sabato 17 marzo 2018

VIA MICAELICA (da Roma e.... verso Mont St. Michel)*


Un percorso storico fondamentale

Da Roma a Monte Sant'Angelo nel Gargano, l'itinerario, individuato nel 2002 e successivamente costantemente aggiornato e monitorato, è una grande tappa di avvicinamento a Gerusalemme sulle tracce del culto e dell'antichissimo pellegrinaggio dell’arcangelo Michele. Ha infatti come meta il santuario micaelico di Monte Sant’Angelo, “locus terribilis” legato ad antichissimi culti, meta di pellegrinaggi sin dall’età longobarda, avamposto del mondo latino contro i domini bizantini e tappa obbligata per chi aveva come meta Siponto, antico porto di imbarco per le coste del vicino oriente e per i Luoghi Sacri di Gerusalemme.

Quasi tutti i porti pugliesi erano punti di imbarco per la Terrasanta ma i più antichi erano Siponto (attualmente scomparso, che si lega a due importanti monumenti di pellegrinaggio, S. Maria di Siponto e S. Leonardo), Bari (sede del culto di San Nicola, vescovo di Mira) e Brindisi, sbocco della Via Appia. La Puglia era dunque la naturale cerniera, in direzione Terrasanta, fra gli itinerari terrestri in terra italiana (Francigena) e quelli marittimi, più rapidi ma più costosi, e era anche la tappa d’obbligo nel “gran tour” dei pellegrini diretti ai luoghi sacri della Palestina. Passarono per le strade pugliesi, da e per Gerusalemme, pellegrini e crociati, re e papi, dignitari e mercanti: passò Pietro l’Eremita, nel 1095, di ritorno dalla prima crociata; passarono il principe Guglielmo (1101), l’anglosassone Seowulf (1102), il re francese Filippo Augusto (1191).

Tappa obbligata su questo percorso era il santuario di Monte S. Angelo, il primo e più frequentato santuario micaelico dell’antichità. Qui ai pellegrini si impartiva una speciale benedizione, erano rimessi i peccati, anche i più terribili, era davvero aperta la porta del Paradiso. Graffiti di mani e piedi, croci ed iscrizioni varie, alcune delle quali antichissime, disseminati sulle antiche pietre del santuario, ricordano ancora oggi l’intensità di questo afflusso di pellegrini. Iscrizioni runiche provano come i pellegrini giungessero al santuario garganico sin dalla lontana Anglia, molto prima che il prelato Sigerico, primo testimone della via Francigena, giungesse a Roma per ricevere il “pallio” arcivescovile. Di qui passò, naturalmente, anche san Francesco, a cui è dedicato un altare nel Santuario garganico.

Il cammino “verso il monte dell’Angelo” , o Via Micaelica, è un percorso storico fondamentale per la storia italiana ed europea. Dall’VIII al XIII secolo, dai tempi longobardi e per tutta la Pax normanna l’itinerario terrestre attraverso l’Italia in direzione Gerusalemme è stato quello che portava ai porti della Puglia. L’itinerario si snodava principalmente lungo l’asse viario Appia (non sempre consigliabile perchè troppo vicino alla costa e alle scorrerie provenirnìenti dal mare), Casilina (Casamari – Montecassino), Appia Traiana, Via Sacra Langobardorum (cosiddetta) (San Severo- Monte Sant’Angelo), e da qui, Siponto. È questo, appunto, il percorso qui presentato.

L'itinerario, proposto e monitorato sin dal 2002 dall'associazione Iubilantes di Como, prende le mosse da Roma, Basilica di san Pietro, e in 17 giorni permette di raggiungere la meta, compiendo circa 450 km. Tocca luoghi densi di storia, che, come le catacombe romane di S. Sebastiano, riportano alle origini del mondo cristiano oppure, come l’abbazia di Casamari o quella di Montecassino, al cuore della cristianità medioevale. Un grande san Michele, non a caso, campeggia inciso sulla Porta San Sebastiano, punto di uscita della Via Appia e punto di avvio del percorso micaelico. Sempre, misteriosamente, la figura di San Michele Arcangelo, l’angelo dell’Apocalisse, pesatore delle anime e vincitore del demonio, affascinante sovrapposizione di cristianesimo e paganesimo, custode dei tratturi e dei pastori, accompagna il cammino: ne sono segno antiche dedicazioni di chiese, toponimi ricorrenti, taghe commemorative, piccoli e misteriosi santuari rupestri, quasi sempre legati anche ad un culto antico delle acque. Il cammino è dunque davvero una “Via micaelica” punteggiata da una miriade di antichi santuari legati al culto di Michele arcangelo, fino alla tappa finale, il grande e misterioso santuario sul Gargano.
Risultati immagini per immagini via micaelica

Nessun commento:

Posta un commento