Oltre 10 giorni di performance, 5 diverse prime nazionali, public art, installazioni e conversazioni con artisti e collettivi italiani e internazionali.
Un programma che mescola teatro, musica, danza e arti visive da una prospettiva transdisciplinare tra BASE e la città
Le artiste e gli artisti coinvolti in FAROUT Live Arts Festival 2023: Katerina Andreou — Jacopo Benassi e Kinkaleri — Silvia Calderoni e Ilenia Caleo — Elisabetta Consonni — CORPS CITOYEN — Giulia Crispiani — Tomas Gonzalez e Igor Cardellini — Marie-Caroline Hominal — KALEIDER — Sara Leghissa, Marzia Delfini e Maddalena Fragnito — Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci — MOMBAO — Fabrizio Saiu — Benno Steinegger e Jovial Mbenga — ZimmerFrei — E molti altri
Anteprima stampa: 5 ottobre a BASE Milano
BASE |
Dal 5 al 17 ottobre 2023, BASE Milano presenta la terza edizione di FAROUT, il festival dedicato alle molteplici forme dello spettacolo dal vivo, che quest’anno si sviluppa a partire dal titolo LONG STORY SHORT: la celebrazione di tante storie contro Una Storia. Per oltre 10 giorni gli spazi post-industriali di BASE si trasformano in ambienti e paesaggi immersivi, palcoscenici, percorsi e occasioni di scoperta attraverso la mescolanza di teatro, musica, danza e arti visive da un punto di vista transdisciplinare. E non solo. Perché il palinsesto di FAROUT si articola tra interno ed esterno di BASE, intrecciandosi ai quartieri di Barona e Giambellino, grazie a “Milano è Viva”, il bando promosso e coordinato dal Comune di Milano, con il contributo del MIC, a sostegno degli spettacoli dal vivo.
Già a partire da venerdì 6 ottobre la performance itinerante INTERMISSION di Fabrizio Saiu, attraverserà la città partendo da Largo Balestra, nel quartiere di Giambellino, arrivando fino a BASE tra una sessione di parkour e una processione sonora. Mentre a concludere il programma, martedì 17 ottobre, sarà la prima nazionale di LE CIRQUE ASTEROIDE di Marie-Caroline Hominal, una performance all’incrocio tra un concerto rock e uno spettacolo di danza nel semirimorchio di un camion che viaggia tra le strade di Milano partendo da Piazza delle Donne Partigiane, nel quartiere Barona, un grande circo nomade ma contemporaneo. |
Elisabetta Consonni, AND THE COLORED GIRLS SAY: DOO DA DOO DA DOO DA DOO. Ph Piferi |
FAROUT Live Arts Festival 2023 LONG STORY SHORT L'espressione "To Make a Long Story Short" significa arrivare direttamente alla parte importante di una narrazione, tralasciare dettagli non importanti o noiosi della storia che si sta raccontando, tralasciare quelle che possono apparire informazioni irrilevanti. Significa, in poche parole, scegliere con quale completezza raccontare una storia, quale versione della storia dare. La linea portante di questa edizione di FAROUT Live Arts Festival nasce proprio su questo equivoco, nello spazio scivoloso che si crea tra la Storia con la S maiuscola - quella univoca, contrattata, mediata – e la pluralità delle storie dei singoli, minuscole, considerate irrilevanti, appunto. Eppure, narrazioni plurali avrebbero potuto produrre futuri plurali. Diversi. Futuri che oggi non sappiamo immaginare e che però possono trovare nuovi spazi di racconto attraverso l’arte, che sa inventare nuovi linguaggi, ritrovare voci e ricostruire forme di espressione. Questa è la convinzione che unisce tutte le proposte artistiche di FAROUT 2023.
