"Un topo da due parti, analisi dell'atto creativo"
Il Nuovo Libro di Chef Mario Cornali:
non per tutti, ma per tutti i curiosi
Il Nuovo Libro di Chef Mario Cornali:
non per tutti, ma per tutti i curiosi
"Un topo da due parti, analisi dell'atto creativo" non è un libro per tutti, bensì è il libro per tutti quelli che amano l'interrogativo e l'affaccendarsi della mente.
Vi siete mai chiesti cosa si cela dietro la genesi di una creazione artistica, culinaria e non?
A condurre l'indagine è lo chef Mario Cornali: personalità che affronta il suo lavoro principale, quello di chef, con l'attenzione e la curiosità di un antropologo e il gusto di un artista. L'autore esplora, nel libro, ogni risvolto e ogni terreno sul quale può manifestarsi l'azione creativa, con l'intento di sensibilizzare riguardo la consapevolezza che può scaturire dalle giuste domande, più che dalle giuste risposte.
"Quest'opera è un viaggio alla ricerca di risposte a un'annosa domanda. Come nasce un nuovo piatto? E, in senso più ampio e generico, come nasce un'opera d'arte? [...] La finalità è quella di sviscerare, mediante un'analisi libera e arbitraria in forma di riflessioni confessate , una serie di perché a domande non scritte ma latenti. "
Il punto di vista spiccatamente filosofico non deve allontanare, anzi, è la prova che la filosofia si nutre di domande semplici, e troppo spesso ritenute banali, che portano con sé una curiosa profondità.Le riflessioni sull'atto creativo vengono, in questo libro, normalizzate dall'accostamento dei personaggi della caratura di Joseph Chilton Pearce, Arthur Shopenhauer, Henry Ford e Luigi Pirandello, resi grandi dalle domande che si sono posti, ad una bambina. È un 'artista in erba che ispira il libro , emblema di tutti i più piccoli che hanno una carica filosofica persino più spiccata dei grandi nomi. Perché? Perché è libera. Ed è la libertà ingenua, che risulta la massima espressione di concettualizzazione della realtà, alla quale si attinge per l'evoluzione dell'azione creativa. "Un topo da due parti" , il titolo del testo, è significativo in questo senso. Riesce infatti un coniugare un dato quasi banale, oggettivo, con la visione senza schemi e preconcetti, per questo scardinante, di una bambina.
Attraverso il dubbio metodologico, l'autore disegna consapevolezza nuova: il percepito agisce sull'idea prima o dopo la comprensione dello stesso? L'idea è ontologicamente astratta, allora dove si innesta la materialità della realizzazione? Come interagisce l'ingrediente, privilegio dell'arte enogastronomica, nell'atto creativo? L'opera d'arte colma un vuoto o dà voce ad un troppo pieno? La tradizione viene concepita come retroscena dell'innovazione, se il rapporto fosse inverso?
Per agevolare la fruizione, l'autore intervalla pagine di riflessioni a novelle evocative, che danno al lettore una presa più sicura sulla criticità del problema: cosa c'entrerà il volo del pipistrello e la tela del ragno con la consistenza dell'idea e dell'atto creativo? I grani di pepe sulle pesche ? E una panchina riscaldante? Io barbapapà ? Le tre morti dell'i nventore del cotechino ? Cos'è l'effetto stereofonia del palato?
Proprio dal tessuto delle novelle trovano propulsione le opere di Cesare Rota Nodari, figura ben nota nel panorama culturale bergamasco e non solo, che conosciamo per la sua attività di architetto, di designer, di ideatore di presepi molto personali e, con le sue passioni professionali e non, ha attraversato gli ultimi sessant'anni sempre alla ricerca di intuizioni artistiche. Le immagini che accompagnano questo testo, infatti, non sono “illustrative” dello scritto ma intessono con il testo un dialogo di metodo.
"Rota Nodari con le immagini e Cornali con il testo, hanno fatto di questo loro particolare sguardo, applicato in ambiti diversi, un metodo con cui approcciarsi alla quotidianità ed ottenere in cambio" forme e sapori "spesso impensati con cui colorare la vita".
Lo Chef Mario CornaliNasce a Bergamo il 25 novembre 1965. Vive e lavora ad Almenno San Bartolomeo come cuoco e titolare del Ristorante Collina. Abbina da sempre alla professione di cuoco la passione della scrittura. Un topo da due parti, analisi dell'atto creativo è la sua sesta pubblicazione tra cui Le cime degli alberi (2007), Pensieri canditi (2011) e Conto su di te aforismi di fine pasto (2017). Questa unione di filosofia, arte e cucina rappresentano in pieno la figura e il pensiero di Mario Cornali, uno chef che ha da sempre inneggiato alla filosofia in cucina piuttosto che una filosofia di cucina.Inoltre, un cuoco che considera cucinare una forma d'arte o almeno, cucinare per trasmettere emozione, un'arte vera e propria.
