Le terre della Dieta Mediterranea
La Dieta Mediterranea, Patrimonio culturale immateriale dell’umanità dell’UNESCO, è “nata” a Pollica, paese di appena duemila abitanti del Cilento, affacciato su uno dei mari più cristallini d’Italia.
È qui che gli studiosi americani Ancel e Margaret Keys condussero, a partire dagli anni ’50, la maggior parte delle loro ricerche, approdando a questa espressione - divenuta poi estremamente popolare. Identificando per primi il segreto della longevità e del benessere degli abitanti delle coste del Mare Nostrum.
L’identità di Pollica e delle terre della Dieta Mediterranea risiede proprio in questa esperienza ancestrale, fatta di continui scambi culturali tra una sponda e l’altra del mare. Soprattutto, la Dieta Mediterranea appartiene alla comunità. È un’esperienza viva, sociale, che si scopre solo connettendosi all’energia di questa terra, incontrando i pescatori, i coltivatori, i produttori dei tanti presidi slow food, i cuochi, i nonni e le nonne, ma anche i ricercatori e gli sviluppatori di startup.
Oggi Pollica è l’epicentro di una serie di progetti che – nel solco del lavoro pionieristico di Ancel e Margaret Keys – si diffondono attraverso attività e iniziative volte a propagare le buone pratiche e condividere la conoscenza, a partire dai giovani. In questo angolo del Cilento prende forma una un territorio “educante”, un modello di sviluppo dalle origini antiche.
Tra queste iniziative una delle più ambiziose riguarda Il cammino delle Terre della Dieta Mediterranea, lungo 141 km, che in 9 tappe che abbraccia costa e collina, da Ascea, l’antica Velia città-stato della Magna Grecia, a Paestum, già Poseidonia, passando per Pollica e gli altri comuni tra mare ed entroterra, esempi di un “vivere mediterraneo” che tocca tutte le dimensioni dell’essere.
Come nasce il progetto
- Dalla Magna Grecia ai medici salernitani: alle radici del benessere
Siamo nell’antica Velia, nel cuore della Magna Grecia, dove è nata la Scuola Eleatica: nel 400 a.C., il filosofo Parmenide si riuniva con gli allievi Zenone e Melisso, e – tra un viaggio ad Atene e una conversazione con Socrate – scriveva le leggi della città. La seconda epoca d’oro è dal IX secolo al XIII, con lo sviluppo della Scuola medica salernitana, la più antica dell’era moderna. Un faro di conoscenza e studio della fisiologia umana, all’insegna della sintesi tra culture: i fondatori erano un greco, un latino, un arabo e un ebreo.
- Anni ’50, i Keys “svelano” la Dieta Mediterranea al mondo
Nel 1944 il biologo e fisiologo Ancel Keys era nel Cilento con le truppe americane: era l’inventore delle famose “razioni K”, risorsa alimentare compatta per i soldati. Keys si accorse di come gli abitanti, nonostante la povertà e la guerra, godessero di alte aspettative di vita – molto superiori a quelle registrate in USA – e di una bassa incidenza di malattie cardiovascolari. Le sue indagini rivelarono come le abitudini alimentari della popolazione svolgessero un ruolo protettivo, specialmente grazie ai prodotti locali e stagionali ricchi di fibre, antiossidanti e acidi grassi insaturi.
Keys si stabilì a Pioppi, frazione sul mare di Pollica, insieme alla moglie Margaret, anche lei ricercatrice, trasformando il villaggio di pescatori nel centro nevralgico di una rivoluzione. I loro studi approdarono a una sintesi: la Dieta Mediterranea - “etichetta nuova per una tradizione antica”, sostiene oggi l’UNESCO – entrò definitivamente nel vocabolario, veicolata dal libro “Eat well and stay well, the Mediterranean way” pubblicato nel 1975. Seguì la pubblicazione della ricerca “7 Country Studies”, sui benefici di questo stile di vita. Keys visse a Pioppi fino alla sua morte nel 2004, all’età di 100 anni.
