mercoledì 9 dicembre 2020

#KeyWords. Parole che aprono il presente: un dialogo tra arte e psicologia

 



Nuovo format del palinsesto digitale Pecci ON,

gratuito e aperto a tutti, realizzato in collaborazione con LabCom – Ricerca e azione per il benessere psicosociale – spin-off accademico dell'Università degli Studi di Firenze,

per affrontare in modo multidisciplinare

alcune parole chiave del nostro tempo

 

Nel corso dei primi tre incontri, pensatori, artisti e studiosi si confronteranno su

trauma, limite e fiducia

partendo dalla necessità di comprensione e condivisione delle sfide di questo presente incerto

 

SECONDO APPUNTAMENTO | giovedì 10 dicembre 2020, ore 18.00

 

LIMITE | con l’artista Cesare Pietroiusti e il filosofo Stefano Velotti

Moderano Cristiana Perrella e Patrizia Meringolo

 

Prato, 9 dicembre 2020Giovedì 10 dicembre alle ore 18.00 il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci di Prato presenta il secondo appuntamento di #KeyWordsParole che aprono il presente: un dialogo tra arte e psicologia, nuovo format parte del palinsesto digitale Pecci ON.

Protagonisti di una conversazione sulla parola LIMITE saranno l’artista Cesare Pietroiusti e il filosofo Stefano Velotti, con la mediazione della Direttrice del Centro Pecci, Cristiana Perrella, e della Professoressa di Psicologia di Comunità all’Università di Firenze Patrizia Meringolo: l’incontro sarà gratuito e aperto a tutti e verrà trasmesso in live streaming su www.centropecci.it.

 

Il format #KeyWords nasce dalla collaborazione del Centro Pecci con LabCom – Ricerca e azione per il benessere psicosociale – spin-off accademico dell’Università degli Studi di Firenze, che fa parte del Laboratorio Congiunto Multisetting Community Action Research: from real to virtual del Dipartimento di Formazione, Lingue, Intercultura, Letterature e Psicologia – FORLILPSI, Università di Firenze – UNIFI.

 

#KeyWords propone una serie di incontri in cui ospiti provenienti da ambiti differenti dialogheranno ogni volta su una diversa parola chiave. Partendo dall’esigenza di comprensione e condivisione delle difficoltà che ognuno di noi sta incontrando in questo momento storico, sia a livello personale che sociale, le parole verranno usate per approfondire gli stati d’animo, affrontare le insicurezze, cercare chiavi di lettura e acquisire nuovi strumenti che possano arricchire la cassetta degli attrezzi di cui abbiamo bisogno per affrontare le sfide che ci impone il nostro tempo.

 

Crisi e incertezza descrivono oggi la nostra visione del presente e del futuro: connubio che genera un senso di impotenza in cui lo stato di attesa prolungato che stiamo sperimentando non viene percepito come “resistenza” quanto piuttosto come “sopravvivenza”, simile a quella di un naufrago in mare senza vento. Viktor Frankl – neurologo, psichiatra e filosofo austriaco, tra i fondatori dell'analisi esistenziale e della logoterapia – dice che l’uomo è “in cerca di senso”, quindi il vuoto dell’incertezza che oggi viviamo può essere riempito da confronto, riflessione, incontro dialogico tra idee ed esperienze.

 

#KeyWords parte da queste considerazioni e – mettendo al centro il museo come luogo che raccoglie una comunità non solo fisica, ma simbolica (quella dell’arte, della cultura, della scienza) – ospita pensatori, artisti, studiosi in un dialogo aperto, per e con gli ascoltatori, su temi centrali in questo momento storico.  

 

Giovedì 10 dicembre il secondo appuntamento viene dedicato alla parola LIMITE e vede protagonisti Cesare Pietroiusti, artista – laureato in Medicina con una tesi in Clinica Psichiatrica – le cui operazioni, sempre antispettacolari, coinvolgono direttamente il pubblico o implicano un impegno personale che può mettere in causa i limiti della resistenza fisica o psicologica, in dialogo con Stefano Velotti, filosofo, Professore Ordinario di Estetica all’Università La Sapienza di Roma. Ad accompagnare gli ospiti nel dialogo saranno Cristiana Perrella, Direttrice del museo, e Patrizia Meringolo, Professoressa Ordinaria di Psicologia di Comunità all’Università di Firenze, fondatrice e membo del Comitato Scientifico di LabCom. All’inizio dell’incontro verrà proiettato un estratto video della One Year Performance 1980–1981 (Time Clock Piece) dell’artista taiwanese-americano Tehching Hsieh (Nan-Chou, Pingtung County, Taiwan, 1950).

Limite è un termine polivalente che apre a suggestioni molteplici: dal limite come assenza di controllo sugli eventi che ci circondano, che ci conduce a un senso di frustrazione e perdita, fino al limite nella sua accezione di "luogo di confine", spazio positivo in cui avvengono scambi e trasformazioni.

Il dialogo permetterà di partire dall'esperienza contingente della pandemia per ampliare la riflessione attraverso il linguaggio dell'arte, della filosofia e della psicologia a confronto.

 

Prossimi appuntamenti martedì 22 dicembre con l’incontro dedicato alla parola FIDUCIA.

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