Per
la 54esima edizione del Vinitaly Tinazzi aspetta clienti e
professionisti del mondo del vino con uno stand più grande e spazioso
nel Padiglione Veneto. Novità dell’edizione la presenza in uno stesso
luogo delle cantine venete e pugliesi, oltre alla nuova linea Tinazzi
BIO e ai focus su Primitivo di Manduria e vini rosati.
Lazise, 17 marzo 2022_ Si torna a degustare, raccontare e, perché no, brindare in occasione della 54esima edizione di Vinitaly a Verona: Tinazzi
è impaziente di accogliere i nuovi ospiti, i clienti affezionati e i
professionisti del mondo del vino nella manifestazione italiana più
importante per il settore, con 60 Paesi coinvolti e una business list di
500 top buyer da tutto il mondo a cui si aggiungeranno migliaia di
operatori nazionali e internazionali.
Dal 10 al 13 aprile il gruppo di cantine con produzioni in Veneto e Puglia attende gli ospiti nel Padiglione Veneto (pad.4, B8)
in uno stand grande e spazioso dotato di un soppalco adibito alle
degustazioni per accogliere in maniera sicura e distanziata i
visitatori. Per l’edizione della ripartenza Tinazzi ha scelto di
raccogliere tutte le sue produzioni – dal Veneto alla Puglia – in un
unico luogo, per rafforzare il racconto dell’Italian Wine Experience di un gruppo che produce qualità dal nord al sud dell’Italia.
Saranno presenti le linee del gruppo con un’attenzione particolare ai
vini premiati nel corso del 2021 dalle più importanti riviste e guide
del settore, sia in Italia sia all’estero, come Decanter, Falstaff,
Berliner Wein Trophy, Luca Maroni e Vini Buoni d’Italia. Ci sarà la
possibilità di conoscere meglio l’Amarone della Valpolicella DOCG Aureum Acinum di Tenuta Valleselle, il Primitivo di Manduria DOP Diodoro di San Giorgio, il Primitivo di Manduria DOP Imperio di Feudo Croce, l’Amarone della Valpolicella DOCG La Bastia e il Valpolicella Superiore Ripasso DOP Monteré per la linea Ca’ de’ Rocchi.
Uno dei focus dell’edizione sarà il vino rosato: per il Veneto con il Campo Delle Rose, Chiaretto Di Bardolino Dop della linea Ca’ De’ Rocchi, e poi i rosati pugliesi con l’Amarosè, Negroamaro Rosato Salento Igp di Feudo Croce, il Kleio, Negroamaro Rosato Salento Igp di San Giorgio e il Sentieri Infiniti, Negroamaro Rosato Salento Igp.
L’altro leitmotiv della presenza di Tinazzi a Vinitaly sarà il racconto del Primitivo di Manduria,
che regna incontrastato nella produzione pugliese, vera e propria star
degli ultimi anni grazie al boom registrato a livello internazionale e
alle caratteristiche naturali di potenza, colore, aromi che lo rendono
una forza della natura. In particolare Imperio LXXIV Primitivo di Manduria DOP
della linea Feudo Croce, dal panorama olfattivo, dove spiccano frutta
rossa matura, spezie, lievi note di cacao e una vena balsamica, ha
ottenuto importanti premi internazionali come i 95 punti di Decanter
World Wine Awards i 93 punti di Falstaff e l’inserimento tra Wines of
the Year 2021 di Decanter.
Ampio spazio sarà dato alla sostenibilità con la presentazione dei 10 vini della linea Tinazzi BIO,
nata per abbracciare uno stile di vita più attento e rispettoso
dell’ambiente, sottolineato anche dalla recente certificazione
EQUALITAS, indice di un approccio unico e integrato alla sostenibilità
del settore vitivinicolo.
La nuova linea di vini è composta dalla selezione delle migliori uve provenienti da agricoltura biologica:
Cabernet Trevenezie Igp, Merlot Igp Trevenezie, Corvina Verona Igp,
Pinot grigio delle Venezie Dop e Garganega Igp in Veneto e Primitivo
Puglia Igp, Negroamaro Puglia Igp, Rosso Puglia Igp, Chardonnay Puglia
Igp e Malvasia Bianca Igp in Puglia. I vini della linea Tinazzi BIO sono
presentati in un packaging accattivante che richiama la natura attraverso etichette green con illustrazioni di animali: farfalle per le etichette pugliesi e volatili per le etichette venete.
Per la linea veneta i nomi ricordano quelli degli uccelli in dialetto veneto come Tordina, Cercero o Franguel, mentre per la linea pugliese i nomi derivano dalla storia della regione tra cui Pipièle, Mamajànna e Furèse, personaggi e identità della tradizione popolare. Il packaging si completa infine con la novità del tappo stelvin, molto apprezzato sul mercato internazionale.
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TINAZZI - I Tinazzi,
nell'antica tradizione veronese, erano recipienti simili a botti dove si
metteva l'uva pigiata a fermentare: una famiglia legata al vino persino
nell'origine del nome. Non può che cominciare con questo curioso
aneddoto la storia di Tinazzi, che inizia alla fine degli anni Sessanta a
Cavaion Veronese (VR), grazie all’
impegno e alla passione di Eugenio Tinazzi.
Gian Andrea Tinazzi,
figlio del fondatore, all’epoca ancora diciottenne, segue subito il
padre nella conduzione dell’impresa e allarga progressivamente gli
orizzonti dell’azienda sia in termini di produzione che di mercati.
Animato da uno spirito vivace, intraprendente e proattivo, trasforma
negli anni l’azienda di famiglia da una realtà locale, che vende vini
veneti DOC a piccole realtà del lago di Garda, all’attuale importante
Gruppo esteso tra Veneto e Puglia, regione di grande carattere e dalle
crescenti potenzialità qualitative, in cui i Tinazzi sono presenti dal
2001. Sotto la sua guida il gruppo produce vini d’alta qualità, venduti
in 55 Paesi nel Mondo. Oggi l’azienda, con oltre 100 ettari di vigneti
di proprietà e un'ampia proposta di iniziative legate alla cultura
contadina e all'accoglienza, ha fatto della sostenibilità in vigna e in
azienda uno dei principali impegni, con il lancio nel 2020 della prima
linea biologica e il riconoscimento della certificazione EQUALITAS,
indice di un approccio unico ed integrato alla sostenibilità del settore
vitivinicolo basato sui tre pilastri: sociale, ambientale ed economico.
Gli importanti premi internazionali, come i riconoscimenti di rinomate
riviste come Wine Spectator, Wine Enthusiast e Decanter sono solo
l'ultimo tassello della storia dei vini.
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