- 1998-2024: il rilancio della Dieta Mediterranea e la valorizzazione del territorio
Nel 1998 a Pioppi il comune di Pollica inaugura il Museo della Dieta Mediterranea, un omaggio al patrimonio culturale del Cilento. Nel frattempo conquista le 5 bandiere blu di Lega Ambiente e Touring Club, riconoscimento che ha mantenuto di anno in anno, ininterrottamente, fino ad oggi.
Nel 2003 il comune sottoscrive il Manifesto Cittàslow, marchio di prestigio internazionale che punta a rilanciare qualità della vita, la sostenibilità, la cittadinanza attiva, la biodiversità e le tradizioni, e nel 2008 nasce l’albergo diffuso Pollica Città Slow Host and Food. Nel 2010 Angelo Vassallo, il “sindaco pescatore” promotore di tutte queste iniziative, viene tragicamente ucciso. È a lui che il Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Pier Luigi Petrillo dedica l’atteso riconoscimento della Dieta Mediterranea come Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO, pochi mesi dopo.
A raccogliere il difficile testimone è l’attuale primo cittadino Stefano Pisani. Nel 2011 si istituisce il Centro Studi Dieta Mediterranea intitolato ad Angelo Vassallo, dedicato alla ricerca e alla formazione, e a partire dal 2016 vengono condotte e pubblicate le ricerche del progetto CIAO (Cilento on Aging Outcomes Study), uno studio pilota sul Cilento riguardante i temi della longevità.
Nel 2020 si aggiungono molti tasselli: nasce il Paideia Campus, in collaborazione con il Future Food Institute, il Pollica Living Lab diventa un progetto pilota nel network delle città 2023, e viene varato il Food Scape Urban Development Plan per la governance dello sviluppo urbano, in linea con i principi della Dieta Mediterranea. L’anno successivo, nel 2022, apre il Consorzio per la valorizzazione turistica delle Terre della Dieta Mediterranea. In questo periodo il Centro Studi Dieta Mediterranea si impegna nella creazione di vari laboratori sperimentali insieme a partner strategici: il Longevity Lab, il Mediterranean Mind Lab ed Heritage for Life.
Infine, nel 2024 prende forma il Cammino delle Terre della Dieta Mediterranea, trekking outdoor che unisce tutti i punti di interesse e le tematiche legate all’area.
Pollica e l’UNESCO
Nel novembre del 2010 la Dieta Mediterranea è stata riconosciuta Patrimonio Culturale Immateriale dell'Umanità UNESCO, su proposta di vari Stati proponenti (Italia, Spagna, Grecia, Marocco, Portogallo, Croazia e Cipro).
Pollica, con il Cilento, è una delle sette comunità emblematiche della Dieta Mediterranea, sempre secondo una definizione UNESCO. All’interno di questa rete transnazionale svolge un ruolo fondamentale, ospitando a Pioppi il Museo vivente della Dieta Mediterranea.
Pollica Comunità Emblematica UNESCO della Dieta Mediterranea
Il Museo vivente della Dieta Mediterranea di Pioppi, inaugurato nel 1998, è gestito, insieme al Museo Vivo del Mare, da Legambiente, e fa parte della rete degli Ecomusei della Dieta mediterranea. È il principale tributo di Pioppi alla memoria di Ancel e Margareth Keys. All’interno si trovano sale espositive con postazioni interattive e sensoriali, che fondono cultura materiale e memoria orale. Ogni agosto il Museo organizza il Festival della Dieta Mediterranea, con un ricco palinsesto di conferenze, presentazioni di libri e visite didattiche.
Il Centro studi Dieta Mediterranea “Angelo Vassallo” trova posto nel cuore di Pollica, nel seicentesco castello dei Principi Capano. È riconosciuto come Centro di Ricerche Internazionali per la Dieta Mediterranea dalle tutte delegazioni delle comunità emblematiche, ed è stato incaricato della gestione del Segretariato Permanente delle Comunità Emblematiche UNESCO della Dieta Mediterranea. È impegnato in tre laboratori sperimentali in collaborazione con il Future Food Institute: il Longevity Lab, che studia i fattori che incidono sulla fertilità umana, la longevità e la prosperità ambientali, il Mediterranean Mind Lab, che esplora l'impatto dell’ambiente e dello stile di vita mediterranei sulla salute mentale e sul benessere cognitivo (con Strobilo e Future Food Institute) ed Heritage for Life, che sperimenta l'impatto della Dieta Mediterranea sulle terapie oncologiche e la qualità di vita delle pazienti affette da tumore al seno.
