Presenti nella vita quotidiana, ottimisti riguardo al futuro, attivi negli acquisti domestici,
e fanno di tutto per raggiungere l’obiettivo.
A cura di Enrico Girotti, Strategy Lead, Initiative Italia
Dopo
anni di critiche, è arrivato il momento della rivincita dei Millennial.
Non solo sono istruiti, impegnati nelle cause e nel lavoro nonostante
l’incertezza dei tempi, ma gli uomini millennial sono anche dei bravi
papà. Ecco perché IPG WAREHOUSE,
la piattaforma che analizza ricerche ed approfondimenti legati a temi
sociali e di attualità, ha deciso di tracciarne il profilo a poche
settimane dalla Festa del Papà prendendo spunto da una ricerca di Initiative, network
globale di comunicazione parte di IPG Mediabrands, condotta su 5.250
papà tra i 25 e i 34 anni di tutte le parti del mondo.
Dalla ricerca emerge che i papà millennial sono più coinvolti quotidianamente nell’assistenza ai figli e che diventare genitori ha avuto un impatto positivo sulla maggior parte di loro, facendoli diventare più responsabili, sicuri di sé e ottimisti. Vogliono essere padri perfetti,
sono presenti nelle decisioni di tutti i giorni e non accettano di
essere chiamati “babysitter” quando si occupano dei loro figli: “Facciamo semplicemente quello che siamo, i papà”
sembrano dire. E infatti il 67% crede che le il ruolo di padre e madre
siano equivalenti. Dal 1965 i papà hanno quasi triplicato il loro tempo
speso con i bambini (fonte: Pew Research Center) e il numero di papà a
casa è quasi raddoppiato negli ultimi decenni (dall’ultimo censimento
degli Stati Uniti). Secondo il campione analizzato dalla ricerca di
Initiative diventare papà è insomma l’opportunità per iniziare una nuova
vita o almeno una nuova fase, in cui abbandonare le ansie avute fino a
quel momento per concentrarsi su altro. Ma su cosa?
Famiglia, lavoro, futuro
L’occupazione
maggiore è la famiglia, ma senza stress: i papà millennial sono infatti
più ottimisti delle mamme. Non solo, sono anche meno ansiosi riguardo
al futuro e più felici al lavoro. Se mettere al mondo un figlio è da
sempre un momento chiave nella vita di una persona, per i papà
millennial sembra esserlo un po’ di più, tanto da coinvolgerli non solo
nella gestione della famiglia, ma anche nella creazione di un mondo
migliore. Sono più ottimisti riguardo al futuro rispetto ai loro
coetanei non genitori (52% vs 48%). Riguardo alla propria situazione
economica il 67% dei papà millennial si è detto sicuro, contro il 58%
delle mamme e il 59% dei non papà. Forse anche perché sono più
soddisfatti del loro attuale lavoro: 51% contro il 37% delle mamme e il
41% dei non papà.
Più responsabilità meno ansie
È
chiaro che il diventare genitori comporti dei cambiamenti e in generale
tutti i Millennial sentono di dover fare scelte nella vita (d’altronde
non sono più adolescenti: nel 2020 rappresenteranno la metà della forza
lavoro) ma per i papà questo senso di responsabilità è più alto
(70% contro il 67% dei non papà). Allo stesso tempo, però, i papà
millennial si sentono meno soffocati dal mutuo e meno costretti dalle
convenzioni e si sentono più liberi a livello professionale, personale e creativo.
Infatti essere papà non sembra influenzare le vecchie abitudini
tanto quanto non succeda invece con le mamme: la vita di tutti i giorni
dei papà non è stravolta, tanto che il 26% dichiara di uscire al bar
con gli amici la sera, contro il 15% delle mamme e il 28% dei millennial
non papà.
Nativi digitali con nuovi interessi
Gli smartphone sono i nuovi manuali d’istruzione e quindi oggi anche i papà consultano il web per imparare come e cosa fare, quali prodotti comprare e per finalizzare gli acquisti.
Se le mamme si affidano alle opinioni e alle recensioni, i papà invece
cercano i dettagli tecnici, le specifiche, perché vogliono essere sicuri
di fare l’acquisto giusto. Alcuni dati Google mostrano che le ricerche relative a termini che riguardano i bambini sui dispositivi mobili sono cresciute del 52%
in un anno. Dopo l’acquisto, a loro volta, i papà postano blog-post o
video a riguardo perché vogliono condividere la loro esperienza ed
essere d’aiuto agli altri.
Ciò sta portando anche a una trasformazione del marketing
perché se le mamme sono da sempre bombardate da messaggi pubblicitari
relativi a prodotti per la casa e per i bambini, quelli specifici per i
papà sono stati per anni del tutto assenti e sono rari ancora oggi – “Dove” è stata apripista con questo spot.
Benvenuti nell’era del nuovo dadavertising
che non dipinge più i papà come pasticcioni e semplici compagni di
gioco, ma come protagonisti della vita domestica, impegnati
nell’educazione e attenti al mercato. Dalla ricerca di Initiative è
emerso che il 49% dei papà millennial apprezza i brand che comunicano in
modi differenti: sono cresciuti nell’epoca dell’advertising e della
brand communication e pretendono messaggi che siano autentici e coinvolgenti. Proprio come loro.
Nessun commento:
Posta un commento