16 - 24 novembre |
Milano | Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino, Cineteca Milano
MiC
filmmakerfest.com | #FilmmakerFest2024 | #FMK2024
Milano, 8 novembre 2024 – Al via FILMMAKER FESTIVAL 2024, dal 16 al 24
novembre sugli schermi di Arcobaleno Film Center, Cineteca Milano Arlecchino e
Cineteca Milano MIC.
Dal cinema diretto alla fisicità del
cinema in prima persona, dal film saggio alla testimonianza militante, dalla
pellicola 16mm alla realtà virtuale: è un programma che non teme di
contraddirsi quello di Filmmaker 2024 che interpreta in modo attivo le tendenze
dell’immagine contemporanea, scava nel passato della sperimentazione, si
intrufola nelle botteghe dei registi più innovativi e affianca il lavoro di
artisti-didatti e dei loro discepoli. Solo guardando in tutte le direzioni e
istituendo un dialogo serrato con chi il cinema lo fa è possibile comprendere
il cambiamento, intuirne le direzioni e le ricadute in una vita quotidiana
sempre più invasa dalla comunicazione. La passione per il cinema può essere
intesa come modalità della cittadinanza.
Per questo Filmmaker allarga il
ventaglio delle sue collaborazioni – con Careof per ArteVisione – e
approfondisce quelle storiche – con il CSC Cineteca nazionale per il progetto
retrospettivo dedicato ad Adriano Aprà – conferma le sue sale (Arcobaleno e
Cineteca) e chiama a raccolta pubblico vecchio e nuovo.
Il programma si articola in otto sezioni: Concorso Internazionale,
Concorso Prospettive, Fuori concorso, Interferenze, Retrospettiva: Prometeo
liberato – il “Nuovo Cinema” per Adriano Aprà, Filmmaker Expanded, Filmmaker
Moderns, Teatro Sconfinato per un totale di 64
titoli di cui 40 prime mondiali e 11 prime italiane.
SERATA DI APERTURA
Filmmaker 2024 si apre con due film,
due sguardi prossimi ma divergenti, che ben introducono lo spirito di ricerca
che attraversa tutta la programmazione. In Allégorie Citadine,
presentato alla Mostra di Venezia, lo sguardo di Alice Rohrwacher
incrocia quello dell'artista francese JR, per una variazione sul Mito
della Caverna. Platone si chiede: «Cosa accadrebbe se uno dei prigionieri si
liberasse dalle sue catene e riuscisse a fuggire dalla caverna? E se quel
prigioniero fosse un bambino di sette anni?».
I due artisti entrano ciascuno nell’universo poetico
dell’altro componendo una danza scanzonata sul potere della fantasia che vola
leggera nei sogni di un ragazzino febbricitante addormentato a teatro, in una
Parigi segreta che esplode nella meraviglia dei murales di JR. Al centro, artefice e mago, il regista misterioso: Leos
Carax, eterno sognatore coi suoi occhiali neri che racchiudono un'altra
visione. È lui che rivela al piccolo il segreto. Ma quale?
Forse lo stesso che racchiude in C'est pas moi
di Leos Carax – film del Concorso internazionale, in anteprima italiana
dopo la presentazione al Festival di Cannes - un diario che dichiara l'amore
per Godard e per il cinema, si intreccia nella vita, fra le immagini altrui, la
figlia Nastya, la memoria di volti e figure familiari, Denis Lavant flaneur
lunare e punk sui ponti e le strade parigine, John Ford e Nick Ray.
«La bellezza chiede un battito di ciglia»:
tutto quello che è già stato visto, che esiste, lo riscopriamo con uno sguardo
nuovo, la luce è cambiata, la musica anche. Carax ricrea, cerca un senso,
ritrova un lampo nascosto, giungendo probabilmente alla risposta definitiva:
ovvero che oggi, per vedere (anche chi siamo), bisogna chiudere gli occhi. La
risposta ai mash-up, ai remix, agli io esibiti nelle stories di un uomo del Novecento, per cui le immagini pesano e
pensano. Uno stream(ing) of consciousness
critico, uno scherzo struggente, una lezione di cinema: il modo giusto, per
aprire Filmmaker.
