Partito l’iter per le modifiche al disciplinare della DOCG approvate dall’Assemblea dei soci |
Le modifiche approvate prevedono tra l’altro la variazione del nome della denominazione in “Oltrepò DOCG Metodo Classico”, la raccolta manuale delle uve, l’inserimento della tipologia Riserva con almeno 48 mesi di permanenza sui lieviti. Così commenta il Direttore del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese Carlo Veronese, “si tratta di modifiche importanti per il futuro della denominazione al vertice della piramide qualitativa dell’Oltrepò. Inizieremo subito a lavorare per dare attuazione alle richieste dei soci e poter inviare, nel più breve tempo possibile, alla Regione Lombardia la documentazione necessaria all’approvazione di Regione, Masaf e Commissione Europea”. Per la Presidente del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Gilda Fugazza: “Si tratta di un importante passo avanti nel segno dell’unità del nostro comparto che in questi anni ha lavorato tanto per trovare soluzioni comuni, non siamo ancora perfetti ma siamo coerenti e attenti alle necessità di un mondo complesso e condizionato da tanti fattori, penso al climate change, penso alla situazione economica di incertezza generale. Questo lavoro molto tecnico è frutto di un percorso che parte da lontano, dai Tavoli dedicati alle Denominazioni e non è di fatto ancora finito. Da presidente di un Consorzio mi auguro che in futuro la burocrazia che condiziona le “buone” pratiche del mondo della viticoltura e non solo, si snellisca e soprattutto sia più connessa alle esigenze dell’attualità condizionata pesantemente da variabili che ci impongono la vera resilienza e capacità di affrontare gli imprevisti”. |
| La sostenibilità è un’esigenza globale e una risposta ai consumatori |
Le sfide del Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese passano per la tutela dell’ambiente, la voglia di innovare, senza, però, dimenticare gli insegnamenti che vengono dal passato. “Sostenibilità, transizione ecologica, digitalizzazione delle cantine: sono tutte parole connesse, sinergiche e non sono certo parole di moda, da usare con leggerezza” afferma la Presidente Fugazza. “Sono la priorità di chi crede in un modello di sviluppo sostenibile, dove la prima parola, che definirei trainante, cioè sostenibilità, è anche quella più complessa. Questo, perché porta in sé diversi principi e modelli ispiratori per azioni di riqualificazione e di sviluppo, anche economico e sociale. Oltre che etico”. “Non so se esista un momento giusto per iniziare ad innovare. So che molti sono già partiti da tempo, anche in Oltrepò Pavese, a volte persino inconsapevolmente. Credo che sia utile, tutti insieme, misurare le forze e capire il potenziale, valutando quanta strada abbiamo già fatto senza spaventarci di quella che abbiamo ancora davanti. È una sfida molto intrigante e partecipando a riunioni e momenti collettivi fra soci, cantine e mondo del vino, si percepisce sempre un certo entusiasmo. Ed è quello che ci vuole per vincere ritrosie e per dare insieme più futuro alla terra e all’uomo che la valorizza con coscienza. Non è solo una coscienza produttiva ma anche umana e sociale. Ed è economia positiva. Le cantine sono ogni giorno un po’ di più digitali, l’hanno dovuto fare per forza, magari, ma di sicuro nessuno tornerà indietro. E anche questa consapevolezza diventa costruttiva, un gradino alla volta”. |
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