In occasione del World Emoji Day, Babbel svela alcuni dei significati più dibattuti e controversi di alcune tra le 1600 emoji categorizzate
Le famose “faccine” sono sempre più frequenti nella comunicazione quotidiana. Vengono utilizzate per sottolineare la nota emotiva e definire il contesto di una comunicazione testuale online, la quale, in seguito alla crescita dell’uso dei social network, è tra i modi più utilizzati per mettersi in contatto con amici, famiglia o conoscenti.
Le emoji semplificano la comunicazione: sono immediate, universalmente comprese e abbattono le barriere linguistiche. Ciononostante, tra le 1600 emoji in codice Unicode Consortium, ne esistono alcune soggette a fraintendimento.
Per questo motivo, Babbel, la app che porta le tue abilità linguistiche ad un livello superior, in occasione del World Emoji Day, che si celebra il 17 luglio, vuole andare in soccorso a tutti gli internauti creando una vera e propria guida all’utilizzo delle emoji.
Curiosità:
Quando si parla di emoji, occorre fare una precisazione: spesso si pensa che emoticon ed emoji siano sinonimi, ma in realtà sono strumenti diversi.
- Il termine emoticon nasce dall’unione di emotion e icon. La data di nascita delle emoticon risale al 1982, quando l’informatico Scott Fahlman suggerì che nel sistema messaggistico della Carnegie Mellon University si sarebbero potuti usare : – ) e : – ( per distinguere le battute dalle affermazioni.
- Le emoji, invece, sono state create tra il 1998 e il 1999 da una società di comunicazione giapponese, la NTT DoCoMo. L’etimologia della parola emoji arriva dall’unione di “e” (immagine), “mo” (scrittura), “ji” (carattere). Si tratta di immagini usate per sostituire le parole e raffigurare il significato dei vocaboli: esse vengono utilizzate in Giappone sin dalla fine degli anni ’90, quando furono inventate per rendere più allettanti le compagnie telefoniche agli occhi degli adolescenti.
Da una ricerca condotta da Swiftkey nel 2015, è emerso che:
- Gli americani ottengono il punteggio più alto per varietà di emoji, tra cui teschi, torta di compleanno, fuoco, tecnologia, LGBT, carne e icone che raffigurano donne
- Il Canada usa l'emoji “cacca sorridente” più di qualsiasi altro paese, così come le parti del corpo, il denaro, lo sport, le emoji volgari e le creature marine
- In Francia l'emoji del cuore è utilizzata 4 volte più frequentemente che nelle altre lingue. Il cuore rosso è anche l'emoji preferita nei Paesi scandinavi e dell'Europa orientale
- Gli arabi prediligono le emoji raffiguranti rose e fiori
- L'Australia utilizza il doppio della quantità di emoji a tema alcolico e il 65% in più di emoji che simboleggiano droghe rispetto alla media, seconda solo al Portogallo. È anche al primo posto per cibo spazzatura e vacanze.
- Infine, gli inglesi usano l'emoji ammiccante due volte in più rispetto alla media.
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