SERATA DI
CHIUSURA – “SULLA TERRA LEGGERI” DI SARA FGAIER
Esistiamo
davvero senza amore? Questo assoluto in cui il protagonista per ritrovarsi deve
ritrovare l’amata, e come Orfeo farla rivivere ma nella sua memoria, è il punto
di partenza di Sulla terra leggeri (presto nelle sale con Luce
Cinecittà) la magnifica opera prima di Sara Fgaier, presentata in
concorso a Locarno. Che si avventura nell'assoluto dei sentimenti sul filo
della memoria perduta e ritrovata del suo protagonista, un uomo che non può
accettare la perdita della donna che ha amato per tutta la vita. Per l'autrice
non si tratta di scrivere una storia d’amore ma di renderla visibile, di farla
immagine prima che la parola le dia una voce. «Una scommessa romantica che ci
ha fatto scegliere Sulla terra leggeri come nostro film del futuro per
congedarci dal nostro pubblico».
CONCORSO INTERNAZIONALE
La selezione di quest'anno unisce negli undici
titoli, tutti in anteprima italiana o mondiale, nomi
conosciuti e molto amati dal pubblico di Filmmaker, maestri e maestre del
documentario e innovatori al confine fra arte, cinema e sperimentazione.
Attualissime le tematiche: ecologia, conflitti, decolonizzazione, cura e
salute mentale, racconto del sé.
Ruth Beckermann (Favoriten) e Claire Simon (Apprendre)
realizzano due film ambientati rispettivamente nel sistema scolastico austriaco
e francese per parlarci di seconde generazioni, di inclusione e ius scholae la
prima; e del valore della democrazia e dell’educazione alla felicità la
seconda.
Khavn De La Cruz, artista filippino dalla produzione multiforme,
ripercorre in Makamisa – Phantasm of Revenge la decolonizzazione
e la liberazione dall’occupazione spagnola del suo Paese attraverso l'opera del
poeta rivoluzionario José Rizal, intercettando le rivendicazioni che da decenni
scuotono gli equilibri globali dopo la caduta dei grandi imperi occupanti.
Il tema del conflitto diviene il dispositivo utilizzato
da Oksana Karpovych in Intercepted, che affronta la guerra fra
Ucraina e Russia attraverso le conversazioni dei soldati russi intercettati
dall’esercito ucraino. E nelle immagini di un paesaggio che cerca invece,
malgrado tutto, una “normale” quotidianità.
L'ambiente e il rapporto fra umano e mondo animale
sono al centro di The Invisible Zoo di Romuald Karmakar. Il
regista tedesco, fra i nomi di punta del documentario mondiale, filma lo zoo di
Ginevra in cui si materializzano il desiderio di tutela degli animali –
minacciati dall’umanità stessa – e la preservazione della loro libertà.
La natura è il punto di partenza anche per le
sperimentazioni di Johann Lurf e Christina Jauernik: Revolving
Rounds è una visione in pellicola 3D, fra un “viaggio spaziale” e un trip
lisergico all’interno del codice genetico di una pianta, della pellicola
cinematografica e di noi stessi.
Due i titoli italiani, entrambi in prima mondiale,
che esplorano altrettante vie del documentario contemporaneo. Declina un cinema
alla prima persona che coinvolge sentimenti universali, Donatella di Cicco in
Via Campegna 58, scala I, Interno 8, 80421, Napoli, una
narrazione famigliare che riflette sui rapporti fra generazioni e sulla
trasmissione della memoria.
Massimo D'Anolfi e Martina Parenti con Un documento,
girato all'interno della sezione di Etnopsichiatria dell'ospedale Niguarda di
Milano, lavorano invece su un cinema di osservazione per indagare le fratture
del presente. Il tema della cura è anche il riferimento per Nicolas
Philibert in Averroès e Rosa Parks (in Italia uscirà per I Wonder
Pictures): una riflessione sul mondo di oggi attraverso il microcosmo del Polo
psichiatrico di Parigi.
