giovedì 22 ottobre 2020

WALTER RICCIARDI A FORUM PULIRE 2020: «LA PULIZIA, INSIEME AI VACCINI, È CIÒ CHE PIÙ IN ASSOLUTO HA CONTRIBUITO A RIDURRE LE MALATTIE».

 

Il punto di vista del professore di Igiene e Medicina preventiva dell’Università Cattolica e membro dell’Executive Board dell’OMS: «Ci aspettano momenti drammatici, dobbiamo capire che igienizzare equivale a salvare delle vite». Nel corso dell’ultima giornata, dedicata al tema Progettare per il pulito, sono intervenuti anche Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva e Patty Olinger, Executive Director del Global Biorisk Advisory Council.

Milano, 22 ottobre 2020_ In conclusione dell’edizione 2020 del Forum PULIRE 2020, la biennale internazionale dedicata all’igiene, organizzato da ISSA PULIRE NETWORK, la più grande piattaforma internazionale nell’ambito del cleaning e del facility management, sul tema Progettare per il pulito è intervenuto il professore Walter Ricciardi: «Pulire e Igienizzare significa salvare delle vite. La distanza di sicurezza, le mascherine e la ventilazione dei luoghi chiusi sono presìdi fondamentali che vanno utilizzati insieme alla pulizia per combattere il virus. Gli strumenti di sanificazione sono centrali già in tempi ordinari, in questo momento ancora di più. Anche perché non dobbiamo dimenticare che le vaccinazioni hanno fatto sparire solo il vaiolo, ciò che contribuisce a ridurre le malattie è l’igiene».
 
Ricciardi, professore ordinario di Igiene e Medicina preventiva dell’Università Cattolica, già presidente dell’Istituto Superiore di Sanità e membro designato dal Governo italiano a rappresentare l’Italia nell’Executive Board dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, ha tracciato un quadro della situazione in questo momento di emergenza. Ha spiegato innanzitutto la motivazione scientifica alla base dell’aumento dei casi negli ultimi giorni: «Una pandemia si risolve quando anche l’ultimo paese ha 40 giorni consecutivi con zero casi. In questo momento abbiamo Milano e Napoli fuori controllo, in quelle aree l’epidemia non può essere contenuta quindi va mitigata, altrimenti nell’arco di 30 giorni si avrà la saturazione dei posti letto. Roma a giorni si potrà trovare nella stessa situazione, come il Piemonte e alcune zone della Liguria. Siamo in una situazione in cui si può evitare un lockdown generale, ma per riuscirci servono lockdown locali su base metropolitana o a livello provinciale, per arrestare l’aumento dei casi. Questo virus ha mostrato una crescita lineare, con un’impennata brusca che porta al raddoppio improvviso dei casi in due o tre giorni. Se si arriva a quel punto diventa impossibile tracciarli».
 
Partendo da queste considerazioni sulla situazione attuale, Ricciardi ha poi allargato il campo d’analisi: «Quello che è accaduto in questi mesi non ci ha insegnato l’importanza della pulizia; dopo il periodo acuto abbiamo dimenticato tuttoCi vuole maggiore consapevolezza da parte della gente nell’affrontare il virus. Temo, però, che possa avere ragione Bill Gates quando sostiene che non sarà questa pandemia a cambiarci ma la prossima. Di solito ha sempre ragione perché ha a disposizione dati quantitativi del centro ricerche Institute For Health Metrics and Evaluation da lui finanziato, ma spero che venga smentito».
 
A seguire, è intervenuto Antonio Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva il quale riprendendo il discorso di Ricciardi ha spiegato l’importanza di non tornare alla situazione pre-Covid-19 perché: «Tutto ciò che ha a che fare con la prevenzione dei rischi da infezione tramite la sanificazione e la pulizia in passato era visto come un costo inutile su cui non investire. Ci siamo resi conto che anche un tema banale come il lavaggio delle mani non era radicato ed era necessario sviluppare un percorso culturale che coinvolgesse i management delle aziende sanitarie, gli operatori e i semplici cittadini. Ma sulla prevenzione e sul monitoraggio dei rischi servono risorse e investimenti». L’emergenza Covid-19 ha fatto sì che la mancanza di interventi strutturali sulla prevenzione dei rischi si trasformasse in un problema concreto. E sul bisogno di politiche adeguate sulla prevenzione dei rischi, Gaudioso sottolinea anche: «Queste, però, necessitano di una precisa rendicontazione. Basti pensare che nel Servizio Sanitario Nazionale sono stati investiti 2,5 miliardi di euro tra servizi territoriali ed emergenza Covid-19. Il Ministero voleva rendicontare i servizi, poi si è deciso di procedere all’erogazione rapida a causa dell’emergenza, ma in questo modo non sappiamo cosa sia accaduto una volta erogati i fondi – ha proseguito Gaudioso -. Sulla gestione delle risorse va prestata molta attenzione, anche in riferimento al Recovery Fund: sarà un debito che peserà sui nostri figli, quindi anche in quel caso andranno rendicontate le spese che serviranno per migliorare i servizi. Intanto il Covid-19 ha esaltato le differenze tra amministrazioni efficienti e altre che lo sono meno. L’esempio arriva dal Lazio, dov’è stato fatto un accordo per far analizzare i tamponi anche da soggetti privati a prezzi accettabili; in altre regioni, invece, è inaccettabile che per questo tipo di analisi si arrivi anche a oltre 80 euro. Così si mette in condizione il cittadino di dover scegliere tra il risparmio e un’azione diligente».
 
In conclusione, Patty Olinger, Executive Director – Global Biorisk Advisory Council (GBAC) divisione di ISSA, ed esperta di bio sicurezza e salute pubblica ha illustrato il programma di accreditamento GBAC STAR progettato per aiutare le strutture che ogni giorno accolgono un pubblico numeroso – stadi, centri congressi, stazioni, scuole, hotel ristoranti – a stabilire un sistema completo di pulizia, disinfezione e prevenzione delle malattie infettive per il pubblico, il personale e l’edificio. Le strutture che decidono di accreditarsi come GBAC STAR Facility, programma che si basa sul controllo delle performance qualitative, devono soddisfare i 20 requisiti previsti sul sistema di lavoro, protocolli e procedure di pulizia disinfezione e prevenzione delle infezioni. «È necessario comprendere a fondo la complessità delle vostre strutture per poter mettere in atto le pratiche che più si addicono» ha spiegato Patty Olinger. Il programma GBAC STAR ha, infatti, come obiettivo quello di fornire alle strutture gli strumenti e le conoscenze per stabilire e mantenere nel tempo dei programmi di miglioramento continuo delle procedure di pulizia, disinfezione e prevenzione di malattie infettive come il Sars-COV2.
 
Al termine della sessione è stato illustrato anche il case study di Copma.
 
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