La Sala Ennagonale dell’antico maniero
salentino accoglierà nove grandi opere
dell'artista tedesco, vissuto nel
diciottesimo secolo, raffiguranti i
porti pugliesi del Regno di Napoli,
conservate nelle collezioni della
residenza reale più grande al mondo
diretta da Mauro Felicori.
Dal
21 giugno al 5 novembre la Sala
Ennagonale del Castello di
Gallipoli, in provincia di Lecce,
ospiterà la mostra "I porti del Re",
nove grandi opere
dell'artista tedesco Jacob Philipp
Hackert (1737-1807),
raffiguranti altrettanti porti pugliesi (Gallipoli, Barletta,
Bisceglie, Brindisi, Manfredonia,
Monopoli, Otranto, Taranto e Trani)
del Regno di Napoli. Le opere furono
realizzate su commissione di re Ferdinando
IV di Borbone che nella primavera
del 1788 incaricò il pittore
ufficiale di corte di ritrarre in
dipinti e disegni tutti i porti
pugliesi. La mostra è
prodotta dal Castello di Gallipoli -
gestito dall’Agenzia di Comunicazione
Orione di Maglie con la direzione
artistica di Raffaela Zizzari -
in collaborazione con la Reggia
di Caserta ed è stata fortemente
voluta dall’Amministrazione comunale guidata
dal sindaco Stefano Minerva.
All'inaugurazione (martedì 20 giugno -
ore 18) interverrà, tra gli altri, Mauro
Felicori, direttore generale
della Reggia di Caserta.
Il viaggio di Jacob Philipp Hackert sul mare Adriatico, da Manfredonia a Taranto dura più di tre mesi, durante il quale l'artista appronta il materiale occorrente per poter poi ritrarre, una volta rientrato a Napoli, tutti i porti delle tre estreme province orientali del Regno di Napoli: Capitanata, Terra di Bari e Terra di Otranto. Al rientro dai sopralluoghi il pittore inizia a riprodurre su tele di grande dimensione i porti di Taranto e di Brindisi nel 1789, prosegue con i porti di Gallipoli, Manfredonia, Barletta, Bisceglie e Santo Stefano di Monopoli nel 1790, esegue nel 1791 il porto di Trani ed infine chiude la serie nel 1792 con il porto di Otranto. L'intera commissione delle Vedute dei Porti del Regno è riconducibile alla volontà del re di Napoli di emulare quanto il re di Francia Luigi XV aveva realizzato affidandone l'esecuzione al pittore Claude Joseph Vernet nel 1753, con la serie di Vedute dei Porti di Francia.
Jacob Phillip Hackert (1737-1807) nacque in Germania a Prenzlau. Viaggiò molto in Europa e raggiunse la fama con le sue tele di scorci pittoreschi. Lavorò per Caterina di Russia e in Italia soggiornò a lungo a Roma, Firenze e Napoli. Qui, Ferdinando IV gli commissionò dodici quadri raffiguranti i porti del Regno delle Due Sicilie, ispirati alla serie di vedute dei porti francesi realizzata da Claude-Joseph Vernet per il Re di Francia. Le opere furono create sulla scorta di schizzi disegnati da lui stesso, come suggeriscono le repliche di figure ricorrenti in più tele; una raccolta di 136 cartelle di disegni preparatori è conservata presso lo Staatliche Museeum di Berlino. I quadri tappezzano invece lo "Studio" del Re nella Reggia di Caserta.
Le nove tele saranno, dunque, esposte nella sala ennagonale, gioiello rarissimo e unico esempio di architettura militare di tale forma e dimensione. La sala ha, infatti, un diametro di 20 e un’altezza di 10 metri, con copertura a padiglione. Essa è inglobata nella torre grande, posta nello spigolo sud-est della fortezza, interamente circondata dal mare. Sulle pareti, spesse 9 metri, si aprono varie bocche di fuoco. La torre grande è frutto di vari rimaneggiamenti dell’ingegno di Francesco di Giorgio Martini che cercò di adeguare la fortezza ai nuovi criteri imposti dal perfezionamento delle artiglierie senza demolire le preesistenze. È proprio in questa torre che giacciono le origini dell’arcaico sistema difensivo gallipolino, un mastio antichissimo, di dimensioni minori e forma differente rispetto alle attuali.
