mercoledì 8 ottobre 2025

DAZI: EDOARDO FREDDI, 'CALO EXPORT VINO NON DEVE SPAVENTARE; INVESTIRE IN QUALITÀ, DISTRIBUZIONE E BRAND IDENTITY'

 


Freddi (CEO Edoardo Freddi International): "Calo è effetto di un fisiologico momento di assestamento, tipico di ogni cambiamento così improvviso"

Milano, 8 ottobre 2025 - Dopo i dazi sul vino, ora l'amministrazione Trump si prepara a imporre tariffe del 107% sulla pasta, a partire da gennaio 2026. Una mossa vista con preoccupazione ma che non deve spaventare, come sottolinea Edoardo Freddi, CEO di Edoardo Freddi International, tra i principali esportatori di vino italiano nel mondo: «I dazi americani e il calo dell'export vinicolo di luglio verso gli USA sono un campanello d'allarme che non possiamo ignorare, ma non devono spaventarci: sono solo l'effetto di un fisiologico momento di assestamento, tipico di ogni cambiamento così improvviso. L'Italia del vino ha già dimostrato in passato di sapersi reinventare e sono convinto che anche questa volta saprà trasformare una sfida in opportunità. I consumatori americani amano i nostri vini, li cercano, li considerano un'esperienza unica e inimitabile: questo è un capitale che nessun dazio può erodere. In fin dei conti, ogni shock commerciale (come i dazi al 15%) mette sotto pressione, ma non può cancellare interamente la forza di un marchio riconosciuto come il "Made in Italy" nel mondo». Commentando il calo del 26% dell'export vinicolo italiano verso gli Usa registrato a luglio, secondo i dati UIV, Edoardo Freddi continua: «Oggi occorre lucidità: comprendere come evolveranno davvero le dinamiche, calibrare strategie, innovare nelle proposte e comunicare ancora meglio i valori che rendono il nostro vino irresistibile. Non è il momento della paura ma della visione: chi investirà adesso in qualità, distribuzione e brand identity, sarà il primo a beneficiare del ritorno alla normalità. L'Italia del vino non arretra: si riorganizza, guarda avanti e prepara la prossima fase di crescita con fiducia», ha concluso Edoardo Freddi, CEO di Edoardo Freddi International.

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