della collaborazione di diverse istituzioni e società slovene, ha come filo conduttore la cooperazione intergenerazionale sostenuta da Papa Francesco. |
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