Direzione artistica: Andrea Cusumano
Inaugurazione: 15 e 16 gennaio 2026
La città rinata dalle macerie del terremoto grazie all’arte è la prima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea: un laboratorio di rigenerazione e costruzione di comunità, animato da un programma corale che nasce da una ferita e guarda avanti.
Portami il futuro raccoglie il testimone dell’utopia di Ludovico Corrao e ne rinnova il progetto: arte, spazio pubblico e partecipazione collettiva diventano pratiche condivise tra artisti, cittadini e istituzioni, per ridefinire il senso stesso di “capitale”.
Roma, 17 dicembre 2025 - Si è svolta questa mattina a Roma la conferenza stampa di presentazione di Gibellina - Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026.
Sono intervenuti: Angelo Piero Cappello, Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura; Salvatore Sutera, Sindaco di Gibellina; Andrea Cusumano, Direttore Artistico di Gibellina 2026; Rosalia D’Alì, Presidente del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale; Francesca Corrao, Presidente della Fondazione Orestiadi; Francesco Paolo Scarpinato, Assessore dei beni culturali e dell'identità siciliana, Regione Siciliana.
Portami il futuro è il titolo scelto dal Comune di Gibellina (TP) per il programma ufficiale di Gibellina – Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026, iniziativa promossa dalla Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura.
Sostenuta da Regione Siciliana, Comune di Gibellina, Museo d’Arte Contemporanea Ludovico Corrao e Fondazione Orestiadi, la cura della manifestazione è affidata al Direttore Artistico Andrea Cusumano.
La programmazione si avvale inoltre del contributo dei co-curatori Cristina Costanzo ed Enzo Fiammetta e del coordinatore del progetto Antonio Leone, del Comitato curatoriale di supporto - composto da Antonella Corrao, Arianna Catania, Alfio Scuderi e Giuseppe Maiorana - e del Comitato Scientifico, formato da Antonia Alampi, Achille Bonito Oliva, Marco Bazzini, Michele Cometa, Hedwig Fijen, Claudio Gulli, Teresa Macrì e Maurizio Oddo.
La cerimonia ufficiale di inaugurazione si svolgerà giovedì 15 gennaio 2026: data simbolica che coincide con l’anniversario del terremoto del 1968 che devastò Gibellina e la Valle del Belìce.
Per tutto il 2026, la città sarà animata da un articolato calendario di mostre, residenze, eventi, progetti e attività incentrati sul valore sociale dell’arte e sulla cultura come strumento di rigenerazione e bene comune.
Così il Direttore Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura, Angelo Piero Cappello: "Il conferimento a Gibellina del titolo di prima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea rappresenta un passaggio storico per il nostro Paese, riconoscendo all’arte un ruolo centrale nello sviluppo di reti territoriali integrate sul piano civile, sociale e culturale delle singole comunità. Questa iniziativa inaugura una nuova visione delle politiche culturali nazionali, in cui la creatività contemporanea diventa motore di rigenerazione non più di un singolo territorio ma di reti tra realtà territoriali quali fattori di coesione sociale. Gibellina, simbolo di rinascita e sperimentazione, si afferma come laboratorio nazionale e internazionale di pratiche artistiche condivise. Il progetto Portami ilfuturo testimonia come l’arte possa farsi bene comune e strumento di memoria, dialogo e innovazione. La prima Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea segna così l’avvio di un percorso che rafforza il ruolo della cultura come fondamento della vita democratica e comunitaria".
Il Sindaco di Gibellina, Salvatore Sutera, dichiara: “Oggi Gibellina parla al mondo con il linguaggio dell’arte, della memoria e della speranza. Essere Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 non è solo un titolo: è il compimento di un sogno collettivo, è la prova che l’utopia può diventare realtà. È il segno che la visione dell’ex sindaco Ludovico Corrao continua a camminare con noi, viva più che mai. Dalle macerie del terremoto è nata una città che ha scelto di non limitarsi a ricostruire muri e case, ma di ricostruire anime, affidandosi all’arte come atto politico, civile e poetico. Gibellina è diventata un laboratorio di bellezza, un luogo in cui l’arte non è ornamento, ma destino. Oggi il titolo di Capitale è un’opportunità e una straordinaria occasione dataci dal Ministero per un piccolo Comune come il nostro. Questo riconoscimento appartiene ai cittadini di Gibellina ma anche all’intera Valle del Belìce coinvolta nel progetto. Dalla memoria e dal patrimonio creato da Corrao, oggi la sfida è Portami il futuro affidata ad artisti, agli intellettuali, ai giovani che oggi trovano qui uno spazio di libertà e di visione. Non vogliamo solo un anno celebrativo ma un cammino condiviso proiettato per gli anni a seguire che profumano di prosperità e sviluppo”.
