Un percorso storico
fondamentale
Da Roma a Monte
Sant'Angelo nel Gargano, l'itinerario, individuato nel 2002 e
successivamente costantemente aggiornato e monitorato, è una
grande tappa di avvicinamento a Gerusalemme sulle tracce del culto e
dell'antichissimo pellegrinaggio dell’arcangelo Michele. Ha
infatti come meta il santuario micaelico di Monte Sant’Angelo,
“locus terribilis” legato ad antichissimi culti, meta di
pellegrinaggi sin dall’età longobarda, avamposto del mondo latino
contro i domini bizantini e tappa obbligata per chi aveva come meta
Siponto, antico porto di imbarco per le coste del vicino oriente e
per i Luoghi Sacri di Gerusalemme.
Quasi tutti i porti
pugliesi erano punti di imbarco per la Terrasanta ma i più antichi
erano Siponto (attualmente scomparso, che si lega a due importanti
monumenti di pellegrinaggio, S. Maria di Siponto e S. Leonardo), Bari
(sede del culto di San Nicola, vescovo di Mira) e Brindisi, sbocco
della Via Appia. La Puglia era dunque la naturale cerniera, in
direzione Terrasanta, fra gli itinerari terrestri in terra italiana
(Francigena) e quelli marittimi, più rapidi ma più costosi, e era
anche la tappa d’obbligo nel “gran tour” dei pellegrini diretti
ai luoghi sacri della Palestina. Passarono per le strade pugliesi, da
e per Gerusalemme, pellegrini e crociati, re e papi, dignitari e
mercanti: passò Pietro l’Eremita, nel 1095, di ritorno dalla prima
crociata; passarono il principe Guglielmo (1101), l’anglosassone
Seowulf (1102), il re francese Filippo Augusto (1191).
Tappa obbligata su
questo percorso era il santuario di Monte S. Angelo, il primo e più
frequentato santuario micaelico dell’antichità. Qui ai pellegrini
si impartiva una speciale benedizione, erano rimessi i peccati,
anche i più terribili, era davvero aperta la porta del Paradiso.
Graffiti di mani e piedi, croci ed iscrizioni varie, alcune delle
quali antichissime, disseminati sulle antiche pietre del santuario,
ricordano ancora oggi l’intensità di questo afflusso di
pellegrini. Iscrizioni runiche provano come i pellegrini giungessero
al santuario garganico sin dalla lontana Anglia, molto prima che il
prelato Sigerico, primo testimone della via Francigena, giungesse a
Roma per ricevere il “pallio” arcivescovile. Di qui passò,
naturalmente, anche san Francesco, a cui è dedicato un altare nel
Santuario garganico.
Il cammino “verso
il monte dell’Angelo” , o Via Micaelica, è un percorso storico
fondamentale per la storia italiana ed europea. Dall’VIII al XIII
secolo, dai tempi longobardi e per tutta la Pax normanna
l’itinerario terrestre attraverso l’Italia in direzione
Gerusalemme è stato quello che portava ai porti della Puglia.
L’itinerario si snodava principalmente lungo l’asse viario Appia
(non sempre consigliabile perchè troppo vicino alla costa e alle
scorrerie provenirnìenti dal mare), Casilina (Casamari –
Montecassino), Appia Traiana, Via Sacra Langobardorum (cosiddetta)
(San Severo- Monte Sant’Angelo), e da qui, Siponto. È questo,
appunto, il percorso qui presentato.
L'itinerario,
proposto e monitorato sin dal 2002 dall'associazione Iubilantes di
Como, prende le mosse da Roma, Basilica di san Pietro, e in 17
giorni permette di raggiungere la meta, compiendo circa 450 km. Tocca
luoghi densi di storia, che, come le catacombe romane di S.
Sebastiano, riportano alle origini del mondo cristiano oppure, come
l’abbazia di Casamari o quella di Montecassino, al cuore della
cristianità medioevale. Un grande san Michele, non a caso, campeggia
inciso sulla Porta San Sebastiano, punto di uscita della Via Appia e
punto di avvio del percorso micaelico. Sempre, misteriosamente, la
figura di San Michele Arcangelo, l’angelo dell’Apocalisse,
pesatore delle anime e vincitore del demonio, affascinante
sovrapposizione di cristianesimo e paganesimo, custode dei tratturi e
dei pastori, accompagna il cammino: ne sono segno antiche
dedicazioni di chiese, toponimi ricorrenti, taghe commemorative,
piccoli e misteriosi santuari rupestri, quasi sempre legati anche ad
un culto antico delle acque. Il cammino è dunque davvero una “Via
micaelica” punteggiata da una miriade di antichi santuari legati al
culto di Michele arcangelo, fino alla tappa finale, il grande e
misterioso santuario sul Gargano.
Nessun commento:
Posta un commento