L'io torna anche nel lavoro di John Smith,
maestro britannico del cinema d'avanguardia, che in Being John Smith
realizza con umorismo un film-saggio intorno al suo nome, a sé stesso, al
nostro tempo.
La Giuria
del Concorso Internazionale è composta da: Anna Franceschini (artista), Roberto
Manassero (critico, programmatore), Tommaso
Santambrogio (regista).
CONCORSO PROSPETTIVE
Dedicata a autrici e autori fino a 35 anni, la sezione
è nata con il desiderio di mappare tendenze, sperimentazioni, vie di fuga del
nostro cinema che sarà, proponendosi come un laboratorio senza distinzioni di
generi, lunghezze, formati. Quindici i titoli della selezione,
tutti in anteprima mondiale e nazionale, che esprimono una grande varietà di
soggetti e di linguaggi per confrontarsi con identità di genere, uso
dell'archivio, voci femminili, geografie contemporanee.
Le storie di donne del passato in
L'eco dei fiori sommersi di Rosa Maietta: negli archivi di Napoli
l'autrice scopre racconti di violenze e di emarginazione che si proiettano nel
presente.
Camilla Salvatore compone in Il capitone il
ritratto intimo di Vanessa, una ragazza trans filmata per più anni nel rapporto
con sé stessa, con gli amici, con la madre che l'ha sempre sostenuta: una
battaglia che continua.
La gentrificazione di Milano
è al centro di Esseri urbani di Mariasole Caio, Marco
Occhionero, Camilla Parodi, Simone Pontini, che incrociando
diverse esperienze mostra i cambiamenti rapidi dei quartieri della città e
l'espulsione dei loro abitanti.
Partono dalle immagini e dai
materiali di archivio Noah Zoratti (Parlando ad un Ritratto),
Veronica Orrù (Un modo di sorridere insolito), Hleb Papou (Lettera
di un sicario), Silvia Cuconati – Passi (O quel che
si ricorda) per costruire storie che fra le memorie famigliari, le
invenzioni narrative, i propri vissuti incrociano un racconto italiano del
Novecento e le domande poste dall'archivio stesso, frammenti di infanzia,
materiali anonimi. Giocano invece con irriverenza sui bordi della finzione Diego
Fossati che in Fratello documentario segue le fantasie e i tonfi del
narcisismo di un giovane attore. E Castrense Scaturro e Federico
Scrima che in Auto-tune creano una corrispondenza fra il reale dei
protagonisti, tre giovani musicisti di Catania, e i personaggi che
interpretano.
È un coming of age Fermate
il tempo di Davide Finocchiaro, sui passaggi dall'adolescenza alle
nuove scelte. Una lavoratrice domestica a Parigi è la protagonista di Madelyn,
documentario di osservazione (con sorpresa finale) di Marco Trotta, sviluppato
all'interno degli Ateliers Varan.
Si confrontano con la cecità
– come condizione fisica e spirituale – Tommaso Bellinzaghi con Fuori
campo sulla Hurricane Cisv Varese, la squadra di baseball di non vedenti e Luca
Pallaro che in Cieco riflette a partire dalla perdita della vista
del suo personaggio sulle possibilità della rappresentazione.
È un viaggio in Giappone, sospeso fra la dimensione
onirica e quella reale Sado di Davide Palella mentre esplora le
possibilità del linguaggio e le sue “invenzioni” attraverso l'esperienza del
protagonista Vitaliy's Dream di Martino Santori.
La stessa ricchezza si ritrova nelle proposte della
sezione Fuori concorso che offre I sonnambuli di Luana Giardino,
la vecchia generazione di una provincia italiana racchiusa nel Circolo
ricreativo fuori dal tempo, La maison Dieu di Alberto Baroni,
Meditazioni per l'Apocalisse di Irene Dorigotti e Amerika di Saverio
Corti.
La Giuria
del Concorso Prospettive è composta da: Federico Frefel (regista), Maria Guidone (regista), Emma Onesti (regista).
FUORI CONCORSO
Cinque proposte,
una pluralità di sguardi in cui la ricerca e la sperimentazione dialogano col
racconto politico nel nostro tempo.