Il Paideia Campus del Future Food Institute è nato in stretta collaborazione con Pollica ed è un polo sperimentale polivalente: una scuola, una digital academy, un fab lab e una test farm dove imparare sul campo e incubare progetti innovativi per l’agricoltura, l’alimentazione e l’ambiente, ispirati al concetto di sviluppo ecologico integrale di cui la Dieta Mediterranea è esempio concreto. Il Paideia Campus offre inoltre un’ampia gamma di programmi educativi e formativi.
I custodi e i narratori
Gli ambasciatori della Dieta Mediterranea
Pollica rende omaggio ai suoi "Ambasciatori della Dieta Mediterranea": cuochi, pescatori, coltivatori, nonne, nonni, scienziati e narratori. Questi protagonisti preservano, animano, studiano e promuovono la creatività gastronomica locale, raccontando storie genuine di ingegno creativo che ispirano gli chef della Cucina Italiana nel Mondo. Vengono nominati una volta all’anno, e festeggiati in occasione del Compleanno della Dieta Mediterranea.
Nonne, nonni e ricette
Le nonne e i nonni di Pollica e delle Terre della Dieta Mediterranea custodiscono, tra appunti e quaderni, ma più spesso nella loro memoria, le ricette e i riti familiari. Tramandano sapori e ricordi, sono i depositari delle ricette: dai polpi affogati agli struffoloni, dalle alici mbuttunate all’acquasale, dai fusilli con il ragù di capra agli Scauriatielli. Molti si avvicinano o hanno superato la soglia del secolo: protagonisti di una ricerca sulla longevità condotta dal MedEatResearch dell’Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli, gli ultra-ottantenni spesso coltivano ancora l’orto e raccolgono erbe spontanee, trasmettendo riti e significati della civiltà contadina.
Le produzioni tradizionali
I produttori di Pollica e delle Terre della Dieta Mediterranea (Cilento) trasformano quotidianamente le potenzialità del territorio in eccellenza.
Fusillo di Felitto: Una pasta all'uovo artigianale, fatta con semola di grano duro e olio extra vergine di oliva. Ha la forma di un maccherone forato ed è lavorata manualmente con un ferretto d'acciaio. Il suo colore varia dal giallo chiaro al giallo intenso.
Alici di Menaica: Pescate con un’antica tecnica a Marina di Pisciotta, queste alici si distinguono per la carne chiara e il profumo delicato. Perfette sia crude che cotte, fresche o conservate sotto sale o marinate.
Oliva Salella Ammaccata: Olive polpose, raccolte prima della maturazione, ammaccate con una pietra di mare una ad una, snocciolate e immerse in acqua per 5 giorni. Successivamente vengono messe in salamoia e condite con olio extravergine, aglio, origano o timo, chiuse in barattolo e pronte per essere gustate.
Fico Monnato di Prignano Cilento: Fichi Bianchi del Cilento D.O.P., della varietà “Dottato”. A Prignano Cilento vengono sbucciati a mano e poi essiccati, mantenendo un gusto dolce e raffinato.
Fagiolo di Controne: Fagioli bianchi coltivati sui fertili terreni di Controne, che si spingono fino alle pendici dei Monti Alburni. Celebri per non spaccarsi durante la cottura, sono perfetti per zuppe e piatti tradizionali.
Fagiolo di Casalbuono: In questo piccolo paese del Vallo di Diano si coltivano ben sette varietà di fagioli, con due rampicanti riconosciute da Slow Food: la sant’antere e la panzariedda.
Maracuoccio di Lentiscosa: Un legume selvatico dalle origini antichissime, simile a un pisello ma di colore verde scuro-marroncino, tipico della zona di Lentiscosa, vicino Camerota.
Ceci di Cicerale: Piccoli e rotondi, questi ceci sono più dorati di quelli comuni e hanno un sapore particolarmente intenso, grazie ai terreni ricchi di sali minerali dove vengono coltivati.
