La clamorosa presa di posizione di Arrigo Cipriani contro i grandi chef, non giunge a dire il vero come un fulmine a ciel sereno.
Come al solito le 'critiche' contro i fenomeni della cronaca gastronomica viene fatta in piccoli circoli, quasi sussurrata, perchè vi è tutta una macchina informativa a loro favore.
Ci vuole qualche salutare sberla, autorevole (per chi l'allunga...), per riportare un po' di verità.
Non entriamo nel merito delle singole critiche tutte ugualmente contestabili, perchè non ci interessano per davvero. Ognuno dei grandi chef ha amici e un codazzo di comunicatori che sono
pronti a difenderli a spada tratta.
Ce ne freghiamo degli uni e degli altri.
Ogni stagione porta con sè dei fenomeni di moda, di cronaca (non già di Storia).
Non fa storia certamente chi (giustamente per le proprie tasche), fa pubblicità per le cucine, i cessi e le patatine. Così come non fanno storia i libri di cucina ogni tre mesi.
Proprio perchè Borghi d'Europa svolge un lavoro di informazione nei territori, con una passione
antica, non possiamo essere interessati a questi fenomeni.
Se ne è parlato anche troppo.
Nelle nostre umili iniziative non vi sarà mai spazio per questi autorevoli ambasciatori del niente.
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