LE PROPOSTE ARTISTICHE Artiste e artisti provenienti da diversi Paesi del mondo portano a FAROUT 2023 le loro storie e visioni umane, politiche, sociali. Prime nazionali e repliche di performance che hanno riscosso successo internazionale sui temi del corpo e della parola come strumenti di liberazione e resistenza ai canoni, del dialogo (im)possibile tra mondi in conflitto; della reazione generazionale al crollo delle ideologie; della liberazione della rappresentazione della sessualità dalle dinamiche patriarcali. Dall’incontro di queste proposte si sviluppano i percorsi che il pubblico potrà scegliere di intraprendere, alla scoperta di una voce plurale della storia. |
Igor Cardellini e Tomas Gonzales, L'Age d'Or. Ph Marie Brocher |
Fra le proposte artistiche di FAROUT Live Arts Festival, che riflettono su un rinnovato concetto di Storia, l’installazione immersiva dell’artista e scrittrice Giulia Crispiani ribalta le prospettive attraverso la pratica del fictioning portando parole e storie nella Ground Hall di BASE; Katerina Andreou trasforma un parcheggio nel palcoscenico nostalgico di un rave mai vissuto; con The Present is not Enough Silvia Calderoni e Ilenia Caleo lavorano su come caricare eroticamente uno spazio, attraverso un’utopia dei corpi; la proposta di ZimmerFrei unisce ricerca documentaria e azione dal vivo, portando in scena alcuni gesti quotidiani che legano i vivi alle persone scomparse; Benno Steinegger e Jovial Mbenga presentano le storie molto diverse ma profondamente uguali di due “expat” – quella dell’artista italiano e del congolese Jovial Mbenga - svelando pregiudizi e stereotipi che da personali si fanno universali; Elisabetta Consonni - coreografa e ricercatrice nello spazio pubblico - presenta uno show senza la star che richiama i Piers di New York. Il progetto di Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci, nato da un percorso di residenza artistica a BASE, è un breve workshop, una camminata di osservazione e ascolto e una performance sonora di Malatesta in prima assoluta; Jacopo Benassi e Kinkaleri si uniscono in una performance e un concerto, un mix crudo e potente di punk, noise e hardcore, arricchito da proiezioni di immagini prodotte in live; It’s a Secret di Kaleider propone uno speciale telefono senza fili, una catena di racconti verbali uno a uno. La tentazione sarà voler sapere come è cambiata la storia attraverso i passaggi tra finzione e verità, memoria e invenzione: ma è sempre possibile saperlo? Fabrizio Saiu incontra il pubblico a BASE in una performance all’incrocio tra una sessione di allenamento e un concerto - Métron Extended - e attraversa il quartiere di Giambellino tra una sessione di parkour e un'azione sonora collettiva con Intermission; Tomas Gonzalez e Igor Cardellini offrono uno spaccato della vita di tutti giorni, ma a cui non abbiamo accesso, attraverso visite guidate all’interno di un supermercato chiuso e il semirimorchio di un camion si trasforma nel palcoscenico della performance di Marie-Caroline Hominal, all’incrocio tra un concerto rock e uno spettacolo di danza, che si muove per le strade della città ingaggiando in una performance collettiva. Infine, Sara Leghissa, Maddalena Fragnito e Marzia Dalfini danno voce agli studenti e studentesse della scuola post pandemica attraverso un'inchiesta visiva, dei manifesti e la pubblicazione di La scuola ha riaperto come dopo una nevicata (NERO Editions, 2023).
ARTISTI ASSOCIATI E CURATELA CONDIVISA Quest’anno, una parte di curatela del festival è affidata alle artiste e agli artisti Associati di BASE: la compagnia teatrale CORPS CITOYEN, la coreografa e performer Elisabetta Consonni e il duo musicale MOMBAO. Con Clessidre, talismani per abitare il tempo il gruppo riflette su altri modi di creare la storia e le storie, come un gioco di ribaltamento della clessidra dove passato diventa futuro e viceversa, smontando la concezione lineare del tempo. Una visione circolare che abbraccia anche lo spazio, che si apre poroso, nomadico e itinerante, a unire persone e luoghi diversi, riscrivere geografie politiche e gerarchie, lasciando liberi corpo e immaginazione. |
Fabrizio Saiu, Intermission. PerAspera Festival 2022. @Fabio Fiandrini @shino Antonio Calefato |
IL PROGRAMMA DI FAROUT Live Arts Festival 2023
GIULIA CRISPIANI, DI VENTI E CORRENTI. IN BALÌA (prima nazionale) Un'installazione pubblica che ribalta le prospettive BASE, Ground Hall “Dall’intensità si direbbe che conviene seguire l'andazzo, reagire d’inerzia, lasciarsi trasportare, adeguarsi alle correnti d’aria, marine o di pensiero, calde o fredde, di tendenza o controcorrente. Navighiamo noi flusso e riflusso, folla in fila, o movimento. A seconda dell’aria che tira, in balìa degli eventi correnti, vediamo da che parte soffia il vento per capire se è a favore o se ci conviene metterci di taglio, oppure chiedere a qualcuna di venire al riparo con noi, o se serve, di farsi scudo a vicenda”. Artista e scrittrice, la ricerca di Giulia Crispiani parte da una visione dell’essere umano come individuo politicizzato e dal tema della responsabilità dell’artista all’interno della società. Utilizza la pratica del fictioning come pretesto per affrontare questioni politiche, mettere in discussione gli stereotipi di genere e sociali.