In anteprima italiana Filmmaker presenta nella
rinnovata collaborazione con il Goethe-Institut Mailand, Filmstunde_23,
il nuovo film di Edgar Reitz. Il grande regista tedesco
premiato alla scorsa Berlinale col Berlinale Camera Award, ritrova dopo oltre
cinquant'anni la sua classe di un ginnasio femminile dove ha insegnato cinema
nel 1968. Insieme a lui le ex-studentesse fanno un bilancio delle loro
esistenze attraverso le immagini: una scommessa pedagogica che si fa narrazione
nel tempo. Affermando la potenza e la necessità del cinema.
Premiato con la Concha d'oro allo scorso festival di
San Sebastiàn, Tardes de soledad è il nuovo film di Albert Serra,
l'inventivo regista catalano, fra gli autori più colti e originali dell'attuale
panorama europeo. Protagonista è il giovane e iconico torero Andrés Roca Rey,
attraverso la sua figura Serra costruisce un'indagine nel mito della corrida,
nella sua ambiguità passata e presente, fra le sue diverse rappresentazioni.
Un ritratto è anche il nuovo film di Marie Losier,
autrice camp con passione per le culture underground a cui Filmmaker ha
dedicato una personale nel 2016. Peaches goes Bananas racconta da vicino
Peaches, artista queer femminista divenuta, all’inizio del nuovo millennio,
un’icona dell’electroclash. E restituisce sul formato dei 16mm la vitalità di
una traiettoria musicale che ha saputo farsi voce delle istanze Lgbtqi+.
Le macerie dell'ex Istituto Marchiondi-Spagliardi progettato
negli anni Cinquanta a Baggio da Vittoriano Viganò e le utopie fallite di
Milano: a partire da qui Andrea Caccia in Né ombra né luce (prima mondiale) si avventura insieme
agli studenti dell'Istituto Rosa Luxemburg nella storia della città.
L'attualità e l'analisi storica e politica si
intrecciano in No Other Land (che sarà distribuito da Wanted) di Basel
Adra, Hamdan Ballal, Yuval Abraham, Rachel Szor. Basel
è un giovane attivista palestinese che filma la sua vita a Masafer Yatta, in
Cisgiordania, e la brutalità dell'occupazione israeliana da quando è ragazzino.
Yuval è un giovane giornalista israeliano che vuole denunciare le violenze del
governo del suo Paese. Il film, premiato come migliore documentario alla scorsa
Berlinale, racconta questa battaglia di sopravvivenza attraverso un lavoro
collettivo.
INTERFERENZE
Il cinema incontra l’arte contemporanea in due programmi con Masbedo
e Saodat
Ismailova.
I luoghi diventano storia in Pantelleria, il cortometraggio
dei Masbedo girato sull'isola siciliana, incrociando una storia reale di
guerra, il bombardamento da parte degli alleati, a quella della sua narrazione.
Il duo artistico composto da Nicolò Massazza e Jacopo Bedogni è anche la
“guida” per un gruppo di giovani artiste e artisti nel progetto Perdersi
nell'espanso. Un laboratorio – organizzato da Civica Scuola di Cinema
Luchino Visconti - in collaborazione con Careof e Filmmaker - che ha prodotto
dodici brevi film a partire dalla scommessa di espandere l'arte visiva
nel cinema. E viceversa.
Saodat
Ismailova (in
collaborazione con Careof per ArteVisione). Fra le artiste contemporanee più innovative della
sua generazione, Saodat Ismailova lavora tra cinema, suono e arte
visiva. I suoi film e le sue installazioni, riflettono sull'eredità coloniale,
il potere della natura, le relazioni fra umano e ambiente, ponendo al centro la
femminilità. Bibi Shesanbe segue nelle loro attività quotidiane diverse
generazioni di donne uzbeke, il Paese dove l'artista è nata. In una dimensione
che è sia rituale che domestica, il suo sguardo prova a coglierne delicatamente
i gesti che racchiudono nella loro intimità antiche tradizioni e saperi che si
manifestano nella luce di una candela o nel cucinare dei piatti speciali. Le
donne si uniscono e si proteggono, e in questo universo accolgono quelle che
fuggono dalle violenze e che sono state cacciate dalle loro famiglie.