Contributi: Per la determinante coralità dei punti di vista scesi in campo, non possono non essere citati i preziosi contributi di autori come Maria Elena Carcano, Casto Pattarini e Guglielmo Clivati.
Vi siete mai chiesti cosa si cela dietro la genesi di una creazione artistica, culinaria e non?
A condurre l'indagine è lo chef Mario Cornali: personalità che affronta il suo lavoro principale, quello di chef, con l'attenzione e la curiosità di un antropologo e il gusto di un artista. L'autore esplora, nel libro, ogni risvolto e ogni terreno sul quale può manifestarsi l'azione creativa, con l'intento di sensibilizzare riguardo la consapevolezza che può scaturire dalle giuste domande, più che dalle giuste risposte.
"Quest'opera è un viaggio alla ricerca di risposte a un'annosa domanda. Come nasce un nuovo piatto? E, in senso più ampio e generico, come nasce un'opera d'arte? [...] La finalità è quella di sviscerare, mediante un'analisi libera e arbitraria in forma di riflessioni confessate , una serie di perché a domande non scritte ma latenti. "
Il punto di vista spiccatamente filosofico non deve allontanare, anzi, è la prova che la filosofia si nutre di domande semplici, e troppo spesso ritenute banali, che portano con sé una curiosa profondità.Le riflessioni sull'atto creativo vengono, in questo libro, normalizzate dall'accostamento dei personaggi della caratura di Joseph Chilton Pearce, Arthur Shopenhauer, Henry Ford e Luigi Pirandello, resi grandi dalle domande che si sono posti, ad una bambina. È un 'artista in erba che ispira il libro , emblema di tutti i più piccoli che hanno una carica filosofica persino più spiccata dei grandi nomi. Perché? Perché è libera. Ed è la libertà ingenua, che risulta la massima espressione di concettualizzazione della realtà, alla quale si attinge per l'evoluzione dell'azione creativa. "Un topo da due parti" , il titolo del testo, è significativo in questo senso. Riesce infatti un coniugare un dato quasi banale, oggettivo, con la visione senza schemi e preconcetti, per questo scardinante, di una bambina.
Attraverso il dubbio metodologico, l'autore disegna consapevolezza nuova: il percepito agisce sull'idea prima o dopo la comprensione dello stesso? L'idea è ontologicamente astratta, allora dove si innesta la materialità della realizzazione? Come interagisce l'ingrediente, privilegio dell'arte enogastronomica, nell'atto creativo? L'opera d'arte colma un vuoto o dà voce ad un troppo pieno? La tradizione viene concepita come retroscena dell'innovazione, se il rapporto fosse inverso?
Per agevolare la fruizione, l'autore intervalla pagine di riflessioni a novelle evocative, che danno al lettore una presa più sicura sulla criticità del problema: cosa c'entrerà il volo del pipistrello e la tela del ragno con la consistenza dell'idea e dell'atto creativo? I grani di pepe sulle pesche ? E una panchina riscaldante? Io barbapapà ? Le tre morti dell'i nventore del cotechino ? Cos'è l'effetto stereofonia del palato?
Proprio dal tessuto delle novelle trovano propulsione le opere di Cesare Rota Nodari, figura ben nota nel panorama culturale bergamasco e non solo, che conosciamo per la sua attività di architetto, di designer, di ideatore di presepi molto personali e, con le sue passioni professionali e non, ha attraversato gli ultimi sessant'anni sempre alla ricerca di intuizioni artistiche. Le immagini che accompagnano questo testo, infatti, non sono “illustrative” dello scritto ma intessono con il testo un dialogo di metodo.
"Rota Nodari con le immagini e Cornali con il testo, hanno fatto di questo loro particolare sguardo, applicato in ambiti diversi, un metodo con cui approcciarsi alla quotidianità ed ottenere in cambio" forme e sapori "spesso impensati con cui colorare la vita".
Lo Chef Mario CornaliNasce a Bergamo il 25 novembre 1965. Vive e lavora ad Almenno San Bartolomeo come cuoco e titolare del Ristorante Collina. Abbina da sempre alla professione di cuoco la passione della scrittura. Un topo da due parti, analisi dell'atto creativo è la sua sesta pubblicazione tra cui Le cime degli alberi (2007), Pensieri canditi (2011) e Conto su di te aforismi di fine pasto (2017). Questa unione di filosofia, arte e cucina rappresentano in pieno la figura e il pensiero di Mario Cornali, uno chef che ha da sempre inneggiato alla filosofia in cucina piuttosto che una filosofia di cucina.Inoltre, un cuoco che considera cucinare una forma d'arte o almeno, cucinare per trasmettere emozione, un'arte vera e propria.
Contributi: Per la determinante coralità dei punti di vista scesi in campo, non possono non essere citati i preziosi contributi di autori come Maria Elena Carcano, Casto Pattarini e Guglielmo Clivati.
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