Salsiccia e Soppressata del Vallo di Diano: Frutto di una tradizione norcina secolare, queste carni stagionate beneficiano del clima di alta collina, esaltando i sapori autentici e genuini.
Soppressata di Gioi: Prodotto – probabilmente – fin dal XI secolo, è l’unico salame lardellato della Campania, ricavato solo con la coscia del suino e maturato per 40-45 giorni in ambiente naturale.
Carciofo Bianco di Pertosa: Coltivato nelle terre attraversate dal fiume Tanagro, dai 300 ai 700 metri di altezza, questo carciofo chiaro resiste anche alle basse temperature, ed è particolarmente dolce, perfetto anche crudo in pinzimonio.
Cacioricotta del Cilento: Un formaggio che combina le tecniche di cacio e ricotta. Può essere consumato fresco o stagionato, sviluppando un gusto scaglioso e leggermente piccante.
Pollica perla del Mediterraneo
Una Bandiera Blu – quella assegnata dalla Foundation for Environmental Education (FEE) - svetta nel cielo di Pollica, ininterrottamente, dal 1989. A questa si sono aggiunte, dal 2000, le Cinque Vele di Legambiente. Ogni anno l’area costiera conquista i massimi riconoscimenti legati alla qualità delle acque e all'attenzione alla sostenibilità, testimoniando l’efficacia delle politiche ambientali messe in atto dai sindaci Angelo Vassallo e Stefano Pisani e rendendo Pollica un esempio virtuoso a livello nazionale.
Siamo in una vera perla del Mediterraneo. Il porto di Acciaroli è un punto di riferimento per le grandi barche da diporto che, provenienti dal nord, si dirigono verso le Isole Eolie e la Sicilia. Questo porto turistico-peschereccio è un punto nevralgico per il turismo nautico, offrendo sicurezza e servizi di alta qualità ai naviganti.
Pollica è anche uno dei pochi luoghi dove si pratica ancora la pesca tradizionale con la menaica, che permette di catturare il pesce azzurro, e in particolar modo le alici, senza danneggiare l'ecosistema marino. Sono pochi i pescatori che detengono il segreto di questa tecnica antica: pescano la notte e rientrano all’alba, con un prezioso carico che viene raccolto a mano. Grazie alle loro reti speciali garantiscono una pesca sostenibile e di alta qualità, contribuendo alla biodiversità. Le alici, conservate sotto sale, mantengono intatti per almeno un anno caratteristiche organolettiche e valori nutrizionali, come se fossero state appena pescate.
Ogni anno, Pollica celebra la sua tradizione marinaresca con la famosa Sagra del Pesce Azzurro, dedicata a uno dei pilastri di una sana alimentazione, alla base della Dieta Mediterranea. Questo evento, molto atteso da residenti e turisti, offre l'opportunità di degustare piatti tipici a base di pesce fresco, preparati secondo ricette tradizionali che esaltano i sapori del Mediterraneo. La sagra non è solo un momento di festa, ma anche un'occasione per promuovere la cultura e le tradizioni locali, rafforzando il senso di comunità e attirando visitatori da tutto il mondo.
Gli eventi del Comune di Pollica
- Festa del Mediterraneo (Luglio 5-6-7-8-9, 2024): Cinque giorni di festa che rendono omaggio alla cultura, alle tradizioni e allo stile di vita che caratterizzano il ricco patrimonio della Dieta Mediterranea.
- Festival della Dieta Mediterranea (Agosto, 2024): Un mosaico di eventi che includono laboratori, degustazioni e conferenze, evidenziando la sua importanza culturale e nutrizionale, dedicati alla scoperta e alla celebrazione della Dieta Mediterranea.
