In occasione di MIA Fair 2022, la fiera più prestigiosa in Italia dedicata all’arte fotografica, in programma al SUPERSTUDIO MAXI di Milano dal 28 aprile al 1° maggio, Tallulah Studio Art presenta “Four stories: The Human Voice”. Il progetto fotografico, a cura di Patrizia Madau, esplora l’umanità e la sua realtà, storie che disegnano il ritratto della collettività attraverso gli occhi ironici, intensi e scanzonati di quattro artisti: Bruna Rotunno, Piero Figura, Donatella Izzo e Dario Zucchi. “Four stories – The Human Voice” è il racconto contemporaneo della nostra umanità nelle sue diversità, una narrazione che raccoglie un detonatore poetico comune attraverso sequenze e squarci simbolici del mondo e della sua realtà. |
Piero Figura, FUCK, 2022, Serie “Saying without saying”, Ed. 1/10 +2P.d.A, 70x100 cm |
Il corpus di opere di Bruna Rotunno, “Human Voice”, da cui il nome del progetto, ritrae la collettività e il suo valore. Le immagini sono vibranti, intense, intime e cariche di poesia, riflettono un'esplorazione del mondo e della sua umanità. L’artista si concentra sui ritratti esplorando e trascendendo i generi e, attraverso la sua sensibilità visionaria, crea un ponte diretto ricco di significato con lo spettatore, invitando lo stesso a riflettere sulla gradazione della società contemporanea, creando analogie e differenze tra le diverse culture umane capaci di attraversare i confini culturali. Diverso è il lavoro di Piero Figura che, dopo l’architettura, il design e la pittura, debutta come fotografo. Il suo nuovo progetto artistico, “Saying without saying”, nato durante la pandemia in totale assenza di contatti, mette a fuoco la gestualità insita nel genere umano come patrimonio da tutelare. Secondo Aristotele le mani sono una diramazione del cervello e così l’artista, enfatizzando il linguaggio delle mani, contestualizza il momento storico creando delle opere ironiche, leggere e giocose. Piero Figura rivisita la fotografia intervenendo pittoricamente con la sua cifra stilistica: il drappo a righe o a pois simbolo di protezione. Figura “crea” nel vero senso della parola le sue foto; dopo aver fotografato il soggetto, stampa le foto su una carta speciale per poterci disegnare sopra immaginando di avvolgere il soggetto in un tessuto a pois. Dopodiché, ritaglia la sagoma del soggetto da incollare su un altro foglio di carta colorata, ottenendo un soggetto quasi tridimensionale in contrasto con un fondo assolutamente piatto. A questo punto fotografa il tutto dandoci un’opera apparentemente semplice e leggera ma dai contenuti e una tecnica molto profondi ed elaborati. Nelle sue foto Piero Figura preserva e protegge i gesti con la pittura, creando un bozzolo iconico intorno al soggetto scelto, racchiudendo in uno scatto una formula artistica tutta sua. Le opere che ne derivano parlano un linguaggio popolare tutto italiano dove la cultura delle masse si fonde al virtuosismo. L’immaginario collettivo caratterizza il lavoro di Donatella Izzo. I luoghi dismessi, abbandonati, in evidente stato di incuria sono al centro della serie “The Dreamers”, progetto nato nel 2013 ed in continuo sviluppo, che ha nello spaesamento percettivo il denominatore comune di tutta la produzione. L’artista costruisce una dimensione parallela attraverso una visione trasfigurata ed enigmatica della realtà umana che si impone al pubblico destabilizzandone la comprensione ed obbligandolo a cercare nuove chiavi di lettura. I soggetti delle sue fotografie impersonificano il bene e la bellezza, la purezza e la forza ma, estratte dal loro habitat consueto e inserite in un contesto diverso, fanno affiorare altre sensazioni come quelle legate all’incertezza dei tempi e la precarietà della vita. La fotografia di Dario Zucchi esplora il mondo dei musei americani e dei visitatori che lo animano. La sua attrazione per l’arte contemporanea lo porta a indagare sulla collettività e le sue stravaganze. L’artista va al di là della semplice osservazione, stabilendo un collegamento visivo fra lo spettatore e l’opera d’arte per poi indagarlo. Nelle sue fotografie Zucchi esamina le illuminanti, seppure generalmente non riconosciute, connessioni fra l’arte contemporanea e i suoi ammiratori. Le sue fotografie si collocano ai margini fra realtà e finzione, caratterizzate dall’ironia. Scrutando gli spettatori cattura i segreti dell’anima umana. L’immaginario può sembrare scherzoso, quasi un gioco di parole visivo, ma allo stesso tempo provocatorio. |
Donatella Izzo, The guardian, 2015, Serie “The Dreamers”, Ed. 2/5+2P.d.A, 73x105 cm |