E aggiunge Andrea Cusumano, Direttore Artistico Gibellina 2026: “Gibellina - Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea 2026 nasce dalla convinzione che l’arte contemporanea non sia soltanto espressione del presente, ma pratica di presenza: un modo di abitare i luoghi, costruire relazioni e assumersi una responsabilità verso il tempo che viviamo. Portami il futuro è un invito rivolto agli artisti, alle cittadine e ai cittadini a confrontarsi con le fratture della contemporaneità, trasformando le crisi in occasioni di scelta, di cura e di cambiamento. Gibellina diventa così un laboratorio aperto, in cui l’arte non è chiamata a rappresentare il futuro, ma a metterlo in atto, attraverso processi condivisi capaci di generare conoscenza, partecipazione e nuova centralità per i territori. Un progetto che chiede agli artisti di essere presenti, di lavorare nei luoghi della vita quotidiana e di contribuire a costruire una bellezza intesa come compito sociale, lasciando un’eredità culturale che vada oltre l’anno del titolo e continui a produrre senso nel tempo”.
Il titolo di Capitale Italiana dell’Arte Contemporanea, conferito per la prima volta in Italia, assume un significato strategiconel panorama artistico nazionale: a Gibellina, infatti, l’arte è stata motore di sviluppo, catalizzatore di coesione sociale e strumento di memoria collettiva. La scelta della città come prima capitale dell’arte contemporanea rappresenta dunque non solo l’opportunità di dare nuovo slancio civico e culturale al territorio del Belìce e della Sicilia Occidentale, ma anche lo stimolo ad avviare una riflessione nazionale sul ruolo dell’arte contemporanea come fondamento della vita civile e comunitaria.
Portami il futuro nasce come iniziativa corale, costruita in rete con i comuni della Valle del Belìce, i numerosi centri della provincia di Trapani e un ampio partenariato nazionale e internazionale, con l’obiettivo di attrarre sul territorio artisti, operatori culturali e visitatori dall’Italia e dal mondo.
Gibellina è un unicum nel panorama italiano e un caso di rilievo internazionale: una città rinata dalle macerie grazie a un pionieristico e visionario processo di rigenerazione culturale e artistica voluto dal Senatore Ludovico Corrao, prima come sindaco di Gibellina e successivamente come presidente della Fondazione Orestiadi, che oggi evolve in un progetto simbolico per l’intero Paese, capace di immaginare nuove forme di trasformazione sociale attraverso il dialogo con gli artisti.
Con Portami il futuro la città assume anche il ruolo di epicentro di una cultura mediterranea rinnovata, fondata sul valore della persona e della collettività, e sul principio che arte e cultura siano un diritto partecipativo e un bene inalienabile.
Il progetto punta a generare processi virtuosi di progettazione integrata e partecipata, in cui sarà centrale il coinvolgimento diretto dei cittadini, chiamati a essere protagonisti sia nella relazione con gli artisti ospiti, sia nella definizione condivisa del futuro della città.
Organizzate in cinque aree di intervento - Mostre; Residenze; Arti performative; Educazione e partecipazione; Simposi, conferenze e giornate di studio - le attività della manifestazione si articolano in un ampio insieme di iniziative: mostre, laboratori, percorsi partecipativi e residenze, nuove produzioni e podcast, programmi dedicati alle arti performative e al cinema, simposi, conferenze e giornate di studio, che propongono una visione di futuro fondata sulla bellezza comevalore condiviso, capace di generare comunità.
Un programma ricco e articolato, che non si esaurisce in un calendario chiuso di mostre e attività programmate, ma che intende definirsi come processo generativo, capace di evolversi ed espandersi nel tempo grazie al confronto, alla partecipazione e ai processi innescati dal dialogo costante tra artisti e comunità.
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