La prima
mostra antologica in Italia dedicata a Ismailova, A Seed Under Our Tongue,
è in corso all'Hangar Bicocca di Milano. L'artista sarà presente in sala
e al termine della proiezione terrà una conversazione con la curatrice della
mostra, Roberta Tenconi.
RETROSPETTIVA: PROMETEO LIBERATO – IL “NUOVO CINEMA” PER ADRIANO APRÀ
«L’edizione 2024 di Filmmaker è dedicata ad Adriano
Aprà (1940-2024), per noi un maestro vero, di quelli che ci hanno insegnato a
vedere e a programmare, che ci hanno dedicato il loro tempo per disegnare un
percorso attraverso il cinema-saggio, che ci hanno fatto scoprire Van der
Keuken e capire Godard e Marker. Colui che con il programma pesarese “Le
avventure della nonfiction” ci aveva proposto un viaggio da Chang, il
documentario sugli elefanti di Cooper & Schoedsack, futuri registi di King
Kong a Immemory di Chris Marker, passando per Gremillon, Welles e
Godard ma anche da Frederick Wiseman, Emile de Antonio, Harun Farocki, Errol
Morris, Hartmut Bitomsky ai quali negli anni successivi avremmo dedicato
retrospettive e omaggi.
Oggi per ricordarlo abbiamo scelto di presentare tre
programmi ispirati ai suoi interventi del 1969 su Cinema & Film, dove i
film di Bacigalupo, Bargellini, Brunatto, De Bernardi Leonardi e Vergine
stavano accanto a quelli Amico, Baldi, Bertolucci, Ferreri, Olmi, Ponzi e
Taviani sotto il titolo “Nuovo cinema italiano” e Aprà scrive di Schifano e
titola “Prometeo liberato” il suo pezzo dedicato a Pietro Bargellini, alle sue
programmazioni del Filmstudio e di Dimensione Super8 la grande rassegna del
1975 dedicata al formato ridotto che includeva tra le sezioni l’underground, il
cinema d’artista e quello militante. In questo modo vorremmo condividere con
gli spettatori milanesi le passioni di Adriano e la sua lucidità critica, oltre
a dare il giusto rilievo al grande lavoro di recupero, raccolta e restauro di
questa stagione del cinema italiano che Aprà promosse da conservatore della
Cineteca Nazionale dal 1998 al 2002». (Luca Mosso)
Saranno proiettati:
Tutto, tutto nello stesso istante di CCI – Cooperativa Cinema Indipendente (Massimo
Bacigalupo, Piero Bargellini, Gianfranco Baruchello, Mario Chessa, Tonino De
Bernardi, Pia Epremian, Alfredo Leonardi, Guido Lombardi, Abbot Meader, Paolo
Menzio, Giorgio Turi, Adamo Vergine) - 1968-69,16mm / HD, colore, sonoro, 25’
Orgonauti, evviva! (Un viaggio con carburante erogeno) di Alberto Grifi (1968-70, 35mm, colore, sonoro, 18’
30’’)
D - Non diversi giorni si pensa splendessero alle
prime origini del nascente mondo o che avessero temperatura diversa di Anna Lajolo, Guido Lombardi (1970, 16mm / HD, b&n,
son, 34’)
Ciao Ciao di Adamo Vergine (1967, 16mm (2 x 8mm) / HD,
b&n, muto, 6’)
Anna (Anna Carini naturale) di Mario Schifano (1960-1969, 16mm, b&n,
muto, 9’)
Infiniti sufficienti di Pia De Silvestris (1969-1970, 16mm/HD, b&n,
sonoro, 21’)
Idea assurda per un filmaker – Ester di Gianfranco Brebbia (1969, S8 / HD, colore, sonoro,
12’)
Maitreya di Annabella Miscuglio (1975-1976, Super 8 / HD,
colore, sonoro, 5’)
Fregio ovvero An Angel Came to Me di Tonino De Bernardi (1968, 8mm / HD, col, sonoro,
24')
Nelda di Piero Bargellini (1969, 16mm / HD, b&n, muto,
3’)
Trasferimento di modulazione di Piero Bargellini (1968, 16mm, b&n, muto, 7’
30’’)
Le Court-bouillon di Silvio Loffredo, Vittorio Loffredo (1964,
16mm, b&n, muto, 16’)
Immagini disturbate da un intenso parassita di Paolo Gioli (1970, 16mm, b&n, sonoro, 36’)
Schermi di Franco Angeli (1968, 16mm / HD, b&n, muto,
15’)
Il bestiario di Tonino De
Bernardi (1967/68, 8mm / HD, col 23')
Il programma è a cura di Tommaso Isabella
Il programma è in collaborazione con il Centro Sperimentale di Cinematografia
– Cineteca Nazionale e Archivio Nazionale del Cinema di Impresa, per molti dei
film proiettati. Con il Museo Nazionale del Cinema di Torino, per i film di
Tonino De Bernardi. Con la Cineteca di Milano per il film di Gianfranco
Brebbia.
