L’Ecomuseo della castagna di Raggiolo si articola attraverso una
serie di spazi, segni ed architetture diffuse nel territorio della Valle
del Teggina, con particolare riferimento al borgo di Raggiolo. Il punto
di riferimento per l’intero sistema è rappresentato dal “Centro di
interpretazione”, dove, attraverso strumenti di lavoro, modellini,
pannelli e una sezione multimediale, è possibile ripercorrere un viaggio
intorno alla “civiltà del castagno” ed acquisire strumenti ed
informazioni per la visita al percorso. Lo spazio ospita un altro
frammento prezioso dell’identità del paese: la Mappa della Comunità di
Raggiolo realizzata con il contributo diretto degli abitanti. Nello
stesso edificio è presente la “La Sala dei Corsi”, il luogo di
riferimento per le attività socio-culturali del paese. Da qui il
percorso continua attraverso una serie di episodi, frutto di interventi
di valorizzazione (il muro delle parole dimenticate, la stanza del
tempo), effettuati nei diversi anni di vita dell’Ecomuseo. Una apposita
pan- nellistica turistico-culturale, distribuita nel Borgo, consente al
visitatore di effettuare alcuni approfondimenti sulla storia e le storie
locali. All’uscita del paese, è ubicato il “Seccatoio del Cavallari”,
ancora oggi utilizzato per la seccatura delle castagne dove,
annualmente, risuonano i racconti e le fiabe durante il periodo
autunnale. Dal seccatoio si scende verso il torrente fino al “Mulino di
Morino”. L’opificio, oggetto di un intervento di recupero strutturale e
funzionale, è stato riattivato ed è possibile assistere alle diverse
fasi della molitura. Dal Mulino, il “percorso della castagna” continua
parallelo al torrente per risalire verso il paese attraverso il
“sentiero della mercatella”. L’Ecomuseo della Castagna rappresenta anche
il riferimento principale per il “Consorzio della Farina di Castagne
del Pratomagno e del Casentino” che raggruppa alcuni produttori
dell’area impegnati nel recupero della filiera
della castagna.
L'ECOMUSEO della Castagna di Ortignano Raggiolo nasce dallo stretto legame tra le popolazioni della valle del Teggina e le peculiarità del paesaggio.
Infatti il CASTAGNO, grazie alle cure dell'uomo è divenuto pianta domestica per eccellenza, risorsa indispensabile per l'alimentazione delle popolazioni casentinesi. In questo contesto ambientale, le popolazioni hanno da sempre valorizzato una specie particolare noto come RAGGIOLANO, dal luogo di provenienza, che si distingueva per la copiosità del frutto, piccolo e non di eccelsa qualità, ma una volta seccato e ridotto in farina, adatto ad una lunga conservazione. Il centro di interpretazione, localizzato all'interno del borgo di Raggiolo, ha come temi portanti dell'itinerario la RACCOLTA e l'USO ALIMENTARE della castagna, restituiti in modo da permettere la lettura dei segni che possono essere riconosciuti all'esterno, nel bosco e in quei manufatti SECCATOIO e MULINO funzionali alla lavorazione del frutto. Se il castagneto, insieme alla foresta di faggi e abeti è l'elemento caratterizzante il manto vegetale casentinese, ad Ortignano Raggiolo si entra nel REGNO DEL CASTAGNO: oggi come in passato il paesaggio agrario della valle del Teggina appare dominato da questa pianta.
Le attività umane legate alla coltura del castagno, costituiscono l'identità di Raggiolo, in quanto ne hanno determinato la vita, gli usi e i costumi. Allora l'ecomuseo si proprone come custode attivo di questi antichi saperi della gente di montagna, conservando e presentando la memoria collettiva di una comunità delimitata geograficamente.
della castagna.
informazioni utili:
ECOMUSEO
della CASTAGNA
Via del Mulino, Raggiolo, Ortignano
Raggiolo
Informazioni e aperture su richiesta:
ASSOCIAZIONE BRIGATA
DI RAGGIOLO 339 7787490
COMUNE DI ORTIGNANO
RAGGIOLO 0575 539214
COOP.
OROS 335 6244440
Aperto tutto l’anno con orario prestabilito e
su richiesta concordata:
Aprile/giugno: domeniche e festivi 16/18;
Luglio: sabato, domenica e festivi 16/19; Agosto: sabato, domenica e
festivi 10/12.00 -16/19;
Settembre/Novembre: domeniche e festivi
15/17.
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APPROFONDIMENTIL'ECOMUSEO della Castagna di Ortignano Raggiolo nasce dallo stretto legame tra le popolazioni della valle del Teggina e le peculiarità del paesaggio.
Infatti il CASTAGNO, grazie alle cure dell'uomo è divenuto pianta domestica per eccellenza, risorsa indispensabile per l'alimentazione delle popolazioni casentinesi. In questo contesto ambientale, le popolazioni hanno da sempre valorizzato una specie particolare noto come RAGGIOLANO, dal luogo di provenienza, che si distingueva per la copiosità del frutto, piccolo e non di eccelsa qualità, ma una volta seccato e ridotto in farina, adatto ad una lunga conservazione. Il centro di interpretazione, localizzato all'interno del borgo di Raggiolo, ha come temi portanti dell'itinerario la RACCOLTA e l'USO ALIMENTARE della castagna, restituiti in modo da permettere la lettura dei segni che possono essere riconosciuti all'esterno, nel bosco e in quei manufatti SECCATOIO e MULINO funzionali alla lavorazione del frutto. Se il castagneto, insieme alla foresta di faggi e abeti è l'elemento caratterizzante il manto vegetale casentinese, ad Ortignano Raggiolo si entra nel REGNO DEL CASTAGNO: oggi come in passato il paesaggio agrario della valle del Teggina appare dominato da questa pianta.
Le attività umane legate alla coltura del castagno, costituiscono l'identità di Raggiolo, in quanto ne hanno determinato la vita, gli usi e i costumi. Allora l'ecomuseo si proprone come custode attivo di questi antichi saperi della gente di montagna, conservando e presentando la memoria collettiva di una comunità delimitata geograficamente.
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