Il viaggio di Jacob Philipp Hackert sul mare Adriatico, da Manfredonia a Taranto dura più di tre mesi, durante il quale l'artista appronta il materiale occorrente per poter poi ritrarre, una volta rientrato a Napoli, tutti i porti delle tre estreme province orientali del Regno di Napoli: Capitanata, Terra di Bari e Terra di Otranto. Al rientro dai sopralluoghi il pittore inizia a riprodurre su tele di grande dimensione i porti di Taranto e di Brindisi nel 1789, prosegue con i porti di Gallipoli, Manfredonia, Barletta, Bisceglie e Santo Stefano di Monopoli nel 1790, esegue nel 1791 il porto di Trani ed infine chiude la serie nel 1792 con il porto di Otranto. L'intera commissione delle Vedute dei Porti del Regno è riconducibile alla volontà del re di Napoli di emulare quanto il re di Francia Luigi XV aveva realizzato affidandone l'esecuzione al pittore Claude Joseph Vernet nel 1753, con la serie di Vedute dei Porti di Francia.
Jacob Phillip Hackert (1737-1807) nacque in Germania a Prenzlau. Viaggiò molto in Europa e raggiunse la fama con le sue tele di scorci pittoreschi. Lavorò per Caterina di Russia e in Italia soggiornò a lungo a Roma, Firenze e Napoli. Qui, Ferdinando IV gli commissionò dodici quadri raffiguranti i porti del Regno delle Due Sicilie, ispirati alla serie di vedute dei porti francesi realizzata da Claude-Joseph Vernet per il Re di Francia. Le opere furono create sulla scorta di schizzi disegnati da lui stesso, come suggeriscono le repliche di figure ricorrenti in più tele; una raccolta di 136 cartelle di disegni preparatori è conservata presso lo Staatliche Museeum di Berlino. I quadri tappezzano invece lo "Studio" del Re nella Reggia di Caserta.
Le nove tele saranno, dunque, esposte nella sala ennagonale, gioiello rarissimo e unico esempio di architettura militare di tale forma e dimensione. La sala ha, infatti, un diametro di 20 e un’altezza di 10 metri, con copertura a padiglione. Essa è inglobata nella torre grande, posta nello spigolo sud-est della fortezza, interamente circondata dal mare. Sulle pareti, spesse 9 metri, si aprono varie bocche di fuoco. La torre grande è frutto di vari rimaneggiamenti dell’ingegno di Francesco di Giorgio Martini che cercò di adeguare la fortezza ai nuovi criteri imposti dal perfezionamento delle artiglierie senza demolire le preesistenze. È proprio in questa torre che giacciono le origini dell’arcaico sistema difensivo gallipolino, un mastio antichissimo, di dimensioni minori e forma differente rispetto alle attuali.
Ingresso
giugno e settembre dalle 10 alle 21
luglio e agosto dalle 10 alle 24
novembre 10/13 - 15/17
Biglietto
Intero 7 euro
Ridotto 6 euro (studenti, professori, forze dell’ordine, gruppi di almeno 12 visitatori e convenzioni attive)
Ridotto 4 euro (6-14 anni, oltre 65 anni, scolaresche, diversamente abili e relativi accompagnatori, gruppi superiori a 20 unità, residenti)
Gratuito per minori fino a 5 anni, guide turistiche con patentino e con gruppo, disabili, giornalisti accreditati.
Noleggio audioguida 3 euro
La biglietteria chiude mezz’ora prima della chiusura del Castello
Info e prenotazioni
0833262775 info@castellogallipoli.it - www.castellogallipoli.it
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