Prometeo liberato - Il “Nuovo Cinema” per Adriano Aprà
avrà un’anticipazione a Fuori
Orario cose (mai) viste, Rai 3, venerdì
15 novembre e Sabato 16
Novembre.
TEATRO SCONFINATO
Tre lavori, tre registi che accettano la scommessa di
un teatro fuori dal palcoscenico.
Francesca Lolli e Bruno Bigoni lavorano coi detenuti
all'interno del carcere milanese di Bollate, e le storie di vita vissuta
incontrano la mitologia dei classici. Il risultato è Il pianto degli eroi. L'Iliade e le Troiane nel carcere
di Bollate, in prima mondiale.
Cosa viene “prima” del palcoscenico e dei riflettori?
È su questa parte della messinscena che indaga Alessandro Rossetto in Studi
per scene, il film realizzato nell’ambito del Corso di specializzazione in
recitazione cinematografica ideato da Nicoletta Maragno. Si susseguono sullo
schermo stralci di situazioni drammatiche, tratte da opere tanto lontane nel
tempo quanto recenti - da Goldoni a Lucia Calamaro - interpretate dagli allievi
del corso.
In Hijos de Buddha, invece Rossetto allestisce
una mise en espace sonora a partire da un testo di Nicolò Sordo.
FILMMAKER MODERNS
Una ricognizione mai al passato, vintage ma nel
movimento di curiosa e costante ricerca creativa, attraversa l'infaticabile
filmare di Francesco Ballo “santo protettore del cinema underground” che
presenta un nuovo programma di sei film (forse) creduti perduti.
La parola letteraria nel suo rapporto con l'immagine è
la strada su cui si avventura Tommaso Donati. Poetenleben, in
prima mondiale, cerca una forma per ripercorrere la vita e l'universo poetico
di Robert Walser.
Restaurato da Cinecittà Luce torna sugli schermi Il
Fuoco di Napoli (1997) di Alessandro Rossetto. La storia di un uomo
e della sua passione per i fuochi di artificio, un insieme di sapienza antica e
preziose alchimie in quello che rimane una lezione di cinema del reale.
FILMMAKER EXPANDED – PREMIO GRADI DI LIBERTÀ
Confermata
anche per l’edizione 2024 la sezione dedicata alla realtà virtuale e immersiva
realizzata insieme ad AN-ICON con la collaborazione di Rai Cinema.
L’iniziativa
prevede la terza edizione del concorso Gradi di Libertà dedicato alle
opere italiane, presentando in selezione 43° 43' 23.7972" / 7° 21'
32.3022 di Sara Tirelli, The Art of Change di Simone
Fougnier e Vincent Rooijers, Cos Endins di Gianluca Abbate, Grosse
di Giulia Brusco, Sweet End of the World! di Stefano Conca
Bonizzoni, Temporal Failure di Emilia Gozzano e wwwhisper
di Emanuele Dainotti.
