giovedì 16 luglio 2020

Franco Toros, la sua famiglia, i suoi vini del Collio a Borghi d'Europa.....



La rete internazionale Borghi d'Europa sviluppa il progetto 'Cormons, Terra della Sostenibilità',nel più ampio percorso de 'L'Europa delle scienze e della cultura', patrocinato dalla IAI (Iniziativa
Adriatico Jonica,Forum Intergovernativo per la cooperazione regionale nella regione adriatico jonica) e da ESOF2020,Trieste Città Europea della Scienza.

Nel viaggio che giornalisti e comunicatori hanno fatto nel settore del vino, vi è stato l'incontro con
Franco Toros, viticoltore che, lasciatecelo dire con le parole di molti suoi Colleghi, rappresenta un
punto di eccellenza indiscutibile nel panorama enoico del Collio.
“ Non si tratta – commenta Renzo Lupatin, presidente di Borghi d'Europa-, di attribuire cappelli o
bicchieri o di fare le solite tirate a pagamento sulle aziende : ma di dire pane al pane e vino al vino !”
“Uomo dal temperamento schivo ama il silenzio e la compagnia della vigna, aggirandosi sempre tra i filari per prendersi costantemente cura di loro”.
Era stato il bisnonno di Franco,Edoardo, agli inizi del '900 a piantare le proprie radici a Novali,nel cuore del collio friulano : “...appena giunto in questa terra, con lungimiranza, seppe capire le sue vere potenzialità, e iniziò a lavorarla in un epoca in cui le famiglie contadine coltivavano un po' di tutto.”
L'arte del vino e della vigna gli è stata poi tramandata da papà Mario che, assieme allo zio Edoardo, imparò ad amare questi luoghi cesellando i vini con il sapere di antiche generazioni.
Il valore e l'importanza della famiglia sono un altro dei baluardi dell'azienda : “...la moglie Rosanna, cuore della famiglia (si sa che sono le donne a portare i pantaloni....); le ultime arrivate Eva, Cristina ed Erika, figlie di Franco e future cesellatrici dei suo vini; e lo zio Renato (ottimo norcino!), sempre pronto a dare una mano al fratello Franco. “

La stalla antica è stata trasformata in cantina e oggi, a ricordo di quei lontani periodi e delle fatiche degli antenati , resta un vecchio pozzo, dal quale è ancora possibile attingere acqua. Il tocco finale è stato dato da Franco, che ha voluto creare un angolo dove collocare le botticelle, per far riposare il vino al riparo dagli sbalzi della temperatura, scavandolo nel profondo delle colline di Novali.

“ Quel che mi ha colpito – commenta Bruno Sganga, giornalista eno-gastronomo, già coordinatore
delle iniziative editoriali di Luigi Veronelli-, nel corso dell'intervista multimediale presso l'Enoteca
di Cormons, è la forte determinazione e l'infinita passione di Franco per il suo lavoro : non ci sono
tentennamenti, vi è spazio solo per i vini d'eccellenza, senza se e senza ma”.

Ci sovviene il 'camminare la terra' di veronelliana memoria : “Dov'è Franco?” la risposta sarà sempre la stessa: “E' in vigna..... “

Il tempo vola e le interviste diventano un racconto nella Storia.
Oggi volevamo capire il personaggio.
Lui, ci è riuscito.A farsi capire, con autorevolezza!

Il prossimo appuntamento lo dedicheremo ai vini.
Tutto promette bene......

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