Pistoia, Palazzo Buontalenti
via de' Rossi, 7 – Pistoia
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È
tra il 1945 e i successivi trent’anni che l’Italia cambia i
comportamenti sociali, si modernizza visibilmente sul territorio e nelle
singole case, e muta l’orizzonte quotidiano, ed è negli stessi anni che
la cultura italiana si pone i problemi della Modernità.
Marco Meneguzzo
Pistoia 12 settembre 2019 – I leggii in metallo di Dimostrazione (1975) di Giulio Paolini e la scultura Asciuga Ali (1995) di Giosetta Fioroni, le grandi superfici colorate con la penna a sfera blu di Alighiero Boetti AI IEOOEI LGHRBTT (1975) e il giallo accecante del Michelangelo (1967) di Tano Festa, e ancora le riflessioni sui numeri di Fibonacci di Mario Merz e lo Scoglio realizzato da Pino Pascali nel 1966. Sono solo alcuni esempi delle oltre 80 opere che compongono il percorso di IL BENESSERE E LA CRISI, seconda tappa della mostra ITALIA MODERNA 1945- 1975. Dalla Ricostruzione alla Contestazione a cura di Marco Meneguzzo, che la Fondazione Pistoia Musei presenta dal 13 settembre 2019 al 6 gennaio 2020 nella sua sede di Palazzo Buontalenti.
ITALIA MODERNA 1945-1975 è un grande progetto dedicato all’arte italiana del Novecento, con oltre 150 opere provenienti dalle prestigiose collezioni di Intesa Sanpaolo. “Ricostruzione” e “Contestazione” non sono solo due poli cronologici entro cui si dipana l’idea della Modernità italiana, ma due indicazioni culturali, che mostrano l’arco di sviluppo di idee e di costumi che ha portato l’Italia alla ribalta internazionale, sia come economia che come soggetto culturale.
L’intera mostra è un viaggio scandito in due tappe: la prima, dal titolo LE MACERIE E LA SPERANZA,
conclusasi lo scorso agosto, ha raccontato gli anni dal 1945 al 1960,
durante i quali gli artisti hanno dovuto confrontarsi prima con le
devastazioni della Seconda Guerra Mondiale, poi con la ricostruzione e
la rinascita del paese.
Questa seconda tappa della mostra, IL BENESSERE E LA CRISI,
rende omaggio all’Italia degli anni Sessanta e Settanta, mettendo in
relazione il contesto storico, politico e sociale con quello artistico,
rendendo evidente la forte e netta rottura con la cultura figurativa del
passato. La visione di una società nuova, proiettata nel futuro, era
già stata immaginata dagli artisti, ma è attorno al 1960 che queste idee
si sviluppano in modi e forme che contraddicono radicalmente le
tendenze informali del decennio precedente. Caratteristiche di questa
svolta sono il radicale mutamento del ruolo dell’artista e la
conseguente rielaborazione del ruolo dell’Arte.
La
scelta espositiva di dividere la mostra in due tappe è una novità
pensata per rendere il percorso il più esaustivo possibile e per
“fidelizzare” il visitatore: gli spazi di Palazzo Buontalenti,
sede di Fondazione Pistoia Musei dedicata alle mostre temporanee,
restaurati per l’occasione, non avrebbero potuto accogliere le oltre 150
opere scelte dal curatore; una scelta numericamente inferiore del resto
non sarebbe stata sufficiente a mostrare, al di là dei “soliti noti”,
il contesto straordinariamente ricco e variegato dell’arte italiana
dell’epoca.
Suddivisa in sezioni
che non seguono solo un percorso cronologico, ma sono capaci di evocare
contesti sociali e culturali in cui si svilupparono le diverse ricerche
e tendenze, ITALIA MODERNA 1945-1975, nella sua
totalità, evidenzia il clima, l’atmosfera, il tessuto connettivo
dell’arte italiana, più ancora della presenza di nomi e opere già molto
conosciute.
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