Una passeggiata nel tempo attraverso i decenni da inizio Novecento al 2010, un percorso tra epoche, generi e generazioni, fatto di dialoghi e corrispondenze, rimandi tra arte e design, come in un grande museo. Al centro del percorso di miart 2021 ci sono ancora una volta Decades e Generations, due delle sezioni curate che maggiormente caratterizzano l’identità della fiera in continuità con le ultime edizioni.
Concepita come un viaggio attraverso le decadi del XX secolo e il primo decennio degli anni 2000, Decades, a cura di Alberto Salvadori, sarà quest’anno focalizzata interamente sull’Italia, dando centralità alla produzione artistica del nostro Paese e valorizzandone esperienze poco conosciute, oltre a storie di respiro internazionale. La sezione vede la partecipazione di 10 gallerie, ciascuna con un progetto che rappresenti un particolare decennio attraverso presentazioni personali o focus tematici.
Il percorso partirà dagli anni ’10 con uno stand di Bottegantica (Milano) dedicato a Umberto Boccioni per proseguire con gli anni ’20 con un focus della galleria Russo (Roma) su Mario Sironi — il quale a settembre sarà protagonista anche di una grande retrospettiva al Museo del Novecento. Gli anni ’30 saranno rappresentati attraverso una ricca esposizione sull’Art Dèco a cura di Ed Gallery (Piacenza) mentre Arturo Martini sarà il protagonista degli anni ’40 nello stand di Repetto Gallery (Londra).
Le opere di Ettore Colla saranno quindi l’emblema degli anni ’50 nel progetto di Menhir Arte Contemporanea (Milano) e la bruciante traiettoria di Bepi Romagnoni al centro dello stand di Galleria Ceribelli (Bergamo) in rappresentanza degli anni ’60. Gli anni ’70 racconteranno il periodo parigino di Titina Maselli con Eduardo Secci (Firenze – Milano) mentre gli anni ’80 saranno rappresentati dal progetto Bord de Mer di Gabriele Basilico portato da Studio Guenzani (Milano). Il viaggio si concluderà con un focus personale su Ugo La Pietra a cura di Studio Dabbeni (Lugano) per gli anni ’90 e con una serie di opere degli anni 2000 di Lara Favaretto presentate da Franco Noero (Torino), che torna protagonista a miart dopo una prolungata assenza.
La sezione Generations continua quindi questa indagine sulla storia e l’eredità dell’arte moderna e contemporanea attraverso una serie di dialoghi intergenerazionali. Particolarmente significativo il binomio tra due importanti interlocutori come Gio Ponti (1891-1979) e Martino Gamper proposto da Nilufar (Milano), che porterà in fiera una selezione di opere che racchiudono passato e futuro — come, ad esempio, la consolle immaginata da Gamper per reinterpretare gli storici arredi di Ponti per l’Hotel Parco dei Principi di Sorrento. Oppure l’incontro tra le opere di due artisti di matrice concettuale ma nati a quasi trent’anni (e molti chilometri) di distanza, come l’americana Mary Ellen Carroll (1961) e Jojo Gronostay (1988), artista tedesco con radici Ghaniane — entrambi proposti e rappresentati da Galerie Hubert Winter (Vienna).
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