TRA
I TRE PROGETTI SELEZIONATI DALL'AGENZIA PER LA COESIONE TERRITORIALE PER LA
PARTECIPAZIONE ALLA PIÙ IMPORTANTE FIERA ITALIANA DELL'INNOVAZIONE
Il responsabile scientifico Quaranta: «L'interessante
lavoro in rete che coinvolge istituzioni e
parti sociali sta facendo di 'Biowine' una nuova buona pratica»
'Biowine' (Biological Wine Innovative Enviroment) protagonista alla 56°
edizione dello 'Smau' (Salone Macchine e Attrezzature per
l'Ufficio) che si chiude oggi a Milano. Il progetto - che coinvolge
importanti realtà vitivinicole del Veneto, della Campania e della Basilicata e
che rappresenta un importante esempio di trasferimento di know-how e buone
pratiche sui temi dell’innovazione tecnologica in agricoltura, della tutela
dell’ambiente e del marketing territoriale - è stato presentato nell'ambito
della principale fiera dell’innovazione in Italia,
diventata un vero e proprio punto di riferimento per le buone prassi e le
nuove tecnologie e che ogni anno richiama negli spazi di 'Fiera Milano' circa
cinquantamila imprenditori, manager, dirigenti e professionisti.
'Biowine' è stato
presentato nell'ambito delle iniziative del Laboratorio
nazionale sulle politiche di ricerca e innovazione, istituito
dall'Agenzia per la coesione territoriale. Per la partecipazione all'importante
evento milanese, l'Agenzia ha selezionato tre progetti tra i trenta che sono
stati finanziati nell'ambito del Pon (Programma Operativo Nazionale) Governance
e Capacità Istituzionale, uno degli strumenti della politica di coesione 2014 -
2020 finanziati dall’Unione europea.
«La partecipazione
alla Smau - dichiara il professore Giovanni Quaranta, responsabile scientifico
del progetto - rappresenta un importante riconoscimento per il lavoro che si
sta portando avanti. Il percorso di 'Biowine' sta vivendo la sua fase più
intensa, quella che porterà le diverse amministrazioni comunali coinvolte ad
approvare il Regolamento intercomunale di Polizia rurale. A questa fase si è
giunti dopo diversi mesi di lavoro intenso e qualificato, con una serie di
appuntamenti che ha animato tutte le realtà interessate con momenti di
confronto e riflessione. 'Biowine' - spiega Quaranta - ha come filo conduttore
la viticoltura e nasce dalla
necessità avvertita da queste realtà delle aree interne campane e lucane di
adottare un quadro normativo unitario e condiviso, atto a proteggere il
territorio e le biodiversità e ad immettere sul mercato prodotti di qualità
eccellente dal punto di vista organolettico e sanitario ma anche portatori di
valori e di significato, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile dal punto di
vista ambientale, economico e sociale. Siamo ormai giunti alle fasi finali di
questo attento e studiato trasferimento nelle realtà coinvolte di buone
pratiche amministrative sviluppate ed applicate con successo nell’area del Prosecco
superiore Docg Conegliano Valdobbiadene. In questo processo si è agito con
l'ottica di fare rete, adottando un metodo improntato al coinvolgimento delle
istituzioni, dei protagonisti della filiera e delle parti sociali. Un'azione
che ha trasformato lo stesso 'Biowine' -
sottolinea il responsabile scientifico del progetto - in una nuova buona
pratica, che l'Agenzia per la coesione territoriale ha voluto mettere in mostra
nella qualificata vetrina dello Smau. Un segnale di attenzione verso il lavoro
che abbiamo fin qui condotto. Siamo fiduciosi che questo approccio metodico
riceverà ulteriori riconoscimenti».
BioWine, finanziato nell’ambito del Pon Governance 2014/2020 su iniziativa dell’Agenzia
per la Coesione Sociale, in virtù del Fondo Europeo di
Sviluppo Regionale dell’Unione Europea, coinvolge, quale Ente cedente della buona pratica il Comune di San Pietro di
Feletto dell’area Docg Conegliano Valdobbiadene in
provincia di Treviso e quali Enti riusanti alcuni
comuni che appartengono alle aree del Sannio, del Cilento e della Val d’Agri (Guardia
Sanframondi - ente capofila, Castelvenere, Sant’Agata de’ Goti e Solopaca in
provincia di Benevento; Caggiano e Sant’Angelo a Fasanella in provincia di
Salerno; Castelfranci in provincia di Avellino; Roccanova e Grumento Nova in
provincia di Potenza).
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