KATERINA ANDREOU, RAVE TO LAMENT La nostalgia del rave messo in scena in un parcheggio BASE Affascinata dal fermento di una scena underground mai vissuta, Katerina Andreou trasforma nostalgia in azione: è così che il parcheggio diventa palcoscenico e il rave occasione per ripensare al senso del riappropriarsi dello spazio pubblico e della libertà di muoversi in esso. Un movimento fugace, unico e impulsivo che, più che guardare al passato, cerca di essere parte del presente.
SILVIA CALDERONI/ILENIA CALEO, THE PRESENT IS NOT ENOUGH Un lavoro collettivo sulla dimensione erotica dello spazio* BASE “Uno stato di eccitazione senza nome che carica l’ambiente, / uno struggimento, / che sprofonda nel buio della notte, tumultuosa, un’intimità tra sconosciuti”. La performance collettiva si nutre di riferimenti della sperimentazione artistica della scena gay degli anni ’70/’80 di New York, prima dell’arrivo dell’AIDS. Un archivio di immagini e parole che si trasforma in un lavoro corporeo e affettivo, uno stato di eccitazione senza nome che carica l’ambiente. Lo spazio urbano torna ad essere selvatico, un’estetica del collasso in cui i corpi si muovono senza norme, come nei capannoni abbandonati, nell’outdoor privo di regole, nei battuage sulle statali. *lo spettacolo contiene scene di nudo integrale
ZIMMERFREI DE LOS MUERTOS (prima nazionale) Vivi e morti, legami e lasciti: una ricerca tra narrazione sonora e azioni dal vivo in spazi apparecchiati. BASE “Una ragazza indossa le scarpe della sua migliore amica defunta, per far sì che continui a camminare nel mondo”. Ci sono alcuni gesti, oggetti, pensieri, azioni concrete che collegano il mondo dei vivi a quello dei morti: prendendo spunto dalla convivenza collaborativa tra vivi e morti che esisteva nel culto etrusco e latino dei Lari - e che esiste ancora in alcune culture sincretiche, a Oaxaca come a Napoli – il lavoro di ZimmerFrei unisce ricerca documentaria e azione dal vivo, portando in scena alcuni gesti quotidiani che legano i vivi alle persone scomparse che sono ancora in attività nel presente.
BENNO STEINEGGER E JOVIAL MBENGA THE CHANCE TO FIND YOURSELF Due “expat” con storie molto diverse ma profondamente uguali BASE Benno Steinegger e Jovial Mbenga provengono da contesti culturali ed economici diversi: l'uno dall'Italia, l'altro dal Congo. Due storie e condizioni sociali parallele ma non sempre equilibrate si incontrano e confrontano svelando pregiudizi, stereotipi e comportamenti discriminatori che da personali si fanno universali, con l’obiettivo di rendere visibile “l’innocenza bianca" con umorismo e creatività.
