L’azienda piemontese chiude un triennio di crescita e sostenibilità, confermandosi punto di riferimento del Ruchè e modello virtuoso nel mondo del vino.
Luca Ferraris: “Puntiamo a raddoppiare entro il 2032 fatturato e produzione. Tra i pilastri strategici anche l’enoturismo”
In un periodo complesso per il comparto vitivinicolo, Ferraris Agricola si distingue per solidità, visione e impegno verso il territorio. L’azienda piemontese di famiglia guidata da Luca Ferraris ha sviluppato cinque etichette del vino rosso autoctono lavorando alla valorizzazione di un vitigno quasi dimenticato, il Ruchè, conquistando mercati esteri e creando spazi dedicati al turismo enogastronomico del territorio.
A poche settimane dalla fine dell’esercizio in corso, l’azienda può anticipare alcuni dati previsionali di bilancio. Il 2025 registra una crescita del +10% sul fatturato 2024, con risultati economici e gestionali che confermano la solidità dell’azienda, che chiude con un margine operativo del 30%. Un segnale forte in un contesto di mercato globale che vede molti produttori in difficoltà.
I risultati ottenuti sono la conseguenza di una attenta gestione e di investimenti in leve strategiche per il futuro dell'azienda. Negli ultimi tre anni, infatti, Ferraris Agricola ha effettuato investimenti per oltre 1.500.000 euro, destinati a innovazione tecnologica, sostenibilità ambientale e crescita sociale, confermando un percorso di espansione costante e responsabile. Dal 2023 al 2025 è stato inoltre concretizzato un piano di sviluppo che abbraccia tutti i settori della filiera vitivinicola e così composto:
- 2023 – Museo del Ruchè e interventi di branding (€325.000);
- 2024 – Parco fotovoltaico, rete antigrandine e macchinari all’avanguardia (€365.000);
- 2025 – Nuovo impianto di imbottigliamento, barricaia e acquisizione di 16 ettari di terra a Montemagno (€530.000), portando gli ettari di proprietà a superare i 50.
Per il biennio 2026–2027 l’azienda punta ad ottenere nuovi Investimenti PSR (Programma di Sviluppo Rurale) e ha nel mirino l’acquisto di nuovi mezzi di trasporto e lavoro e tecnologie a intelligenza artificiale, nonché l’ampliamento del sito produttivo (€290.000).
Ferraris Agricola è stata la prima azienda a testare sul campo, a giugno 2025, il primo atomizzatore intelligente in grado di ridurre fino al 73% l’impiego di prodotti fitosanitari, intervenendo solo dove realmente necessario. Inoltre, con l’esternalizzazione del magazzino, sono diminuiti i viaggi su gomma dei trasportatori, poiché questo si trova ora all’interno degli spazi di chi gestisce la logistica e le consegne. L’azienda ha così eliminato per tutte le consegne giornaliere il tratto cantina – magazzino. Che per circa 1500 evasioni di ordini l’anno, significa un migliaio di viaggi in meno su gomma, con un risparmio di 18.500 km.
“Questi numeri rappresentano la nostra visione a lungo termine: innovare senza dimenticare le radici” – dichiara Luca Ferraris, titolare dell’azienda – “Ogni investimento nasce per rendere Ferraris Agricola più sostenibile, più efficiente e più vicina alle persone”.
Per quanto riguarda la dimensione ESG, Ferraris Agricola ha scelto da diversi anni la sostenibilità come bussola strategica. Gli impianti fotovoltaici garantiscono un’energia pulita e autosufficiente; i nuovi mezzi agricoli di ultima generazione riducono l’impatto ambientale e migliorano la sicurezza degli operatori; l’impresa ha inoltre ottenuto la certificazione Equalitas per il secondo anno consecutivo, riconoscimento che attesta la responsabilità ambientale, sociale ed economica. In relazione alla responsabilità sociale, nel 2024, Ferraris Agricola ha sostenuto il progetto “Regina Margherita”, con una donazione di 16mila euro a favore della sanità e delle comunità locali.
Nulla di quanto sopra descritto sarebbe stato possibile senza l'impegno delle persone: i 12 dipendenti dell’azienda sono assunti a tempo indeterminato e retribuiti in modo equo, con una politica di welfare che mette al centro il benessere del personale e una politica di merito che potenzia le singole professionalità, a conferma di un modello imprenditoriale che valorizza le persone come primo motore del successo.
Per i prossimi anni, con l’acquisizione dei nuovi ettari a Montemagno, Ferraris Agricola si prepara a raddoppiare produzione e fatturato, con un obiettivo chiaro: arrivare entro dieci anni a produrre 500.000 bottiglie di Ruchè, rafforzando la leadership sulla denominazione sia in termini di reputazione sia di volumi.
“Il futuro del Ruchè è straordinario, e noi vogliamo esserne protagonisti – continua Ferraris – Crescere per noi significa contribuire al valore del territorio, creare occupazione stabile e garantire qualità ai consumatori di tutto il mondo. Ferraris Agricola è un traino nel Monferrato sia a livello economico che come modello aziendale e questo è per noi motivo di grande orgoglio ma anche di stimolo per guardare al futuro con sempre maggior curiosità e impegno.”
Accanto al Ruchè, Ferraris Agricola guarda al futuro con entusiasmo anche attraverso il progetto Alta Langa, un’iniziativa strategica in cui l’azienda crede profondamente e che la vedrà protagonista nei prossimi anni. L’obiettivo è valorizzare le grandi bollicine piemontesi, con una visione produttiva di ispirazione d’oltralpe, dove tecnica, precisione e tempo diventano gli strumenti per creare eccellenza. Ad oggi, nelle cantine Ferraris riposano già oltre 120.000 bottiglie di Alta Langa, destinate a crescere nel tempo: un segno tangibile dell’impegno e della fiducia in una denominazione che rappresenta il futuro delle bollicine piemontesi.
Questo percorso segna anche l’inizio di una diversificazione aziendale, in cui convivono tre pilastri strategici:
● la produzione di Alta Langa,
● la continua crescita del Ruchè,
● lo sviluppo del comparto enoturistico di Castagnole Monferrato e Montemagno.
Un equilibrio perfetto tra identità, innovazione e visione internazionale.

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