Gli Artisti Bruna Rotunno è una fotografa italiana che vive e lavora tra Milano e Parigi. Fortemente interessata alla natura umana, si laurea in psicologia, e poi si dedica alla fotografia, con particolare attenzione ai ritratti, ai paesaggi e alla video art. Il suo lavoro personale è sempre stato focalizzato sulla esplorazione e sulla ricerca al fine di creare una sua propria visione del portrait e dello story telling, visione che alterna una sensibilità visionaria all’immediatezza del reportage. Ha collaborato per anni con la Condè Nast e con le maggiori agenzie di advertising firmando campagne per clienti come Bmw, Alitalia, American Express, Audi, Loro Piana, Zegna, etc. Autrice che lavora con fotografie e video, ha esposto in numerose gallerie sia in Italia che all’estero. Ha avuto una personale alla Triennale di Milano (“Shangai 24h”, 2010) e ha partecipato alla Biennale di Venezia del 2005 con il cortometraggio “Sultans Dream”. Il suo lavoro “Women in Bali” è stato esposto presso la Visual Arts di New Delhi, il Museo d’Arte Orientale di Torino (MAO) e la Sacred Gallery di Hong Kong. Ha pubblicato sei libri e vinto due volte il Prix de la Photographie Paris. Piero Figura, brindisino di nascita e laureato in architettura a Roma, ha iniziato la sua carriera come designer a Milano dove è stato anche docente di scenografia alla Facoltà di Architettura. La pittura non è solo il suo primo amore, ma la grande passione che lo accompagna da sempre assieme al design. Giocare con i materiali, valorizzando quelli “poveri” e creando un contrasto con quelli “pregiati” è forse una delle poche costanti nell’opera di un artista che riesce a mescolare classico e pop come pochi. Uno stile unico, proprio come il suo approccio all’arte. Che si tratti di pittura, di fotografia o di design, tutto è riconducibile a un momento creativo, quello che cambia è solo il mezzo attraverso il quale questa creatività si esprime. Attualmente Piero firma alcune collezioni per le vetrerie Gianni Seguso Murano e per il gruppo Athena Peltri D’autore, innumerevoli le collaborazioni come set designer con Giovanni Gastel, indimenticabili le sue illustrazioni per Chanel, Dior, Vuitton e Guerlain. Le sue creazioni e la sua arte sono distribuite nelle gallerie e nei negozi in tutto il mondo, collabora tuttora con note riviste, tra le quali Vanity Fair, Glamour, AD, Vogue etc. Innumerevoli le sue mostre in Italia e all’estero. Donatella Izzo si forma presso l’Accademia di Belle Arti di Brera a Milano e inizia la sua carriera come pittrice ma presto la fotografia diventa il mezzo privilegiato attraverso cui costruisce un intero paradigma iconografico ricco di simbolismi e metafore, lontano da ogni intento didattico. Le sue opere richiamano atmosfere e sentimenti antichi, attraverso una composizione di linguaggi e sovrapposizioni di pratiche artistiche. Izzo ha partecipato a mostre collettive sia in Italia che all’estero tra le gallerie che ne hanno ospitato le opere: Beauchamp a Londra (2011), Angel Orensanz Foundation di New York (2013), Galeria Fotografi Miasta (Polonia- Rzeszòw, 2014), Akashi Gallery (Barcelona, 2014), Espacio 8 (Madrid, 2014) e Fabbrica del Vapore a Milano (2015). Nel 2019 espone a Palazzo Grillo di Genova con la mostra “Other Identity” a cura di F. Arena, a Palazzo Silva nella mostra “La stanza in cui mi piace stare solo” a cura di A. D’Amico. La personale “Family Tree” presso la Galleria LABottega di Pietrasanta a cura di F. Mutti (2017) la collettiva “No-Face” alla Kunsthalle di Lana (Bz) a cura di A. Tricoli (2018). Ha esposto a Wopart Lugano 2019 nell’ambito di una collettiva curata da Patrizia Madau (Tallulah Studio Art), e ha partecipato all’Arcus Pride Art Milan Exhibition 2019, (Studio Clifford Chance Milano), sempre curata da Patrizia Madau, Ha recentemente esposto alla Fabbrica del Vapore di Milano, con la mostra personale “The Dreamers. Sognatori nel tempo dell’abbandono” patrocinata da Fondazione Cariplo, ha partecipato con Tallulah Studio Art (Cluster) al MIA Fair 2021. Dario Zucchi, milanese residente a Washington D.C., fotografa per passione. Attraverso una combinazione di colori, stili e movenze elabora una giustapposizione tra dipinti e sculture da una parte e persone e spettatori dall’altra. Le sue foto non sono premeditate, ma fermano un istante della realtà, una combinazione mai avvenuta prima. Grazie ai suoi scatti le opere di Munch, Matisse, Rothko e tanti altri artisti famosi immortalati nelle sue fotografie, assumono nuovi significati. Numerose le mostre personali in America e in Europa: MIA Fair 2021, Milano Tallulah Studio Art, fino a gennaio 2022 al Cosmos Club, Washington, D.C. “People in Museums: Dario Zucchi”, “Selected Photographs by Dario Zucchi” al Comcast Lounge, Strathmore Music Center, Rockville, Maryland, “Un sorriso inatteso... continua a Verbania” a Villa Giulia, Verbania - Pallanza, Italy nel 2017, esposta precedentemente nel 2014 a Casale Monferrato in Italia e all’Istituto Italiano di Cultura, Embassy of Italy, Washington, D.C. Year of Italian Culture “Dario Zucchi - New and Selected Photographs” nel 2013. |
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