Bologna, 03 ottobre_Inizia la stagione preferita dai sognatori, quella dei crepuscoli dorati e del foliage, della pioggia e della foschia romantica che trasformano ogni paesaggio in un acquerello vivente. Atmosfere e sensazioni da ritrovare in centro a Bologna. Il Grand Hotel Majestic “già Baglioni” propone un vero e proprio “catalogo” di idee, sensazioni, profumi che ci prendono per mano, o per la gola, e ci guidano attraverso l’autunno e la sua poetica bellezza. Riconnettendoci al ciclo eterno della natura. Per godere fino in fondo dello charme di questa stagione si entra al ristorante I Carracci e ci si accomoda nel vasto salone cinquecentesco, dove il tempo sembra essere sospeso. Qui, tra gli affreschi dei fratelli Carracci, ci si può dedicare all’“otium” più raffinato e piacevole, alla scoperta dei sapori locali.
Lo chef Cristian Mometti ha reinventato le sue proposte: gli ospiti possono scoprire il nuovo menù autunnale, frutto di una ricerca creativa che parte dal territorio, o dedicarsi ad altre scelte più particolari, come quello che ruota intorno al tartufo bianco delle colline di San Miniato, quella dei dessert o quella del pranzo domenicale, un rito sempre molto apprezzato dai bolognesi. “Elaborando il menù autunnale – racconta l’executive chef Mometti – ho esplorato i dintorni, la bassa bolognese e ferrarese e le colline tosco-emiliane, alla ricerca di note di sapore e colore: sono tornato con radicchi rossi, funghi, tartufi bianchi e neri, zucche, ma anche pesci che rispettano la stagionalità. Il rispetto del territorio è alla base, anche nella scelta di carni come la mora romagnola e la faraona”. Parte della carta è dedicata alla degustazione di piatti preparati in vasocottura, tecnica innovativa ma dalle radici antiche, padroneggiata da Mometti, che conserva ed esalta l’essenza delle materie prime.
L’arrivo dell’autunno coincide con l’atteso ritorno del pranzo della domenica, un rituale che, grazie alla magia della gastronomia bolognese, ricrea l’atmosfera delle tavolate d’antan: intorno ai piatti tradizionali si rafforzano legami e relazioni familiari e si crea un’intimità concreta e reale. Il simbolo di questa riscoperta è il Carrello del Gran Bollito, disponibile a cena il giovedì, il venerdì e il sabato, mentre la domenica sarà disponibile sia a pranzo che a cena. Specialmente nei giorni freddi, tra pioggia e brume autunnali, questo piatto contadino riscalda il cuore, rinvigorisce le membra e scatena ricordi e racconti, in un amarcord di emozioni. Il segreto del suo successo è lo stesso da sempre: materie prime semplici, genuine, tagli di carne differenti, lessati a fuoco lento, accompagnati da salsa verde e rossa, mostarda cremonese, rafano e friggione preparati a regola d’arte. Ma l’intero menu domenicale è un inno alla bolognesità più accogliente, con cappone, pollo arrosto della Bassa con salsa al pignoletto e patate al rosmarino, spiedini alla petroniana, lasagne, tagliatelle, cotoletta alla bolognese, budino di patate Bologna Dop e molto altro.
L’autunno è anche la stagione dei tartufi, preziosi diamanti della gastronomia: ecco perché una delle novità di stagione è il menù a loro dedicato. Protagonista, la varietà pregiata dei tartufi bianchi di Savini Tartufi delle colline di San Miniato: li troviamo come ingrediente fondamentale di varie ricette, preparati con uovo – cotto rigorosamente a 62° - crema di Parmigiano reggiano 36 mesi e lardo di montagna, nella tartare di vitellone, nel tajarin, nel filetto di manzo con purea di patate, ma che possono essere portati direttamente al tavolo al naturale per arricchire un piatto con le loro preziose scaglie.
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