ELISABETTA CONSONNI AND THE COLORED GIRLS SAY: DOO DA DOO DA DOO DA DOO Il margine scenico come metafora del margine sociale: un’indagine coreografica BASE Cosa succede quando si sposta lo sguardo dove non ci sono i riflettori ad illuminare un palco? Quello messo in scena è uno show senza la star, un concerto di seconde voci, comparse e sfondi dove le back up singers si stagliano dallo sfondo offrendo una riflessione sulla marginalizzazione spaziale e vocale come metafora della marginalizzazione della società. ENRICO MALATESTA, CHIARA PAVOLUCCI MANICULA Una performance, una passeggiata, un’esperienza visiva e sonora BASE La ricerca unisce pratiche riguardanti l’immagine e il suono in accordo al tema della città/paesaggio e della pratica del camminare. Malatesta e Pavolucci restituiscono la ricerca della residenza presso BASE attraverso un breve workshop e una camminata di osservazione e ascolto. Manicula, nel contesto del festival Farout si completa con una performance sonora di Enrico Malatesta, un’azione di reciprocità tra corpo e fenomeni acustici per offrire al pubblico un’esperienza d’ascolto per ridefinire il modo in cui intercettiamo le presenze sonore e le loro trasformazioni.
JACOPO BENASSI E KINKALERI ONCE MORE Un concerto fisico tra caos, estasi e libertà BASE Un concerto punk in cui dimensione fisica e visiva si incontrano e si confrontano in un'estasi senza freni. Luce, buio e immagini live si uniscono e si separano in un modo ritmico, creando un unico movimento performativo immerso in un mix crudo e potente di punk, noise, hardcore e altri elementi della cultura underground.
FABRIZIO SAIU, MÉTRON EXTENDED Performance per un musicista-atleta, 30 piatti e discorsi per voci umane e digitali BASE “Come si muove un suono?” All’incrocio tra una sessione di allenamento e un concerto, la performance di Fabrizio Saiu si concentra sulla relazione tra azione fisica, ambiente e suono: da una parte un algoritmo di sintesi vocale, dall’altra una voce umana guidano performer e pubblico in un esercizio percettivo che intreccia la visione all’ascolto e alla memoria.
KALEIDER, IT’S A SECRET (prima nazionale) Storie che viaggiano attraverso il passaparola BASE It's A Secret è una catena di racconti verbali uno-a-uno che solo i partecipanti possono sperimentare e che si trasformeranno di volta in volta a causa del contesto, della memoria, del linguaggio, dell'immaginazione e del tempo. La tentazione è quella di voler sapere come è cambiata la storia, qual è la "nuova" storia. Ma è mai davvero possibile saperlo? Cambierà comunque una volta che è dentro di noi? Sentiamo mai la stessa cosa degli altri?
ELISABETTA CONSONNI, MISSING OUTS Cosa stai perdendo mentre leggi queste righe? BASE Attraverso il dispositivo teatrale del doppiaggio, alle volte vocale, altre volte coreografico, Missing Outs vuole ritrovare una relazione tra noi e la nostra proiezione, lì dove si raccolgono quelle occasioni mancate e dove andiamo a guardare, alla ricerca di una vita diversa, “[…] una vita parallela, che non realizziamo mai, che viviamo nella nostra mente, la vita che desideriamo e di cui fantastichiamo: i rischi che non abbiamo mai corso, le occasioni che abbiamo perso o che non ci sono state concesse”.
SARA LEGHISSA, MARZIA DALFINI E MADDALENA FRAGNITO, LA SCUOLA HA RIAPERTO COME DOPO UNA NEVICATA Un progetto artistico e una pubblicazione sulla scuola post pandemica BASE La scuola ha riaperto come dopo una nevicata nasce dentro le assemblee organizzate con la riapertura delle scuole al termine dell’emergenza Covid-19 per rivendicare la possibilità di immaginare una scuola diversa da chi la vive ogni giorno. In occasione di Farout Sara Leghissa, Marzia Dalfini e Maddalena Fragnito presentano la pubblicazione, risultato dell'incontro con gli studenti e le studentesse di diverse scuole, l'auto inchiesta visiva e l'affissione di manifesti per le città. |
BASE Milano |
FABRIZIO SAIU, INTERMISSION a sound action for movers and traceurs Attraversare il Giambellino tra una sessione di parkour e una corsa sonora Una performance collettiva che intreccia spazio urbano, corpo e suono. Una moltitudine in movimento di traceur*, frisbeesti e partecipanti preparati all’intervento durante una fase di allenamento che da Largo Giambellino si spostano verso BASE suonando dei piatti da percussione trascinati a terra con l’uso di corde e degli speaker, in un'azione sonora che intercetta e trasforma il ritmo della città, trasportandola dentro a BASE. *chi pratica parkour
THOMAS GONZALEZ E IGOR CARDELLINI, GOLDEN AGE/L’AGE D’OR Inconsuete visite guidate all’interno dei luoghi di lavoro del contemporaneo Una visita guidata partecipativa di spazi inconsueti e inaccessibili al pubblico, come banche, uffici, centri commerciali. Spazi funzionali invisibili, che sfuggono alla nostra attenzione, ma densi dello spirito di questo tempo perché quelli che viviamo tutti i giorni. Proprio come in un tour guidato tra le bellezze archeologiche, gli spettatori si aggireranno tra gli spazi imparando a riconoscerli come se fosse la prima volta.
