Proseguono le visite archeologiche ai siti di maggiore interesse dei sei comuni che fanno parte dell’Ecomuseo delle Acque, promosse dallo stesso Ecomuseo e dalla Società Friulana di Archeologia, in collaborazione con le amministrazioni comunali. Dopo il Forte di Osoppo e l’Hospitale di San Giovanni a San Tomaso di Majano, è la volta del castrum altomedievale sul Colle di San Martino ad Artegna, unitamente alla Pieve e al Castello Savorgnan dove un allestimento permanente espone i reperti recuperati nel corso di varie campagne di scavo. L’appuntamento è in programma sabato 29 luglio alle 17, i partecipanti saranno accompagnati dall’archeologa Natascia Fasiolo. |
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Gli scavi condotti nell’area che si estende sul rilievo arteniese, posto in una posizione strategica di controllo sulla piana da sempre luogo di passaggio obbligato tra i monti e il mare, hanno evidenziato l’esistenza di un insediamento di epoca romana. Le tracce più evidenti risalgono però al periodo tardoantico-altomedievale ovvero al V-VI secolo, quando l’altura venne provvista di opere di difesa articolate e di grandi dimensioni. Si trattava del castrum di cui successivamente si servirono i Longobardi sfruttando l’ubicazione dell’altura, come scrisse Paolo Diacono. Prenotazioni obbligatorie entro il venerdì che precede la visita (massimo 25 persone). |
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Dal Colle di San Martino si apre una splendida veduta sul Campo di Osoppo-Gemona: è una pianura alluvionale chiusa, compresa tra le Prealpi Giulie e le Prealpi Carniche ai lati e l’Anfiteatro morenico a sud. L’area è stata prima sottoposta alla potente azione abrasiva del ghiacciaio Tilaventino, poi si è trasformata in un vasto lago riempito dai sedimenti depositati dal Fiume Tagliamento e dai torrenti Vegliato e Orvenco. Dal rilievo arteniese si colgono e leggono tanti elementi di interesse: le cerchie moreniche, i colli di Buja e Osoppo, i monti Brancot e San Simeone. |
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