- 53° Sagra del Pesce Azzurro di Pioppi, la sagra più antica del Cilento (6-8 Settembre, 2024)
L’idea nasce nel settembre del 1969 da Ancel Keys che organizzò il primo convegno internazionale di Cardiologia. Scienziati da tutto il mondo ed esperiti di patologie cardiovascolari ebbero modo di conoscere lo stile di vita ben prima che venisse codificato con il nome “dieta mediterranea”. Ancel Keys chiese ai pescatori di pioppi di realizzare “light lunch” mediterraneo con le alici e papate fritte rigorosamente in olio d’oliva ed allora i pescatori di Pioppi che con le loro paranze arrivavano davanti a Palazzo Vinciprova, l’attuale Museo Vivente della Dieta Mediterranea ed oggi la rievocazione di quel momento è diventata una vera e propria festa tradizionale del territorio che celebra il pesce azzurro.
- Viviamo Cilento (13-14-15 Settembre, 2024): il festival che celebra la bellezza della vita lenta attraverso momenti di musica e parole, gastronomia e molto altro.
- Buon Compleanno Dieta Mediterranea - International Summit Dieta Mediterranea (Novembre, 2024): Una celebrazione e una riflessione sulle sfide future. Si esplorano nuove vie per la salvaguardia e promozione della Dieta Mediterranea in occasione del suo anniversario, durante il summit internazionale annuale.
Progetto speciale 2024: il Cammino delle Terre della Dieta Mediterranea
La Dieta Mediterranea non è un regime alimentare, ma uno stile di vita e un modello di sviluppo che racchiude un mondo di tradizioni e relazioni, oltre ad essere uno strumento per una agricoltura sostenibile e un elemento irrinunciabile di prevenzione e benessere.
Per raccontare questo modello nasce il Cammino delle Terre della Dieta Mediterranea. Un percorso dedicato al vivere mediterraneo, che fa tesoro del concetto di lentezza: si distanzia da una visione turistica “di massa e di consumo” ormai prevalente per offrire un’alternativa sostenibile, umana, radicata nel territorio e nei suoi ritmi ancestrali, valorizzando le diverse espressioni culturali che compongono il mosaico della Dieta Mediterranea. È un impegno verso la conservazione della biodiversità, il rispetto dei cicli naturali e la promozione di pratiche agricole che proteggano il suolo e l'acqua per le future generazioni. Il Cammino punta a sensibilizzare le persone sull'importanza di un'alimentazione sana e sostenibile, mostrando come le pratiche tradizionali possano essere integrate nelle moderne abitudini alimentari e stimolare il dialogo interculturale.
I Partner
Il progetto vede la luce grazie a una rete di partner istituzionali, accademici e scientifici, che insieme ai custodi della conoscenza, gli esperti e gli ambasciatori della Dieta Mediterranea permettono di ampliare la portata del lavoro svolto dal Centro Studi Dieta Mediterranea, offrendo una piattaforma per lo scambio di conoscenze e la condivisione di risorse. In particolare, i partner più strategici sono l’Università Suor Orsola Benincasa, il Museo Virtuale della Dieta Mediterranea realizzato dal MedEatResearch – Centro di ricerche sociali sulla Dieta Mediterranea, Unitelma Sapienza e il Future Food Institute, all’origine del polo sperimentale Paideia Campus.
Il percorso
Il trekking si estende attraverso il territorio cilentano, abbracciando costa e collina in un viaggio che unisce cultura, storia, natura e creatività gastronomica. I punti di partenza ed arrivo ricalcano le antiche vestigia greco-romane, collegando Elea/Velia e Poseidonia/Paestum, intersecando varie dimensioni di scoperta: l’antropologia del popolo cilentano, il pensiero filosofico occidentale, la cultura enogastronomica, l’archeologia, il paesaggio, l’esperienza multisensoriale di un viaggio nel benessere e il concetto di lentezza. I comuni coinvolti sono Ascea/Velia, Casalvelino, Pollica, San Mauro-Cilento, Serramezzana, Montecorice, Castellabate, Agropoli, Ogliastro Cilento, Cicerale, Giungano, Trentinara e Capaccio/Paestum.
Il percorso attraversa il Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni, che ospita il più alto tasso di biodiversità in Italia, grazie alle sue caratteristiche microclimatiche e geologiche. All’interno troviamo 28 Siti di Importanza Comunitaria (SIC), 8 Zone di Protezione Speciale e 3.200 - 3.500 specie vegetali, oltre a siti archeologici come le Grotte Paleolitiche di Marina di Camerota ed i Parchi di Paestum e Velia.
