Bologna, 19 giugno 2024. È la collezione il cuore propulsivo di tutte le attività di Palazzo Bentivoglio – le mostre, la vetrina del suo garage su strada, le collaborazioni e pubblicazioni con cui approfondisce temi e autori – tutte tese a una sempre maggiore apertura, relazione e condivisione con la comunità.
Un approccio ben sintetizzato da Tommaso Pasquali, direttore di Palazzo Bentivoglio, che in questo caso è particolarmente significativo: «Ci piace pensare a Palazzo Bentivoglio come a un luogo dove la collezione si costruisce non soltanto con acquisizioni e commissioni, ma può arricchirsi anche grazie al dialogo con gli artisti, al sostegno che possiamo dare loro e alla partecipazione del pubblico. Abbiamo sempre trovato illuminante il lavoro di Riccardo Benassi, che ragiona da anni sull'intersezione fra tecnologia e umanità, proponendone una sintesi seducente, nostalgica, e a tratti disturbante. Siamo felici di aver prodotto ULTRAMORE, il cui medium tecnologico sarà al centro di futuri progetti di Riccardo. L'apertura annuale del giardino di Palazzo Bentivoglio, che diventa scena della performance robotica di ULTRAMORE, nasce dalla nostra volontà di rendere il privato sempre più condiviso».
Nel caso di Riccardo Benassi – finalista del prossimo MAXXI BVLGARI Prize – infatti la relazione non si è limitata all’acquisizione dell’opera Così per dire (tornare a partire) 2023, ma si è sviluppata nella produzione di questo lavoro scaturito dalla volontà di confronto con una tecnologia che sta cambiando il nostro mondo. Un confronto imprescindibile per un artista che si è sempre confrontato con i new media e che, anche in quest’opera, lavora su sottili ma fondamentali sconfinamenti, su relazioni e connessioni impreviste.
ULTRAMORE è una performance ideata da Benassi per il giardino privato di Palazzo Bentivoglio, che il 20, 21, 22, 26, 27 e 28 giugno e il 4, 5 e 6 luglio (ore 18.00, 20.00 e 22.00) sarà aperto al pubblico per poi non lasciare traccia, se non nella memoria di chi vorrà partecipare.
L’opera esplora l'idea di amore infinito e incondizionato attraverso l'utilizzo di quadrupedi robotici con l’obiettivo di innescare una riflessione sul rapporto tra l’uomo e la tecnologia in un momento in cui questa sembra pervadere sempre più le nostre vite.
«Paradossalmente sono proprio le macchine – e a maggior ragione quelle più avanzate – a ricordarci cosa definisce la nostra umanità», racconta l’artista, che aggiunge «Quando cerchiamo di mettere a fuoco la differenza tra noi e loro stiamo dando senso all'esistenza, scopriamo cosa ci stiamo a fare qui».
Con uno scarto di senso che affida ai cani robot – comunemente associati alla tutela dell’ordine e a operazioni militari – un ruolo poetico ed esistenziale, l’artista vuole liberare queste creature trasformandone la funzione: nel corso della performance il pubblico viene raggiunto dalla voce e dai gesti dei quadrupedi, diventando testimone del loro pensiero sul senso più profondo del concetto di amore incondizionato e delle sue possibili declinazioni, la cui più efficace rappresentazione risiede forse nel loro stare insieme a interrogarsi, incalzando i presenti, per trovare una definizione comune e condivisa.
Sentimenti e tecnologia, affetti e intelligenza artificiale, realtà sensoriale e robotica avanzata diventano gli elementi di una coreografia che, mescolando musica e danza, prende forza dal contesto intimo e domestico per cui è stata pensata, arrivando a porre quesiti globali.
In ULTRAMORE è centrale la messa in discussione del concetto di interattività, considerato un falso mito della contemporaneità basato sull’illusione di relazione generato dalla tecnologia, che a dispetto di una presunta infinita varietà di scelte, si basa invece su percorsi previsti e, per quanto ampi, limitati e prestabiliti.
L’opera propone invece un’idea di flusso compartecipato tra entità organiche e non, in cui la fredda logica della macchina ricorda l’importanza dell’esercizio del dubbio, dell’ascolto e dello scambio, tutti antidoti alla violenza e alla brutalità di oggi. Un’occasione per fermarsi e godere di un momento effimero ma condiviso, che anche nella sua natura evanescente, nell’accoglimento della possibile imperfezione e dunque unicità, trova un ulteriore livello di senso.
ULTRAMORE offre nuovo punto di vista da cui partire per stabilire una nuova relazione con queste creature, inaugurando una proficua e sostenibile convivenza, facendo tesoro di una nuova forma di amore incondizionato, donato dalla più insospettabile delle creature.
DATE E ORARI
20, 21, 22, 26, 27 e 28 giugno
4, 5 e 6 luglio 2024
ore 18.00, 20.00 e 22.00
Palazzo Bentivoglio - Giardino privato
Per prenotazioni: https://www.eventbrite.it/e/ultramore-tickets-919332587517
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