Bilancio positivo per la famiglia italiana del vino, che ad inizio 2020 ha inaugurato la nuova sede produttiva a Casole d’Elsa e, grazie ad una consolidata strategia di diversificazione, supera positivamente un anno tanto difficile quanto singolare. Senza dimenticare responsabilità sociale e vicinanza al consumatore.
“È
stato un anno drammatico dal punto di vista sociale e molto complicato
dal punto di vista aziendale” - dichiara Mario Piccini, Amministratore
Delegato dell’azienda - “il canale Ho.Re.Ca.
ha subito perdite notevoli ma siamo riusciti a riorganizzarci
rapidamente potenziando la crescita delle vendite in grande
distribuzione e nell’e-commerce diretto, che ad oggi rappresenta l’1%
del fatturato aziendale. La strategia di diversificazione, il rapido
riassetto della distribuzione e l’impegno collettivo di tutti i
collaboratori dell’azienda, hanno contribuito al raggiungimento, in
questo anno difficile, di un +6,5% di fatturato sul 2019. Il mercato
rimane comunque estremamente volatile e inevitabilmente legato agli
sviluppi della situazione Covid con relative ricadute della pandemia sul
potere di acquisto delle famiglie”, conclude l’AD.
In
termini di volumi Tenute Piccini prevede di arrivare ad una conclusione
d’anno con un aumento del 3% in Italia, del 9% all’estero e di circa il
300% sul canale e-commerce. Tale crescita ha garantito fino ad oggi la
continuità del lavoro a tempo pieno di tutti i dipendenti, nonché
l’inserimento di nuove figure professionali all’interno dell’organico
aziendale.
Un
anno di transizione, il 2020, iniziato con l’inaugurazione della nuova
sede produttiva di Casole d’Elsa - un investimento da 13 milioni di euro
in produzione e logistica - e proseguito con un la riorganizzazione e
il miglioramento dei processi produttivi interni in termini qualitativi
di efficienza e sostenibilità. “La cancellazione di eventi e viaggi ci
ha consentito di dedicare più tempo e di volgere il nostro focus
all’interno dell’azienda”, prosegue Mario Piccini, “abbiamo intrapreso
un iter di certificazione per la sostenibilità sociale, ambientale ed
economica che si accompagna inoltre ad un incremento dell’offerta dei
nostri vini biologici. Questo per una sempre maggiore attenzione alle
esigenze del consumatore finale, al quale abbiamo voluto dimostrare la
nostra vicinanza anche durante il momento più duro del lockdown, con
investimenti in comunicazione anche attraverso spot televisivi
istituzionali e con il potenziamento del canale e-commerce per
permettere l’acquisto di etichette premium normalmente distribuite
solamente dalla ristorazione”.
Merita
una menzione anche l’evoluzione della realtà storica Agricoltori del
Geografico, sotto la guida della famiglia Piccini dal 2018, che in
quest’anno è stata protagonista non solamente di un notevole incremento
qualitativo delle nuove annate, ma anche del lancio di nuove eccellenze,
frutto del progetto di filiera in atto con i viticoltori conferitori,
la cui crescita in numero ha portato alla vinificazione di ben 40.000
quintali di uva.
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