La stessa Pollica si trova nei pressi del Parco Archeologico di Elea, culla di una delle più famose Scuole filosofiche dell'antica Grecia, fondata nel VI secolo A.C. e successivamente ribattezzata Velia dai Romani: un sito che oggi custodisce con cura le tracce del pensiero di Parmenide, il “filosofo-fisico” e “filosofo-medico”, e dei suoi allievi Zenone e Melisso.
Tappa 1: Stato di Elea, la città del pensiero e delle acque
Ascea – Casalvelino, 15.05 Km.
Si cammina tra rovine greco-romane e medievali sulle orme dei filosofi Parmenide e Zenone, fondatori della Scuola Eleatica che diede origine al pensiero occidentale. Il cammino inizia nel Parco Archeologico di Elea-Veila. Da qui si prosegue lungo gli argini del fiume Alento fino alla foce.
Tappa 2: Approdi di San Primo, terre fertili di Venere e dogane di mare.
Casalvelino – Pollica, 16,79 km.
Tra terrazzamenti collinari con ulivi, fichi e viti e muretti a secco (Patrimonio Unesco) si arriva al blu cristallino del mare che bagna alcune delle più belle spiagge italiane, in un territorio riconosciuto come patria della Dieta Mediterranea.
Tappa 3: Terra di mezzo, l’oro bianco della valle dei molini e delle calcare
Pollica – San Mauro Cilento – Serramezzana, 16,4 km.
Dalla costa risaliamo sui borghi collinari attraverso la valle dell’oro, che unisce ruderi di mulini ad acqua e luoghi di estrazione del calcare, testimoni silenziosi di antiche e fiorenti attività.
Tappa 4: Colli del corvo, le colline del sole tra libbani e pini d’Aleppo.
Serramezzana – Montecorice, 16,39 km
Colli costieri argillosi e pareti rocciose dove trovano rifugio poiane e falchi pellegrini. Il bosco dei pini d’Aleppo accompagna i viandanti fino alla spiaggia, dove un tempo i pescatori sbrogliavano i libbani, le antiche corde vegetali.
Tappa 5: Marine di Leucosia, le rocce dell’ultimo canto della sirena
Castellabate, 15,16km
È una delle più belle e selvagge coste del Cilento, casa di Enotri, Greci e Lucani e perfino roccaforte dei pirati saraceni. È l’ambientazione di storie e leggende di mare.
Tappa 6: Coste dei Trezeni, le tre insenature verdi sacre a Poseidone
Castellabate – Agropoli, 15 km
Porta del Parco Nazionale, oasi naturalistica, patrimonio UNESCO. Dalle insenature naturali e dalle antiche torri difensive a picco sul mare è facile scorgere le praterie di Posidonia Oceanica, pianta acquatica mediterranea fondamentale per l’ecosistema.
Tappa 7: Valli del sughero, le vie degli alberi rugosi
Agropoli – Ogliastro Cilento, 15,06 km
È la “terra che nutre i ceci”, che qui acquisiscono un gusto speciale, ma anche il luogo perfetto per le querce del sughero, regine della macchia mediterranea coltivate fin dai tempi dei Fenici.
Tappa 8: Piana dei giunchi, la terra bagnata dall’acqua dei giunchi
Cicerale – Giungano – Trentinara, 17,21 km
Un angolo incontaminato lungo l’antica via di collegamento tra Paestum, l’Alto Cilento e la Lucania, con grotte, gole e passi storicamente usati dai mercanti e lavoratori dei giunchi, con cui si preparavano cesti. Tra boschi di lecci, le sponde del fiume SOlofrone e l’architettura dei borghi medievali. Su questi monti si dice che Spartaco sia stato sconfitto nella sua ultima battaglia.
Tappa 9: Colonia di Poseidonia, la città di Era Argiva e Poseidone
Capaccio – Paestum, 14,52 km
Una passeggiata tra colonne doriche, templi e architetture antiche conduce a Paestum, l’antica città della Magna Grecia dedicata a Poseidone. Il Parco Archeologico racconta questa storia.
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