La
prima giornata della cinquantatreesima edizione del ‘Vinitaly’, il
salone internazionale dei vini e dei distillati in programma fino a
mercoledì 1° aprile a Verona, è stata l’occasione per presentare
all’attenzione degli addetti ai lavori l’avviato percorso che dovrà
portare alla richiesta di registrazione dell’antico vitigno “camaiola”
al Registro nazionale delle varietà di vite da uve da vino.
Nello
stand dell’Associazione nazionale delle Città del Vino si è svolto
l’incontro ‘Camaiola: un antico vitigno da riscoprire’, coordinato dalla
giornalista Carmen Guerriero. A presentare gli obiettivi della
trasferta veronese – inserita nell’ambito del progetto del Comune di
Castelvenere ‘Cantine al Borgo – Luoghi e protagonisti del risorgere del
vitigno camaiola’ cofinanziato con il programma Poc Campania 2014-2020 –
è stato il sindaco Mario Scetta. Con lui anche il presidente
dell’Associazione Imbottigliatori Castelvenere, Salvatore Falato. A
seguire gli interventi Francesco Iacono (direttore dell’Associazione
Nazionale Assaggiatori di Vino), Mariagrazia de Luca (delegata Benevento
dell’Associazione Italiana Sommelier) e Guido Invernizzi (degustatore
Associazione Italiana Sommelier).
Nel
corso degli interventi è stata sottolineata l’importanza del recupero
dell’antico nome di un vitigno che da secoli viene coltivato nelle
campagne della Valle Telesina. Operazione che va incontro a quella che
era diventata la vera esigenza, riuscire a fare chiarezza sul nome di un
vino particolarmente amato e dalle grandi potenzialità, ma che sconta
la criticità dell’erronea omonimia con il barbera di origini piemontese.
Su questo percorso si sono accesi i riflettori degli addetti ai lavori
anche grazie all’attenzione particolare riservata alla produzione
enologica beneventana in virtù del riconoscimento del territorio ‘Sannio
Falanghina’ come ‘Capitale Europea del Vino 2019’, titolo assegnato da
Recevin, la rete che raggruppa circa 800 Città del Vino di undici Paesi
dell’Unione Europea. I rappresentanti dell’Onav e dell’Ais hanno invece
sottolineato le grandi potenzialità di questo vitigno a bacca rossa, da
cui si ottengono vini dal fascino antico e dal volto moderno. Vini che
vanno incontro a quelle che sono le preferenze dei consumatori, sempre
più attirati dai calici che riescono a raccontare il territorio e a
trasmetterne le sue essenze e le sue unicità.
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