La
Lettera aperta di Massimo Bottura al Presidente del Consiglio è un
richiamo urgente all'attenzione della politica verso una delle maggiori
industrie d'Italia
Massimo Bottura, membro del Direttivo e vicepresidente dell’Associazione Le Soste dice la sua. Lo fa scrivendo una lettera aperta al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte.
Una riflessione elegante, concreta ed illuminante circa l’importanza
del ruolo del ristoratore, “Io mi domando: ma noi chi siamo? Io credo
che oggi un ristorante, in Italia, valga una bottega rinascimentale:
facciamo cultura, siamo ambasciatori dell’agricoltura, siamo il motore
del turismo gastronomico, facciamo formazione, ed ora abbiamo dato
inizio ad una rivoluzione culinaria “umanistica” che coinvolge il
sociale. L’ospitalità e la ristorazione, l’arte e l’architettura, il
design e la luce sono gli assi portanti della nostra identità”.
Bottura pone l’accento sull’importante contributo che un ristoratore può dare al suo territorio:
“Negli ultimi cinque anni a Modena, grazie ad un micro ristorante come
l’Osteria Francescana, sono nati oltre 80 b&b. È nato il turismo
gastronomico dove migliaia di famiglie, coppie, amici, passano due o tre
giorni, in giro per l’Emilia, a scoprire e celebrare i territori e i
loro eroi: contadini, casari, artigiani, e pescatori.
Di fronte alla chiusura anticipata di bar e ristoranti alle
18.00 che di fatto elimina il servizio serale, e alla concreta mancanza
di introiti che ricadranno a catena su tutto il comparto
agroalimentare, Bottura lamenta che “in pochi oggi hanno liquidità,
anzi, oggi più che mai ci sentiamo soli. Abbiamo chiuso a marzo e ci
avete chiesto di riaprire dopo tre mesi rispettando le regole. L’abbiamo
fatto. In tantissimi si sono indebitati per mettersi in regola:
mascherine, gel, scanner di temperatura, saturimetri, sanificazione
dell’aria, test per tutto lo staff, ingressi alternati, tavoli
distanziati.
Da qui il richiamo urgente all'attenzione della politica verso una delle maggiori industrie d'Italia, suddiviso in cinque punti chiari e netti che arrivano a mo' di memorandum dopo una fotografia dello stato attuale dell'arte enogastronomica italiana.
“Serve un segnale che ci riporti fiducia. Ora si rischia la
depressione.Ora abbiamo bisogno di coraggio e di stimoli.Per trovare la
voglia di continuare e non sentirci soli.
In concreto abbiamo bisogno:
- Della chiusura serale almeno alle 23.00
- Di liquidità in parametro ai fatturati.
- Della cassa integrazione almeno fino alla stabilizzazione del turismo europeo.
- Della decontribuzione 2021 visto che per il 2020 abbiamo già adempito in pieno.
- Dell’abbassamento dell’aliquota iva al 4% per il prossimo anno.
“La politica è fatta di coraggio e di sogni.
È simile alla poesia.
È fatta di immaginazione e di futuro.
La politica deve rendere visibile l’invisibile.”
Nessun commento:
Posta un commento