Spazio Nea
via Costantinopoli 53
/ piazza Bellini 59 - Napoli
Venerdì 31 marzo 2017
- ore 18:30
Kairos è il catalogo che
accompagna e impreziosisce la personale di Nello
Petrucci, promossa dalla galleria web Contemply
di Firenze e a cura di Marcello
Francolini, che inaugurerà giovedì 6 aprile 2017 alle 18.00, presso l’Agora Gallery di New York (530 West
25th Street). La mostra, la prima, che vede l’artista esporre negli Stati Uniti
d’America sarà visitabile fino al 21
aprile 2017.
Il
catalogo, in italiano e in inglese, è edito dalla casa editrice iemme edizioni.
Con testi di: Francesca Barbi Marinetti (critico d’arte), Angela Di Bello (direttore
della Agora Gallery, New York), Marcello Francolini (curatore) e Antonio Geirola.
Nello
Petrucci è un artista italiano che vive e lavora sotto le pendici del Vesuvio,
a Pompei. Vivere in una terra vulcanica deve in qualche modo, aver condizionato
il carattere stesso di questo artista, dotato di una quieta ma costante
mobilità, sembra sempre rincorrere un
tempo che gli sfugge, che proprio come il “Kairos”, scappa via.
Questo
scappar via è annotato nelle parole di Francesca Barbi Marinetti, che nella
presentazione in catalogo si sofferma sull’ultimo lavoro video di Petrucci -
quando all’ultima scena scappa via dal mondo reale lasciando finanche i
vestiti, e una volta denudato entra libero nella via della pittura.
La
sua ricerca artistica trova la sua origine nel cinema: “ha influenzato il mio
stile di vita, il mio modo di essere, la mia personalità, nel bene e nel male,
i film sono il mio carattere! Gli dovevo qualcosa” dice lo stesso Petrucci.
Questo bisogno converge però verso la via della pittura a riflettere su un
tempo che non è più dato in movimento, ma è colto nella sua fissità, appunto
non più Chronos, ma Kairos. Guardando
alle opere della mostra - spiega Marcello Francolini - “è chiaro che abbia
sentito a un tratto il bisogno di rallentare l’immagine fino a coglierla nella
sua essenza, nella sua fissità: del cinema non ha che trattenuto delle
immagini, quelle dei manifesti cinematografici, che già conservava da anni
durante le sue peregrinazioni di studio tra Roma, Londra e New York. Ad un
tratto tutto quel materiale è come divenuto fertile in un modo inatteso, come
un’apparizione: un’epifania”.
“Quei
manifesti originali e ritagli di un nuovo contesto astratto, creano reti dense
di carta strappata combinandoli con gocce audaci e colpi di acrilici brillanti,
i pezzi risultanti hanno un'aria di libertà e spontaneità, pur rimanendo
meticolosamente composte”. Queste sono le parole che la direttrice dell’Agorà
Gallery, Angela di Bello, dona all’artista Petrucci confermando l’originalità
del progetto.
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