MARIE-CAROLINE HOMINAL, LE CIRQUE ASTEROIDE (prima nazionale) Tra concerto rock e spettacolo di danza all'interno di un camion mobile Si è mai visto un balletto in un camion? Per la prima volta in Italia, Marie-Caroline Hominal presenta una performance all’incrocio tra concerto rock e uno spettacolo di danza nel semirimorchio di un camion che attraversa la città. La performance diventa occasione per ribaltare il vissuto del lockdown: quel camion rosso sempre parcheggiato fuori dalla finestra si trasforma in un pezzo di poesia mobile che a partire da Piazza delle Donne Partigiane diffonderà l’immaginazione per le strade di Milano.
Le artiste e gli artisti coinvolti in FAROUT Live Arts Festival 2023: Katerina Andreou — Jacopo Benassi e Kinkaleri — Silvia Calderoni e Ilenia Caleo — Elisabetta Consonni — CORPS CITOYEN — Giulia Crispiani — Tomas Gonzalez e Igor Cardellini — Marie-Caroline Hominal — KALEIDER — Sara Leghissa, Marzia Delfini e Maddalena Fragnito — Enrico Malatesta e Chiara Pavolucci — MOMBAO — Fabrizio Saiu — Benno Steinegger e Jovial Mbenga — ZimmerFrei — E molti altri |
BASE Milano |
BASE Milano BASE Milano è un centro culturale ibrido al servizio della città che nasce dalla rigenerazione degli spazi industriali dell’ex-Ansaldo in zona Tortona. Un hub creativo dall’atmosfera internazionale con una community che produce innovazione sociale e contaminazione culturale tra arte, impresa, welfare e formazione. Non è un museo, non è un teatro, non è solo uno spazio aggregativo, non è un coworking tradizionale, non è un locale da ballo. È tutte queste cose insieme e anche molto altro. Qui co-esistono attività di ricerca, sperimentazione e progettazione sociale con la produzione e co-produzione di iniziative culturali e di intrattenimento, tra cui processi di residenza artistica, festival dedicati a design e arte, appuntamenti musicali e un programma pubblico annuale che apre lo spazio 365 giorni all’anno. BASE si pone come istituzione artistica plurale e inclusiva, che abilita e promuove condizioni di accesso, convivenza e collaborazione tra i soggetti della filiera culturale e creativa.
FAROUT è un’iniziativa promossa da BASE Milano Con il contributo di: Unione Europea Programma Europa Creativa, In Situ - piattaforma europea per la creazione artistica nello spazio pubblico, Ministero della Cultura, Comune di Milano Direzione Artistica: Linda Di Pietro Immagine coordinata e identità visiva: Studio Fludd Crediti immagine: estratto dal libro “How to do things with words” di J. L. Austin
FAROUT FAROUT è il pianeta più distante del sistema solare scoperto ad oggi. Letteralmente, “molto lontano, non convenzionale, non abituale”. FAROUT Live Arts Festival è il festival di BASE Milano dedicato alla creazione contemporanea. Performance, concerti, installazioni e panorami immersivi in cerca di nuovi punti di vista. Un viaggio per osservare la terra e i suoi organismi (umani inclusi) dal punto più lontano. Linea guida nella curatela del festival, l’interdisciplinarietà di generi artistici, progetti e sperimentazioni tesi a superare le categorie tradizionali, integrando sempre di più scena, corpo, testo e musica, spaziando fino ai linguaggi connessi alle nuove tecnologie. |
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