Un tavolo da lavoro. 54 oggetti, raccolti o ricevuti in dono dall’artista nel corso dei suoi 54 anni. Alcuni sono oggetti di uso quotidiano nella sua pratica artistica, altri le rievocano una persona, un momento, una sensazione. Ognuno racconta una storia. Ognuno è testimone di un tratto del suo cammino, di donna e artista, rivestendo un ruolo nella costruzione di chi è oggi Serena Giorgi.
L’idea della performance non nasce dall’intento di soddisfare la curiosità pur legittima dello spettatore di acquistare una panoramica voyeristica sulla personalità dell’artista, ricostruendola attraverso i suoi oggetti.
L’idea della performance sembra seguire altre direttrici.
Da un lato, la scansione del tempo, attraverso il conto degli anni ad alta voce, pare voler accogliere empaticamente chi come l’artista ha dovuto lottare, o ancora lotta, per accettare l’idea del tempo che inesorabilmente scorre. Soprattutto se è donna per il ruolo preponderante assegnato dalla società al suo aspetto fisico, e a maggior ragione se è artista, per la pressione esercitata dal sentire comune in ambito artistico che sia indispensabile raggiungere determinati traguardi entro una certa età.
Dall’altro lato, attraverso i suoi oggetti, Serena Giorgi pare voler ricordare l’importanza della memoria e delle proprie radici. Non a caso chi emigra cerca di portare con sé almeno qualche oggetto caro.
Ecco allora che il gesto dell’artista, di svuotare il tavolo, ad uno ad uno, dai 54 oggetti a lei cari, finisce per sottolinearne l’alto valore simbolico. Al contempo il suo gesto appare indicare che l’artista, ricca delle tante storie ed esperienze vissute, abbia finalmente colto il senso dei propri 54 anni, riuscendo oggi a trarre da quegli oggetti non solo nostalgia, ma anche serenità, accettazione e rinnovata fiducia in se stessa.
INFORMAZIONI PERFORMANCE
Quando: sabato 11 novembre ore 18.00
Luogo: Spazio Blue Train (Via fratelli Pozzi, 4 Milano)
registrazione obbligatoria: spaziobluetrain@gmail.com
Durata della performance: 15 minuti
Original Sound: Marian Crole
Lighting Design: Angelo Jelmini
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