Le opere
selezionate concorrono al premio Premio Gradi di Libertà per la miglior
opera italiana in VR, dal valore di 2000€, e al Premio Rai Cinema
Channel, del valore di 3.000 €, consistente in un contratto di
acquisto dei diritti web dell’opera per tre anni da parte di Rai Cinema.
L’opera vincitrice verrà resa visibile su raicinema.it, sui siti partner e
sulla APP Rai Cinema Channel VR. Entrambi i premi verranno assegnati nella
serata conclusiva del Festival, domenica 24 novembre dalle 21.00,
all’Arcobaleno Film Center.
Il Premio
Gradi di libertà per la miglior opera italiana in VR è promosso dall’Associazione
Filmmaker e dal gruppo di ricerca del progetto ERC Advanced Grant AN-ICON,
ospitato dal Dipartimento di Filosofia “Piero Martinetti” dell’Università degli
Studi di Milano. L’iniziativa ha ricevuto il finanziamento dell’European
Research Council (ERC) all’interno del programma di ricerca e innovazione
dell’Unione Europea Horizon 2020 (grant agreement No. 834033 AN-ICON),
ospitato dal Dipartimento “Piero Martinetti” nell’ambito del progetto
“Dipartimenti di Eccellenza 2023-2027” attribuito dal Ministero dell’Università
e della Ricerca (MUR).
Filmmaker
Expanded sarà presentato dal 17 al 21 novembre presso l’Arcobaleno
Film Center.
LA SIGLA DI FILMMAKER
La Nuotatrice di Giulia Savorani è un’animazione ispirata a
delle riprese realizzate da Vittoria Assembri e Gaia Ginevra Giorgi. Questo
progetto rappresenta un viaggio visivo in cui movimento e colore diventano
protagonisti. L’animazione esplora come queste due forze si intrecciano, dando
vita a una composizione di forme e tonalità che si uniscono in una pittura
animata fino a disgregarsi.
(Regia, animazione, montaggio: Giulia Savorani; Riprese:
Vittoria Assembri, Gaia Ginevra Giorgi; Suono: Vittoria Assembri)
Giulia Savorani (1988) è artista visiva e filmmaker.
Si diploma in Pittura presso l'Accademia di Belle Arti di Brera.
Successivamente approfondisce gli studi di regia presso la Civica Scuola di
Cinema Luchino Visconti di Milano. Nel 2019 ha conseguito il master Moving Images
Art presso l'Università Iuav di Venezia. La sua ricerca si colloca al confine
tra arti visive e cinema. I suoi film e installazioni sono stati presentati a
livello internazionale in Australia, Sud Africa, Svizzera, Grecia, Russia,
Lituania, Cina, Bielorussia, Belgio, Turchia e in diverse città italiane. Ha
vinto il Video Art Award 2022, Premio dedicato alla videoarte tra Italia e Sud
Africa, Centro Luigi Di Sarro, Roma, Italia, e il Next Generation Film Festival
2022 con il miglior film d'artista.
FILMMAKER è
realizzato con il contributo di Ministero della Cultura – Direzione generale
cinema, di Regione Lombardia e con il patrocinio del Comune di Milano. In
collaborazione con AN-ICON-Università degli Studi di Milano, Forum austriaco di
cultura di Milano, Goethe-Institut Mailand, Associazione Nicola Curzio, CSC
Cineteca nazionale, Museo Nazionale del Cinema di Torino, Cineteca di Milano,
RaiCinema, Careof, Fuori orario, Start Milano, Zero, Filmtv, Taxidrivers.it,
Civica scuola di Cinema L. Visconti, Naba, MFN.
ABBONAMENTI | BIGLIETTI | CATALOGO
Abbonamento Intero 35€ | Ridotto 30€ |
Sostenitore 100€
Biglietto d’ingresso 8,50€
Catalogo 5€
Filmmaker Expanded | costo biglietti 4€ |
ingresso gratuito per accreditati e abbonati di Filmmaker Festival 2024
INFORMAZIONI
Associazione
Filmmaker
Tel. 02
49445934 - segreteria@filmmakerfest.org
Web: filmmakerfest.com
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