mercoledì 9 ottobre 2019

Giovedì 10 ottobre "DANTE L'ADULTO BAMBINO" Perché i "grandi vecchi" di Dante sono così giovani? Prosegue il ciclo di incontri alla scoperta di Dante con Gianni Vacchelli

Promosso e sostenuto dalla Fondazione Il Lazzaretto

10 e 24 ottobre 2019 - 18.30 - 20.00
Chiesa di San Carlo al Lazzaretto
Largo Fra Paolo Bellintani 1, Milano
   
Ingresso gratuito

Fondazione Il Lazzaretto
Via Lazzaretto 15, Milano
www.illazzaretto.com 

Prosegue “Dante l’adulto bambino”, il ciclo di incontri dantesco promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto con Gianni Vacchelli, narratore, saggista e docente . Il prossimo appuntamento sarà giovedì 10 ottobre alle ore 18.30 presso la suggestiva Chiesa di San Carlo al Lazzaretto, per re-incontrare in modo vivente e attuale la poesia del Poeta, in un percorso tra grandi luoghi e personaggi del poema, secondo l’asse archetipico del senex-puer.

Gianni Vacchelli guiderà il pubblico in un viaggio alla scoperta di Dante e dei suoi grandi spiriti, così antichi e pieni di gioventù insieme, passando dall’inferno al paradiso. Protagonista del secondo incontro sarà Catoneil politico vecchio-saggio, mentre Cacciaguidail padre “santo” chiuderà il ciclo dantesco giovedì 24 ottobre. L’ingresso è gratuito.

Nell’opera di Dante ricorre più volte lo spirito adulto-bambino. Tanti personaggi incarnano, insieme e nella relazione con Dante, questo doppio movimento, vecchio-giovane, antico-attuale. Anche la discesa agli inferi è da intendersi come una grande evocazione di spiriti (per lo più antichi-vecchi), seria e giocosa, bambina e drammatica.
Perché Dante stesso è così, un adulto-bambino, un avo-infante, come ci ricorda Umberto Saba: “Dante è un piccolo bambino, continuamente stupito di quello che avviene a un uomo grandissimo; sono veramente «due in uno». Guardate come il piccolo Dante trasale, grida, si illumina di gioia, trema di collera e di (simulato) spavento, si esalta, si esibisce, si umilia per civetteria, si erge alle stelle. E contro a lui, unito a lui, Dante; Dante uomo intero, marito, padre, guerriero, uomo di parte, esule infelice e glorioso; Dante con tutte le tremende passioni dei suoi tempi e dell’età matura”.

Il ciclo di incontri “Dante l’adulto bambino” rientra all’interno di Virus!, il programma promosso dalla Fondazione Il Lazzaretto nel quale il pubblico è invitato a contribuire alla creazione dei contenuti del festival della Peste! previsto dal 7 al 10 novembre e dedicato quest’anno alla vecchiaia. Il tema è uno stimolo per interrogarsi su tempo, memoria individuale e collettiva, confronto tra generazioni e trasformazioni dei corpi.
 Programma “Dante l’adulto bambino”
Giovedì 3 ottobre, ore 18.30
Virgilio il poeta-iniziato – Inferno
Il più importante incontro per comprendere l’asse senex-puer nella Commedia è quello con Virgilio, poeta, maestro, autore, padre, iniziato. Dante diventa quello che è anche e soprattutto grazie a lui. La loro relazione è magnifica dal punto di vista umano, poetico, artistico, paterno-filiale, spirituale. Virgilio, l’antico, con Dante si fa giovanissimo, attivo, si rinnova, e Dante, insicuro, “piccolo e bambino”, cresce e diventa grande, fino a superare, gioiosamente e non conflittualmente, il suo maestro.

Giovedì 10 ottobre, ore 18.30
Catone il politico-vecchio saggio – Purgatorio
Catone è una grande ed enigmatica figura, che Dante incontra fin dal I canto del Purgatorio. Sotto tanti punti di vista è l’archetipo del vecchio saggio, ieratico, virtuoso, potente, severo e giusto. È un pagano e si è tolto la vita, eppure è il guardiano del Purgatorio ed è quindi un salvato. Ha dato la sua vita per la libertà e la liberazione, non disperando, e Dante ha bisogno dell’incontro con lui, per crescere, verticalizzarsi, costellando dentro di sé quest’asse puer-senex e senex-puer, che sa percorrere da entrambi i lati, passando prima per il bambino e ricominciando dal vecchio. È il suo spirito poi serio e eternamente giovane a rileggere Catone così, facendone una novità costante e sorprendente ai nostri occhi.

Mercoledì 24 ottobre, ore 18.30
Cacciaguida il padre “santo” – Paradiso
Con Cacciaguida siamo in Paradiso. Dante sta continuando e compiendo il suo cammino di espansione, di liberazione e di crescita, diventando adulto e restando bimbo. Il suo albero genealogico fisico è provato e malato, come tanti nostri alberi genealogici terreni: una madre morta giovanissima, un padre inesistente se non ambiguo e immorale (forse usuraio). Allora il Poeta viaggia nel passato, re-incontrandolo presente, vivo e pieno di energia che ricostruisce. Cacciaguida è un trisavolo “santo”, una pianta sana da cui Dante è germogliato. È anche una figura di padre/Padre, che aiuta Dante a diventare un figlio/Figlio, dentro l’archetipo cristico, che per Dante è il compimento del dinamismo senex-puer.

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