venerdì 28 luglio 2023

Musica popolare in architettura tradizionale

 



Vi consigliamo vivamente di partecipare al concerto in programma venerdì 4 agosto alle 20.30 a Buja nella frazione di Andreuzza, organizzato dall’Ecomuseo nell’ambito della rassegna “Note nei roccoli e nelle corti”. Due i motivi: assisterete all’esibizione di due musicisti straordinari, che fanno della musica popolare un’occasione di approfondimento e di conoscenza, non solo retaggio di appassionati del folclore o docenti di etnomusicologia perché la musica popolare appartiene a tutti da tempo immemore. La musica popolare non ha un riferimento scritto né uno spartito (se lo ha, è stato fatto a posteriori da studiosi che hanno trascritto quanto veniva tramandato oralmente). Questo la rende attrattiva, variabile in base alla sensibilità di ognuno. Il secondo motivo è rappresentato dal contesto dove si svolgerà il concerto: un borgo rurale ottocentesco splendidamente restaurato dopo il terremoto del 1976.

Il duo si chiama Stefano Valla & Daniele Scurati: il primo è il maggiore suonatore di piffero (oboe popolare) in attività in Italia, il secondo un virtuoso della fisarmonica. Sono i continuatori diretti del repertorio musicale tradizionale delle Quattro Province. La loro attività è volta a mantenere viva la musica e la cultura di tradizione orale nell’area montana dei territori di Alessandria, Genova, Pavia e Piacenza e a stimolarne la diffusione attraverso feste, concerti, stage e conferenze. I due musicisti portano avanti parallelamente un’ulteriore attività suonando nelle feste dei paesi dell’Appenino, dove il ballo è tuttora uno dei fondamentali momenti di aggregazione (feste patronali, matrimoni, sagre, carnevali) e nell’ambito di rassegne ed eventi musicali con concerti in Italia e all’estero.

Il duo Valla Scurati è profondamente legato al paese di Cegni che ha dato i natali a Giacomo ed Ernesto Sala, pifferai tra i più importanti del secolo scorso, e fa da continuatore diretto della tradizione musicale di quel territorio: Valla suona il piffero, un oboe di legno d’ebano e di bosso adornato da una penna di gallo, Scurati la fisarmonica cromatica. Nell’area di diffusione del piffero esiste tuttora, strettamente legato alla musica popolare, un repertorio di antiche danze: ne fanno parte la giga, l’alessandrina, la monferrina, la piana e la povera donna, quest’ultima con connotazioni rituali e simboliche particolari.

Borgo Andreuzza è situato a Buja lungo via Cuelat, da cui si accede immettendosi in un ampio cortile, chiuso frontalmente dalla casa padronale e di lato dagli edifici che un tempo erano di servizio, con facciate in pietra a vista, colonne in pietra e archi in mattoni. Il corpo principale, distribuito su tre piani, si caratterizza per la presenza di un porticato e una loggia superiore a tre arcate poggianti su colonne monolitiche, più un solaio fornito di piccole aperture. La costruzione del lato ovest disposta perpendicolarmente dispone per un tratto di un portico profondo, con archi sostenuti da pilastri in conglomerato e parte terminale in mattoni. Il fronte strada del nucleo abitato esibisce un bel portale a bugnato su cui è riportata la data 1875.

Concerto 2022 in Borgo Andreuzza (foto di Graziano Soravito)

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